Gli occhi di Jimin si aprirono lentamente e notarono un luogo diverso da quello che si sarebbe aspettato di vedere. La luce, che proveniva da una lampada era tenue, fioca e illuminava l'ambiente circostante. Si trovava in un lettino, coperto da un fine lenzuolo che gli arrivava al petto e dall'impostazione della camera capì che quello in cui era fosse un ospedale.
Mosse la sua testa e così facendo, sentì un dolore impossessarsi di essa come se l'avesse sbattuta contro qualcosa di molto grosso. Poi alzò il cuscino, poggiandolo sulla spalliera, e lentamente si tirò su.
Si accorse che fuori era già calata la sera e forse per questo, Jungkook riposava seduto su una di quelle scomodissime sedie difronte a lui. Aveva le braccia incrociate sul petto e la testa che gli penzolava in avanti.
Sorrise a quella tenera scena ma quando, per la sua mente balenò il pensiero che quello stato del maggiore fosse soltanto per colpa sua, il suo sorriso svanì.
Odiava sentirsi un peso per gli altri e anche se l'altro continuava a ripetergli che non lo fosse, lui aveva già seminato in sé quella sensazione.
Ma d'altronde non dava la colpa all'insegnante ma alle vicissitudini della sua vita.
«Jungkookie hyung» chiamò il biondo cercando di non essere troppo brusco nel modo di svegliarlo «Jungkookie hyung...»
Il menzionato si mosse lievemente farfugliando alcune parole che all'altro furono impossibili decifrare. Sollevò il capo e strofinò con poca gentilezza i suoi occhi, usandoli poi per fissare la persona che in quel momento giocava nervosamente con le proprie dita.
«Scusa per essermi addormentato. Come ti senti? Sei rimasto in una sorta di sonno per tutto il giorno» disse l'insegnante con preoccupazione, dopo essersi avvicinato al letto e aver afferrato la mano dell'altro tra la sua.
«Sto bene... Dovrei essere io a scusarmi e non tu... Cosa mi è successo?»
«Quando siamo usciti dalla casa dei tuoi, sei svenuto. Ti ho portato in ospedale e i dottori mi hanno detto ch'era stato lo stress accumulato in questo periodo e anche perché non ti stai alimentando bene» sospirò «Mi sento un coglione per non essermi accorto della tua perdita di peso e non averti aiutato»
«Zitto che tu hai fatto e fai tutt'ora troppo per me! Adesso, vieni... Mettiti qui vicino a me» propose con un sguardo luccicante.
Jungkook non se lo fece ripetere due volte, si fiondò al suo fianco per stringerlo tra le proprie braccia con una forte energia.
«Non capisco come fai ma sono convinto che tu abbia dei poteri»
«Del tipo?» titubò il più grande con un sopracciglio sollevato.
«Non lo so con precisione ma posso solo dire che con te sto meglio e che con nessun altro mi ero mai sentito così»
«Così come?»
«A mio agio, compreso, apprezzato e poi con te posso parlare di tutto, anche delle cose che apparentemente sembrano più insignificanti. Mi piace questo, mi piace il Jimin che riesco ad essere quando sono insieme a te... Perché con il passare degli anni mi ero ridotto ad una sorta di chiusura totale dove sapevo solo odiare e trattare male chi mi stava intorno visto che la maggior parte delle persone lo aveva fatto con me. La mia famiglia, quelli che una volta reputavo amici... Tutto un fallimento... Gli unici che sembrano non esserlo in questa vita siete tu e la danza»
«Non sei un fallimento e neanche la tua vita lo è. Se vivi nel passato, se vivi nel ricordo di quelle persone che un tempo ti fecero del male, non riuscirai mai ad essere felice o ad amare veramente te stesso. Tutti commettono degli sbagli, a prescindere dalla gravità, e ognuno di noi quando tutto questo avrà una fine, riceverà quel che si merita...» Jungkook rise malinconicamente prendendosi una breve pausa.
«Sai... Un'altra caratteristica tipica del genere umano è quella di parlare in un modo sopra una determinata cosa, senza averla vissuta, ma quando la vivono tutto cambia. Mi ricordo che molti mi prendevano in giro perché soffrivo a causa della mancanza dell'amore di mia madre, ho sempre avuto una madre ma allo stesso è come se non l'avessi mai avuta. Dicevano "sei un bimbo che vuole ancora la mammina" "io vorrei essere al tuo posto così da non avere più mia madre fra i piedi a rompermi i coglioni" "io non piangerei se fossi in te... Non ho mai capito perchè la gente tende a mettere la bocca su ogni cosa. Siamo uguali ma anche diversi. Se io soffro per l'amore mancato di mia madre e tu no, a me tu non puoi dirmi nulla anzi non dovresti neanche permetterti di fiatare perché non sai quello che veramente significa ciò che mi è successo. A uno di quelli che mi prendeva in giro capitò poi una cosa del genere, sua madre lo lasciò per andarsene con un altro uomo. Quel giorno venne da me a piangere cercando consolazione, mi chiese scusa e da quel giorno diventammo amici»
«Davvero e chi è?»
«Namjoon, il fidanzato di Taehyung» rispose con un sorriso «Non l'ho mai odiato. Sapevo che mi scherniva perché tutto il resto della classe lo faceva e inoltre, vedevo, attraverso il suo sguardo, che gli dispiaceva... Molte volte le persone fanno di tutto pur di sentirsi accettati e amati dagli altri, anche a costo di uccidere il proprio e vero essere... Poche volte ho cercato di reprimere me stesso»
«Quando?»
«Quando volevo baciarti e perché no? Scoparti solo dopo alcune settimane dal nostro primo incontro» confessò il maggiore facendo ridere l'altro.
«Hai rovinato l'atmosfera psicologica che si era creata, cazzo!» esclamò il minore dandogli un leggero colpetto sul braccio.
«Lo so che ti piace ascoltarmi parlare però basta adesso, voglio soltanto coccolarti in silenzio...»
Al di là di quelle parole c'era un'altra verità che solo il moro sapeva.
Voleva sentire l'irrefrenabile battito del suo cuore palpitare insieme a quello del biondino fra le sue braccia.
Voleva la certezza che cioè che provava in quel momento non fosse unilaterale ma uguale per entrambi.
«Sei un angelo, Jungkookie»
«Il tuo angelo»
Btw,
Odio le persone che dicono "io al posto tuo..." "Io avrei fatto così..." ma tu sei me? Io sono te, per caso? No, tu non sei me ed io non sono te. Siamo persone diverse anche se dicono che siamo uguali.
Non parlare se non sai ✌️Non è riferito a nessuno, è solo come la penso io.
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𝑯𝒂𝒕𝒆 𝒀𝒐𝒖 | 국민
FanfictionDove Jimin è il solito ragazzo cattivo della scuola e Jungkook è il suo professore d'inglese ed economia; ᴋᴏᴏᴋᴍɪɴ //ᴊɪᴋᴏᴏᴋ ᴏᴍᴏsᴇssᴜᴀʟᴇ sʜɪᴘ sᴇᴄᴏɴᴅᴀʀɪᴇ: sᴏᴘᴇ, ᴛᴀᴇᴊᴏᴏɴ