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«Min Yoongi e lui è mio padre Min Daniel»

Jungkook grattò la sua nuca con imbarazzo e poi decise di intervenire in quella presentazione.

«Come adesso sai, loro sono Yoongi e suo padre che anche per me è come un secondo papà» il corvino circondò le spalle dell'uomo dai capelli scuri che manteneva uno sorriso sul viso.

Yoongi e Jungkook si erano conosciuti alle superiori e, avendo la stessa passione per l'insegnamento, decisero di intraprendere anche la stessa università.

Il loro legame fu forte sin da subito soprattutto per le molteplici cose che avevano in comune e alla loro amicizia, ben presto, si aggiunge anche il signor Min che era sempre stato un participe attivo della vita di suo figlio e a quest'ultimo non dispiaceva affatto, di portarlo con sé ogni tanto.

Dopotutto, Daniel non era stato molto fortunato nella sua vita principalmente per quanto riguarda la sfera amorosa. Aveva perso la madre di suo figlio molto presto e anche il secondo grande amore della sua vita se n'era andato via per ragioni alquanto dolorose. Yoongi cercava, quindi, di distrarlo e di tenergli su il morale per non farlo abbattere.

«Lui, invece, è Park Jimin ed è qui perché... Vabbè, è una storia lunga!» terminò il corvino ma l'uomo si infastidì all'istante.

«Park? Sei per caso appartenente a quella gentaglia di ricchi squilibrati che possiedono un'azienda?» domandò il signor Min con il suo sguardo diventato cupo e pieno d'odio, lasciando gli altri tre completamente sorpresi.

«Papà che stai dicendo? Sai che ci sono tanti Park in giro!» disse Yoongi.

«Si ma lui ha molti lineamenti facciali di quei bastardi. Dimmi, è così?»

«Si, sono figlio di Park Sung Sin» rispose il biondo inghiottendo nervosamente.

«Andiamo, Yoon. Non mangeremo al tavolo con una persona che proviene da quei ratti!»

«Lui non è come loro!» urlò Jungkook «Sapete chi lo ha ridotto così? Suo nonno! Quello che dovrebbe amarlo e non picchiarlo o odiarlo! Non è come la sua famiglia. È la verità, Daniel...»

«Cosa le ha fatto la mia famiglia?» chiese Jimin a quel punto, mettendosi in piedi e avvicinandosi ai tre.

«Tuo nonno è un maledetto figlio di puttana che meriterebbe di andare all'inferno! Ha portato via la mia di famiglia! Perché sono sicuro che è stato lui a staccarle l'ossigeno quella notte!» Daniel respirò a fatica mentre piangeva «Fortunatamente ho mio figlio accanto a me adesso, l'unico rimasto...»

«Io non so di cosa stia parlando però mi dispiace che le abbiano fatto questo. Le chiedo scusa da parte loro...»

«Le scuse non servono a nulla adesso perché queste non riporteranno mai indietro delle vite umane»

«Mi dispiace davvero...»

Il biondo guardò in basso per la vergogna che provava in quel momento. Vergogna per appartenere a quella famiglia così oscura, orribile e piena di segreti. Era mortificato. Jungkook gli sfiorò la guancia sussurrandogli parole di conforto attraverso un semplice sguardo.

Non è colpa tua.
No, non era colpa sua ma il solo fatto di essere stato procreato dalla genetica di quelle persone così cattive, lo faceva sentire in colpa.

«Papà, tranquillo»

«Mi sono calmato. Ho perso la razionalità per un'istante ma ricordare quelle cose, fa tanto male. Scusami tu, so che non c'entri nulla con questo» il biondo annuì capendo lo stato d'animo dell'adulto.

Anche lui avrebbe reagito in quel modo, se gli fosse capitata una cosa del genere.

«Possiamo mangiare? Così ci calmiamo un po' tutti?» propose il corvino e tutti acconsentirono, dirigendosi poi verso il tavolo per spacchettare il cibo.

(...)

«C'è un dubbio che mi ronza in testa...» iniziò il minore mentre mordicchiava il suo korean hot dog «Mi scusi se le sembro troppo invadente... Chi era la donna che mio nonno le ha portato via?»

Il signor Min lo fissò, ingoiando severamente la dose di riso che aveva portato alla bocca.

«È una storia triste, complicata che al ricordo vorrei solo fargliela pagare facendo così finalmente giustizia... A quell'epoca non ho potuto farla perché tuo nonno mi minacciò con l'uccidere Yoongi se non mi fossi sparito ed io lo feci perché non potevo perdere un altro componente della mia famiglia... Mi ero innamorato di sua figlia Seo Dan» Jimin strabuzzò i suoi occhi a quell'affermazione.

«Quale f-figlia? Figlia di mio nonno?»

«Si» il suo sguardo divenne lucido al ricordo della donna più importante della sua vita «La piccolina della famiglia Park di cui mi innamorai perdutamente dopo la madre di mio figlio. Era bellissima, un cuore gigante, dolce come poche ma anche tanto ribelle, che sapeva il fatto suo e che nessuno poteva metterle i piedi in testa... Ma lei era circondata dal male fatto persona»

«Io non sapevo che mio nonno avesse avuto una figlia o di avere una zia... Nessuno me ne ha mai parlato, sono sconvolto»

Jimin in vita sua non aveva mai sentito dire quel nome "Seo Dan" o visto qualche foto che ritraeva i suoi nonni con una bambina. Mai, sembrava non essere mai esistita.

«Era prevedibile... Io ero il segretario di tuo nonno e lei la figlia del grande capo. Sarebbe stato uno scandalo» rise amaramente «Ma senza poterlo evitare, ci innamorammo. Avevamo una relazione segreta ma che venne a galla quando Seo Dan rimase incinta del nostro piccolino. Portò a termine la gravidanza ed io stetti al suo fianco per tutto il tempo ma quando partorì qualcosa andò male» sulle guance di Daniel scesero delle lacrime che si asciugò in fretta per continuare a raccontare quella storia dolorosa.

«Se non si sente di continuare, ci fermiamo»

«No, no...» prese un forte respiro e proseguì «Il parto ebbe delle complicanze. Il bambino era molto debole, stentava a respirare e lo portarono velocemente sotto alcuni macchinari. Seo Dan si trovava nelle stesse condizioni. Era l'ossigeno che gli collegarono a tenerla in vita in quegli istanti. I dottori mi dissero che si sarebbe ripresa in un paio di giorni ma a quello seguente, mi arrivò la notizia che sia lei che il piccolo non ce l'avevano fatta. Io sono convinto che quello non sia stato casuale... Qualcuno le ha staccato l'ossigeno quella notte...»

«Io ero piccolo, avevo 8 anni» intervenne Yoongi con un sorriso «E tutt'oggi mi ricordo di lei... Simpatica, allegra, bella. Mi portava tante caramelle»

«Jimin che hai?» domandò il maggiore vedendo lo shock sul viso del suo alunno.

L'aria della casa era ormai diventata pesante quasi soffocante, un grande cumulo di tristezza e rabbia che scossero interamente l'animo del biondo che non poteva credere a tutto ciò che aveva appena ascoltato.

«Questo racconto mi ha scioccato... Sono schifato. Mi vergogno di provenire da quella famiglia che ha fatto una cosa così orribile. Non posso crederci»

«Questa è sola una parte. C'è tanto altro dietro quel lurido bastardo»




Comunque per chi non avesse visto l'annuncio, ho messo nelle bozze sia Hilo Rojo che Change perché devo sistemarle. Hilo Rojo ho già sistemato una parte manca qualcos'altro e poi la metterò nuovamente mentre Change mi ci vorrà un altro po' di tempo ❤️

Btw, come va la quarantena? LOL

𝑯𝒂𝒕𝒆 𝒀𝒐𝒖 | 국민 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora