Jungkook, dopo un breve momento di riflessione, entrò in classe dirigendosi verso il banco di Jimin dove prese posto nella sedia accanto.
Non gli erano mai capitati ragazzi come quel biondo, un po' problematici e ribelli, e provava una certa insicurezza sul non saper come approcciarsi.
Il ragazzo odiava i suoi genitori e la scuola più di ogni altra cosa, e questo il corvino lo aveva già capito.
Pensò ad un modo per avere la sua totale attenzione e l'unica cosa che gli venne in mente fu quella di portarlo in un altro luogo che non fosse la classe in cui era, sperando che il minore accettasse senza fare discussioni.
«Jimin-»
«La smetta, non mi interessa»
«Andiamo fuori. Neanch'io voglio stare qui» disse il corvino guadagnandosi lo sguardo di Jimin su di sé.
«Ma lei è un'insegnante o cosa?» domandò ponendosi a braccia conserte.
«Lo sono. Infatti, sto decidendo sul da farsi. Andiamo adesso»
Jungkook si mise in piedi e prese la sua borsa vedendo poi come tutti gli altri studenti facevano il loro ingresso insieme all'insegnante dell'ora che non aveva un'espressione molto felice tanto che quando provò a salutarlo quello neanche ebbe l'educazione di ricambiare.
«Muoviti, Park» ripeté il corvino.
«Lei non mi dice che fare» sentenziò il biondo dopo essersi alzato «Esco perché questo vecchio bastardo mi avrebbe cacciato a prescindere»
Jimin uscì dalla classe senza neanche aspettare Jungkook. Quest'ultimo si limitò a sospirare e poi a guardarsi intorno ritrovandosi con tutti gli sguardi addosso compreso con quello folgorante del professore.
«Ha finito con il suo stupido teatrino? Se ha finito, può gentilmente lasciare l'aula come ha già fatto Park?»
«Sono un'insegnante anch'io quindi mi porti rispetto. Si prenda una bella tisana rilassante prima di venire qui... Poi si lamenta perché i suoi alunni non prestano attenzione alla sua lezione, mi sembra ovvio il motivo. Arrivederci» sbottò il corvino prima di abbandonare l'aula per seguire il biondo che stranamente trovò con la schiena poggiata al muro.
«Che guardi, Park? Andiamo» iniziò a camminare ma l'altro rimase fermo «Ho detto di andare»
«Ed io ho detto che lei non mi devi dare ordini»
«Senti, io non sono come il resto degli insegnanti che lavorano qui. Non voglio né darti ordini né importi qualcosa che non vuoi fare»
Quando Jimin ascoltò quell'ultima frase, rise istintivamente.
«Non so perché stai ridendo, forse avrò la faccia da pagliaccio o altro, non lo so ma, lasciando stare questo, ti chiedo solo di seguirmi. Non ti farò rientrare in classe se è questo quello che vuoi»
«Lei non ha capito. Io starò fuori da quello schifo anche senza di lei. Non mi interessa minimamente quello che dice»
«Andiamo a fumare fuori» propose il corvino quando notò il pacchetto di sigarette fuoriuscire dalla tasca del suo pantalone.
«No»
«Perchè no?»
«Ho dimenticato l'accendino e poi non voglio farlo con lei» rispose sgarbatamente.
«Te lo presto io. Avanti, andiamo»
«La smetta»
«Di fare?»
«Di dire "andiamo". Mi da fastidio, cazzo»
«Aspettavo con ansia le parolacce!» esclamò sarcasticamente.
«E ne dirò ancora altre, se non la smette» il maggiore sospirò.
«Lo vuoi l'accendino si o no?»
«Si»
«Allora, andiamo» ripeté mentre rideva.
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𝑯𝒂𝒕𝒆 𝒀𝒐𝒖 | 국민
FanfictionDove Jimin è il solito ragazzo cattivo della scuola e Jungkook è il suo professore d'inglese ed economia; ᴋᴏᴏᴋᴍɪɴ //ᴊɪᴋᴏᴏᴋ ᴏᴍᴏsᴇssᴜᴀʟᴇ sʜɪᴘ sᴇᴄᴏɴᴅᴀʀɪᴇ: sᴏᴘᴇ, ᴛᴀᴇᴊᴏᴏɴ