40

3.4K 303 106
                                    

Lo stesso Jungkook non sapeva perché si era comportato in quel determinato modo con Jimin. E adesso, a distanza di qualche ora, se ne pentiva profondamente.

Lui non era un tipo che giudicava facilmente una persona. Preferiva conoscerla prima e poi trarre le proprie conclusioni ma quello specifico dato della vita del biondo lo avevo fatto arrabbiato oltremodo e senza un motivo apparente perché neanche lui riusciva a capirsi.

Tentò di rintracciarlo più volte ma era la fottuta segreteria telefonica a rispondergli al posto del biondino dicendogli che l'utente era al momento irraggiungibile.

A quel punto, decise di chiedere a Yoongi il numero di Hoseok che il menta gli diede poco dopo. Anche lui sembrava essere irraggiungibile ma in seguito ad altri tentativi il ragazzo finalmente rispose.

«Pronto?»

«Hoseok, Jimin è con te?»

«Chi sei?»

«Sono Jungkook. Il tuo amico non mi risponde al cellulare e tu eri la mia unica speranza visto che non credo sia ritornato a casa» disse tutto ad un fiato.

«Si, Jimin è qui da me ma non penso voglia vederti»

«Ti ha detto qualcosa?»

«Si e sei stato un vero stronzo, lasciatelo dire»

«Lo so ed è per questo che voglio rimediare. Non voglio che stia male a causa mia»

«Se solo le persone non parlassero di cose che non sanno ma solo di quelle che sanno veramente, tutti questi litigi e fraintendimenti non ci sarebbero»

«So di aver sbagliato a giudicarlo prima di sentire la sua verità ma ero arrabbiato e ho parlato senza pensare» sospirò «Hoseok potresti darmi il tuo indirizzo? So che è tardi ma ho bisogno di parlare con lui»

«Ti mando la posizione per messaggio»

«Va bene, Hoseok. Grazie davvero»

«Mi ne devi una, eh»

«D'accordo, cazzo»

Jungkook chiuse la chiamata e con fretta prese una giacca per ripararsi dal fresco della sera e le chiavi dell'auto. Il messaggio di Hoseok con l'indirizzo arrivò dopo pochi secondi.

Uscì di casa ed entrò in macchina guidando con premura verso il luogo di raccolta che non era poi così lontano da casa sua.

Percorse un altro tratto di strada parcheggiando poi l'auto difronte il grande edificio. A quanto pare, il ballerino abitava in un appartamento da solo. Salì in ascensore fino al quinto piano e suonò al campanello. Hoseok aprì la porta.

«Jungkook, vieni entra. Jimin è sul divano»

Il menzionato passò all'interno trovando uno spazio davvero accogliente e colorato. Graffiti, strumenti e tanti altri oggetti artistici adornavano quel bel appartamento.

«Hobi chi è?» domandò il biondo che continuava a guardare la tv seduto comodamente su quella distesa di camoscio azzurro.

«È il tuo insegnante, Jiminie»

«Digli che può andarsene direttamente a fanculo» disse senza neanche voltarsi.

«È qui puoi dirglielo tu stesso»

«Vattene a fanculo»

«Accomodati, Jungkook. Io vado a comprare qualche birra»

«Hobi sei un coglione» sputò acidamente.

«Ma tu mi vuoi bene ugualmente. A dopo, ragazzi!» il ballerino andò via ridendo.

«Se sei venuto qui per parlare, sappi che stai solamente perdendo il tuo tempo. Non ho voglia di ascoltare le tue stronzate» annunciò il biondo percependo poi un paio di labbra imprimersi sulla sua guancia che pulì con il dorso della mano quando l'altro si allontanò per sedersi al suo fianco.

«Mi dispiace»








C'è ancora chi dice che è un edit

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

C'è ancora chi dice che è un edit.
It's real, biches!
🌈🌈

𝑯𝒂𝒕𝒆 𝒀𝒐𝒖 | 국민 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora