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Nonostante Jungkook avesse ricevuto la lieta notizia della sesso del suo futuro nipotino, il suo umore era tutt'altro che felice

La sua mente, tuttavia, pensava a quella rivelazione fattagli così all'improvviso da quel ragazzo. Era totalmente turbato e con tutta sincerità, non si sarebbe mai aspettato che Jimin avesse fatto uso di droghe nel passato, determinando la morte di un altro giovane.

Non voleva arrivare a conclusioni affrettate e neanche a giudicarlo ma era tutto così sbagliato e anormale, secondo la sua morale, che non poteva non farsi un'altra immagine del suo alunno e precisamente non una buona.

E con questi suoi pensieri tormentati, arrivò a casa trovandovi il causante della suo cervello frastornato.

Jimin si trovava seduto sull'uscio della porta a fumare serenamente una sigaretta. Era vestito sportivo, tuta e cappello, e con una borsa al suo fianco, deducendo che avesse fatto un'altra battle con Hoseok, anche se gli sembrò alquanto strano visto che non era sabato sera.

Il biondo si alzò in piedi non appena lo vide uscire dall'auto e con un sorriso tentò di avvicinarsi ma quell'espressione che il suo insegnante portava con sé, cancellò quella curva di felicità.

Intuiva che gli fosse successo qualcosa ma non si sarebbe mai aspettato cosa.

«Jungkook...» sussurrò confuso «Ti vedo strano. Che hai?»

«No, nulla» rispose schivando lui e la sua domanda e raggiungendo la porta di casa.

«Il pranzo è andato male?»

«Alla grande»

«Uhm, allora sei arrabbiato con me?»

«Non mi va di parlare con te adesso, scusami»

«Ma almeno spiegami il motivo. Che c'è che non va?»

Jungkook avrebbe voluto negargli l'entrata e non sentire per il resto della serata quella voce che in quel momento lo confondeva e lo irritava allo stesso tempo ma prima doveva risolvere un dubbio.

Si appoggiò contro il telaio della porta a braccia conserte e lo fissò dritto negli occhi e Jimin lo fece di rimando.

«Dimmi una cosa... Ti drogavi?» domandò con un aura attorno a sé letteralmente accusatoria.

Il biondo strinse il manico del suo borsone e abbassò lo sguardo. Era una parte dolente del suo passato di cui si vergognava e di cui si sentiva tremendamente in colpa.

«Si» contestò con sincerità.

«Perchè lo facevi?»

«Senti non voglio parlare di questo, d'accordo? È particolarmente difficile questa cosa per me»

«E, secondo te, per lui non lo è stato?» il biondo lo fissò a bocca leggermente aperta «Non guardarmi così perché sai a cosa mi sto riferendo»

«Tu non sai un cazzo» sentenziò il minore con un tono di voce più che serio.

«Adesso si che lo so perché se avessi aspettato te, non lo avrei mai saputo»

«E vediamo, dai. Dimmi cosa ti hanno detto, cosa sai»

«Hai trascinato un innocente nella tua dipendenza ed è pure morto»

Jimin mostrava indifferenza e sfrontatezza anche in quel caso ma dentro stava patendo il dolore, la sofferenza di un passato tortuoso che si stava ripresentando.

Si era ormai abituato agli sguardi di astio e ribrezzo dei suoi compagni di scuola, di classe ma sentire e vedere nello stesso modo anche Jungkook, che si era impossessato della gran parte del suo cuore, era più struggente. Faceva malissimo.

Ma quel biondino non avrebbe mostrato il suo stare a pezzi a quell'uomo rivelatosi come tutti gli altri.

Mise la sua borsa in spalla e lasciò vedere un sorrisino sarcastico.

«Non sei diverso dagli altri, sei proprio uguale a loro ed io che ti ho dato la mia fiducia pensando che non mi avresti mai giudicato. Se già ti sei convinto di quello, non c'è bisogno che io ti dia le mie spiegazioni. Adesso cortesemente vai a farti fottere» disse e poi andò via.

𝑯𝒂𝒕𝒆 𝒀𝒐𝒖 | 국민 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora