Jungkook uscì dallo studio del signor Park trovando Jimin che parlava insieme ad uomo in salotto. Si approssimò con discrezione verso quei due e il minore lo notò, facendogli segno di avvicinarsi a lui.
«Zio, lui è il mio insegnante quello di cui ti stavo parlando» lo presentò il biondo.
«Salve. Io sono Park Myung, zio di Jimin» l'uomo dalla capigliatura corta e grigia sorrise verso il corvino e quest'ultimo giurò di averlo già visto da qualche parte.
«Piacere, Jeon Jungkook» rispose il professore mostrando un breve sorriso «Sa mi sembra di già averla vista prima...»
«Si? Ora che ci penso, anche il suo cognome mi sembra familiare e... Anche i suoi lineamenti...» l'adulto sembrò irrigidirsi di colpo mentre parlava «Sua madre è per cas-»
«Song Hyejin, si chiama così. La conosce?»
«Può darsi...» rispose l'uomo distogliendo lo sguardo e inghiottendo voracemente. Sia Jimin che Jungkook lo notarono ma preferirono non dire nulla.
«Comunque stavo dicendo a mio zio di quello che stai facendo per me» il maggiore lo guardò titubante «Tranquillo, di lui ci possiamo fidare. Non è come quel bastardo»
«Oh, d'accordo» sorrise nuovamente.
«Jimin...» interruppe lo zio «Io devo andare, ero solo passato per salutarti. Se tuo padre scopre che sono qui, si arrabbierà e sai che è meglio evitare» annunciò per poi rivolgersi verso l'insegnante «Grazie per quello che sta facendo per mio nipote, è davvero ammirevole. Spero... Spero di rivederla presto»
«Non è nulla» il corvino s'inchinò in segno di gratitudine.
Successivamente, lo zio del biondo abbandonò la casa e i due rimasero soli. Si guardarono per un momento accorgendosi di avere la stessa espressione facciale ossia di pura confusione.
«È stato un po' strano tuo zio, non credi?»
«Già... Magari conosce o è stato un amico di tua madre» ipotizzò il minore.
«E chi lo sa...»
(...)
«Finalmente abbiamo finito!» esclamò Jimin quando terminò i suoi compiti, sotto sempre la supervisione attenta del suo insegnante «Non ho mai studiato così tanto, sul serio»
«Non esagerare, Jimin!» ridacchiò il maggiore.
I due, uno a fianco all'altro, erano seduti difronte la scrivania e nello stesso momento buttarono indietro la schiena contro la propria sedia.
«Ha sigarette?» domandò improvvisamente il biondo. L'altro annuì «Me ne offre una? Le ho finite oggi» entrambi risero.
«Si, anche se non è molto sano farlo nel tuo caso» ricordò, estraendo dal suo pacchetto quel tubetto cilindrico colmo di nicotina e catrame «E poi fumi qui dentro?»
«Grazie. Si, lo faccio qui tanto la finestra è aperta e poi non è neanche la prima volta!» Jimin posò la sigaretta sulle sue labbra che subito dopo accese per iniziare ad aspirarla «Lei non vuole fumare?»
«In questo momento non ho voglia di fumare una sigaretta intera ma di un solo tiro» rispose con la guancia retta dalla sua mano.
«Le fa ribrezzo se la condividiamo?»
«Dovrei essere io a chiedertelo» ghignò «Comunque no, non mi fa ribrezzo»
«Tenga e faccia un tiro»
Jimin passò la cicca al suo insegnante e quest'ultimo diede una profonda calata per poi ridarla al più piccolo che stranamente decise di spegnerla nel posacenere.
«Ti faceva così schifo finirla?» chiese voltandosi a fissarlo «Dicevi di volerla condividere...»
«No»
Anche Jimin lo guardò e lentamente iniziò ad accorciare la distanza che divideva la sua bocca da quella del maggiore.
«Che f-fai, Jimin?» Il suo pomo d'Adamo si mosse velocemente ma non si allontanò e nemmeno l'altro si tirò indietro.
«Lo vogliamo entrambi... Non è una prova né una provocazione. Voglio baciarla sul serio»
«Jimin non è corretto...» il professore faticava a respirare correttamente.
Quella vicinanza lo stavo torturando nel migliore dei modi.
«Non mi sta obbligando. Lo voglio realmente»
E senza continuare a discutere, Jimin fece aderire le sue labbra a quelle del maggiore, provocando un brivido lungo la schiena di entrambi.
Il minore tentò di andare più a fondo ma l'altro sembrava non voler corrispondere. Manteneva i suoi occhi socchiusi come se stesse cercando di pacificare la sua mente per trattenere i suoi impulsi e le sue mani erano strette sull'appoggiabraccio della sedia.
«Sarà solo un bacio, niente di più» farfugliò il più piccolo dopo essersi seduto sulle gambe del suo insegnante e aver preso il suo volto tra le mani per far so che i loro occhi si osservassero.
«Non è c-corretto» ripeté ma il biondo non lo ascoltò.
Incollò incisivamente la sua bocca all'altra e stavolta, Jungkook corrispose anche se in maniera trattenuta ma Jimin non mollò. Addentrò la sua lingua incontrando all'istante quella del corvino, alla quale si annodò e snodò più volte con rudezza.
«Basta...» sentenziò il professore dopo aver scostato la sua bocca da quel bacio così desiderato «Alzati, Jimin. Non è corretto quello che abbiamo fatto» il menzionato obbedì «Vado a casa, è la miglior opzione» disse mentre si alzava in piedi e prendeva la sua borsa.
«Non sia paranoico, cazzo! È stato solo un bacio e nulla di più. Ce ne dimenticheremo presto»
Bon Bon Chocolat 🎶
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𝑯𝒂𝒕𝒆 𝒀𝒐𝒖 | 국민
FanfictionDove Jimin è il solito ragazzo cattivo della scuola e Jungkook è il suo professore d'inglese ed economia; ᴋᴏᴏᴋᴍɪɴ //ᴊɪᴋᴏᴏᴋ ᴏᴍᴏsᴇssᴜᴀʟᴇ sʜɪᴘ sᴇᴄᴏɴᴅᴀʀɪᴇ: sᴏᴘᴇ, ᴛᴀᴇᴊᴏᴏɴ