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Il sabato sera era finalmente arrivato e come la stragrande maggioranza della popolazione dei giovani, anche Jungkook si stava dirigendo in un locale per svagarsi.

Non era fanatico di quei luoghi affollati e rumorosi ma andava lì principalmente per incontrare i suoi amici di vecchia data e per bere qualcosina.

Il corvino si fece spazio tra quel mucchio di adolescenti ormonali e spensierati per sedersi al solito tavolino chiamato da loro "tavolo birra dei cinque". C'era Seokjin, fratello maggiore del corvino, Yoongi, anche lui un insegnante, e infine una coppia molto unita, Namjoon e Taehyung.

«Oh, Jungkookie ti stavamo aspettando!» disse Yoongi ordinando poi qualche birra al cameriere.

«Ho bisogno di una birra» rispose il corvino mentre si accomodava sulla sedia.

«Fratellino che succede? Vuoi che ti procuri un brasiliano con un show privato per farti rilassare?» domandò Seokjin facendo ridere tutti gli altri.

«Non mi serve, tranquillo»

«Sei un topo da biblioteca, lasciatelo dire!» continuò suo fratello con il solito sarcasmo di cui era caratteristico.

«Che rompi coglioni siete vuoi due, eh» intervenne Namjoon «Che hai, Kook? Lascialo perdere tuo fratello e parla tranquillamente»

«Nulla di che. Ho solo un po' di pensieri per la testa ma è normale»

«Riguarda quel ragazzo che era insieme a te l'altra volta? Chi è?»

«Cosa?!» urlò Jin.

Jungkook alzò immediatamente lo sguardo per guardare sia Namjoon che Taehyung, i due d'altronde abitavano accanto casa sua.

«Mi spiate per caso?»

«Ti ricordo che siamo i tuoi vicini ed abbiamo il diritto di aprire le finestre e guardare il paesaggio che c'è fuori» ironizzò Taehyung «Chi è allora?»

«Un mio alunno» contestò semplicemente.

Le bocche dei presenti si schiusero con sorpresa insieme ai loro occhi che divennero sbarrati, aperti.

«Ma che cazzo stai dicendo, Kook? Perché hai portato un alunno a casa tua? Sei pazzo?» sbottò il fratello maggiore del menzionato.

«Mi credi un cazzo di maniaco? Un pedofilo? C'è una motivazione, Jin! Mi conoscete tutti ormai e sapete che non sarei capace di fare determinate cose con un alunno»

«Quindi è per lui?» chiese Yoongi.

«Per il lavoro in generale» sospirò bevendo un altro sorso della sua birra.

«Andiamo a vedere!» annunciò improvvisamente Taehyung quando vide che la massa dei giovani lì presenti usciva fuori al locale per posizionarsi a cerchio sulla larga strada «Chissà che starà succedendo... Andiamo!» ripeté.

Il gruppetto di amici si diresse al di fuori e tutti e cinque insieme si mischiarono nella folla trovando un buon posto per osservare quello che, in quel momento, stava attraendo l'attenzione di tutti.

«Che stanno facendo?» domandò Jungkook rivolgendosi a Yoongi quando vide un paio di agazzi mettersi al centro.

«Sarà sicuramente qualche battle di hip hop o danze varie. Sono tipiche durante questo periodo» rispose l'altro e nel momento in cui cominciò la musica, il corvino capì che il suo amico aveva ragione.

Tre ragazzi dall'aspetto sportivo diedero inizio alle danze con passi meccanici, energici e super grintosi.

Le persone filmavano quella performance con i loro cellulari e al contempo gettavano applausi, fischi ed urla. Jungkook dedusse fossero abituati a vedere quel tipo di spettacolo in strada mentre a lui era ancora sconosciuto questo mondo.

Osservò tutto con molta curiosità ed interesse e soprattutto con un sorriso perché si vedeva quanto quei ragazzi amassero quel che facevano.

Successivamente arrivarono sulla pista altri due giovani che diedero una stretta di mano a quelli di prima che si erano messi già da parte.

Un'altra canzone, simile alla precedente, partì e i due al centro dell'attenzione mostrarono la loro danza a quegli spettatori pieni di entusiasmo.

Uno indossava un cappello nero a visiera piatta non lasciando così vedere i suoi tratti facciali mentre l'altro manteneva il volto scoperto nella sua totalità.

Il sorriso felice di Jungkook era svanito già da un pezzo. Aveva immediatamente riconosciuto Hoseok, l'amico del suo alunno, e aveva come l'impressione che l'altro fosse proprio quest'ultimo.

E quando notò quelle movenze particolari e incisive e quel cerchietto d'argento brillare attraverso la luce sul viso del ragazzo, ne ebbe la conferma.

Era Jimin senza ombra di dubbio.

«Cazzo»

𝑯𝒂𝒕𝒆 𝒀𝒐𝒖 | 국민 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora