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«Mi dispiace»

«Per cosa?»

«Dai, Jimin! So che ho sbagliato a comportarmi in quel modo ma ero troppo arrabbiato e ho parlato senza pensare prima. Mi dispiace, davvero»

Il minore spense il televisore e incrociò le sue braccia al petto fissando in avanti.

«Mi ha fatto male il modo in cui mi guardavi e il tono che hai usato per dirmi quelle cose. Mi hai accusato e giudicato senza sapere un cazzo di quella storia. Sono già abituato ai pareri e agli sguardi degli altri ma i tuoi hanno fatto malissimo. Invece di provare a parlarmi così che io ti potessi spiegare tutto, hai preferito inveire su di me e diventare come uno di loro»

«Se sono qui, c'è un motivo e tu lo sai. Sono pentito e molto dispiaciuto per come ti ho trattato ma la rabbia ha parlato al posto mio. Ti giuro che non so spiegarmelo neanch'io» l'altro non disse nulla «Allora, adesso vuoi dirmi la verità? Voglio capirti»

«Ho iniziato a fare uso di droga quando avevo 16 anni. Ero appena in terzo superiore. Volevo così tanto disobbedire a mio padre che presi una scelta, la più sbagliata che potessi prendere in tutta la mia vita. Nella classe a fianco alla mia c'era un gruppetto di ragazzi di quinta che vendeva erba e droghe varie. Per me all'inizio fu un gioco ma ben presto si convertì in una dipendenza. In quarto superiore conobbi Taemin e in pochissimo tempo diventammo grandi amici. Gli avevo rivelato il mio segreto cioè che mi drogavo da ormai un anno e fino a là tutto era apposto. Le voci del mio vizio correvano già per la scuola ma a me non è mai fregato nulla di quello che dicevano sul mio conto. Arrivò la festa d'istituto e tutto andò a puttane. Io ero mezzo ubriaco, più fatto che mai, e non mi accorsi che Taemin aveva comprato una bustina di cocaina da quei bastardi. Il giorno dopo arrivò la notizia che era stato trovato morto per overdose in camera sua perché aveva ingerito tutta quella dose di merda» Jimin trattenne le lacrime e dopo un momento continuò a parlare.

«A scuola si sparse velocemente la voce che ero stato io ad ucciderlo perché era amico mio, perché io gli avevo venduto quella merda. Quei bastardi la fecero franca perché le loro famiglie erano molto importanti e ricche mentre io dovetti subire le angherie di quei coglioni... Non ho perso il quinto anno per il fattore "non studio" ma perché sono stato in comunità per disintossicarmi in quei mesi. È questa la verità e se non mi credi, puoi anche andartene»

«Ti credo» rispose all'istante per poi chiuderlo in un caldo abbraccio «Scusami per averti giudicato e fatto soffrire. Mi dispiace così tanto. Ho creduto ad altri e non a te che sei sempre stato così limpido e sincero» Jungkook lo coccolò con baci sulla guancia e con carezze.

«Non importa»

«Si che importa perché io non sono quel tipo di persona. Mi dispiace davvero»

«Chi te lo ha detto poi?»

«Il fratello di mia cognata che è un tuo compagno di classe. Si chiama Song Sejun»

«Ah, si... Credo che amasse Taemin o fosse il suo migliore amico, non ricordo con precisione... Deve avercela a morte con me ma in fondo lo capisco, è comprensibile»

«Non è colpa tua»

«Lo so ma a volte ci penso è fa davvero male. Io gli volevo tanto bene e non avrei mai voluto che provasse quella merda»

«Non pensarci, scusami ancora»

«È maschietto o femminuccia?»

«Maschietto» affermò il maggiore con un sorriso ora più sereno e l'altro annuì nella stessa maniera.

«Non credi sia tardi? È meglio che tu vada»

«Mi stai cacciando via? Non vuoi venire con me?»

«Non ti sto cacciando ma è stata una giornata pesante per entrambi ed è meglio riposare»

«Non vuoi venire a dormire da me?» chiese nuovamente.

«No, preferisco stare da solo per stanotte. Domani ci vedremo»

(...)

«Buonanotte, Jimin»
«Io ci tengo tanto a te, non
dimenticarlo»

Non appena entrato in casa, Jungkook inviò un messaggio a Jimin come una sorta di promemoria.

«Lo so»
«Buonanotte»

𝑯𝒂𝒕𝒆 𝒀𝒐𝒖 | 국민 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora