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La sveglia dei due, al mattino seguente, fu una chiamata improvvisa sul cellulare dell'insegnante che, dopo essersi svegliato di colpo, rispose senza neanche guardare chi fosse.

«La spesa, Kook»

«Eh?»

Jungkook allontanò il telefono e vide il numero, non era nient'altro che Jin e il suo promemoria settimanale. I due avevano un giorno prestabilito, in cui si dedicavano ad andare al supermercato per rifornire le loro case di cibo e bevande varie.

«Stavi dormendo?»

«Secondo te?»

«Non importa. Preparati che così andiamo! Sai che i migliori prodotti si trovano la mattina quando c'è poca gente!»

«Lo so ma non credo che oggi sia possibile... Non potrò andare con te»

«Non mi dire che Jimin ha dormito nuovamente con te?»

«Si» rispose il corvino lanciando una breve occhiata al ragazzo che aveva a fianco. Dormiva pacificamente e anche in quella circostanza, il suo aspetto era mozzafiato e dolce.

«Vuoi andare con lui?»

Jungkook non poteva di certo vederlo ma Seokjin non era affatto dispiaciuto per quel rifiuto anzi tutto il contrario, era felice perché finalmente il suo studioso fratellino aveva qualcuno al proprio fianco che lo faceva sorridere e uscire da quel mondo fatto di lavoro e noiosissimi libri.

Suo fratello e il suo gruppo di amici, che ormai lo conoscevano in tutto e per tutto, dalla a alla z, avevano notato quel piccolo cambiamento in lui.

Sorrideva molto più spesso mentre prima non era così, era raro che lo facesse, se non alle battute di qualcuno di loro. Era sempre stato una persona abbastanza seria, determinata, dedita allo studio e al suo lavoro ma dentro aveva un mondo fatto di bontà e dolcezza che solo, grazie a quel biondino, stava cominciando ad esternare.

Aveva sofferto, soprattutto in passato, per il rifiuto di sua madre e l'odio di suo fratello maggiore ma questo non aveva mai intaccato il suo buon cuore.

«Si, ti dispiace?»

«Vai tranquillo, Kook! Ci sentiamo dopo»

«Ti voglio bene, Jin»

«Anch'io»

«A-Andremo a fare la spesa?»

Jungkook si voltò e osservò come l'altro si muoveva lentamente fra le coperte per poi fermarsi e guardare i suoi occhi.

«Vuoi venire?»

«Si, certo! Non voglio mica perdermi la scena del mio prof alle prese con la spesa!» esclamò felicemente.

«Non è proprio una bella ma se vuoi venire, per me non c'è nessun problema» Jimin alzò un sopracciglio e poi lo colpì con uno dei cuscini su cui aveva riposato.

«Come se non mi volessi! Ho sentito la tua chiamata. Hai rinunciato ad andare con Jin perchè vuoi andarci con me... Non c'è nulla di male, ti capisco. Anch'io, se fossi stato in te, avrei scelto me»

Jungkook sentì le sue guance diventare bollenti e istintivamente, toccò i suoi capelli corvini, già arruffati per la notte appena trascorsa, in segno di imbarazzo.

Quei suoi gesti così genuini fecero sorridere il biondo che allungò la propria mano verso una di quelle zone rosse sul viso dell'altro.

«Mi piaci» ammise tutto ad un tratto.

«E-Eh?» tentennò il più grande.

«Mi piace il tuo rossore!»

«Ah...»

L'insegnante sembrò rimanerci male e l'altro ragazzo se ne accorse tanto che gli diede una spinta, spalla contro spalla.

«Pensavi che mi piacesse qualcos'altro o qualcuno?»

«No, avevo capito che ti riferivi a quello» rispose mentre giocava freneticamente con l'orecchino a cerchietto sul suo lobo.

Quella di toccarsi l'orecchio, in situazioni di imbarazzo o nervosismo, era sempre stata una sua abitudine, sin da piccolo.

«Kookoo non ti innamorare!» ridacchiò il minore.

«E chi s'innamora...»

(...)

Jimin e Jungkook attraversarono la grande porta scorrevole del supermarket, dirigendosi immediatamente verso i carrelli per prenderne uno che decisero di trascinare entrambi.

«Con che reparto iniziamo?»

«Iniziamo con il reparto ortofrutticolo. Frutta, verdure e ortaggi vari non devono mai mancare a casa mia. A casa tua, invece, cosa non dovrebbe mai mancare?» Jimin storse le sue labbra in segno di riflessione.

«Uhm... Riso e... Soju»

«Soju?» l'altro annuì «Ma se vivi da solo, con chi bevi del soju? Sai che bisogna berlo soltanto in compagnia!»

«Si, lo so... Ma chi ha detto che vivrò da solo? Ci faremo una bevuta io e te!»

Jungkook rise per poi iniziare a riempire il loro carrello con i prodotti di quello specifico reparto, cavoli, carote, spinaci, peperoncini e tanto altro ancora.

«Accetto la bevuta, Jimin»

«Perfetto! Allora andiamo a prendere qualche bottiglia»

Cominciarono a incamminarsi verso il reparto bevande, in maniera lenta e guardandosi intorno magari per scorgere qualche altro articolo da aggiungere, ma in quel frattempo, il corvino notò un volto familiare che marciava serenamente insieme ad un'altra figura.

Suo fratello maggiore e sua cognata si trovavano lì, con loro, nello stesso supermercato.

«Jungkook che hai? Sembra che tu abbia visto un fantasma»

«Hyun Bin e mia cognata sono qui» asserì, stringendo le sue dita attorno al manico del carrello.

«E che ti importa? Lasciali perdere e non farti vedere abbattuto perché la gente che non ti ama, vuole solo questo. Sorridi»

Jimin ricordò le parole di Taehyung quando lo aiutò e colse l'occasione per ricordare al suo maggiore che doveva sorridere e lasciar correre il male. L'altro lo fece senza esitare.

«Così va meglio! Anzi credo proprio che dovremmo passargli accanto e sfoggiare il nostro miglior sorriso!» propose il minore con un tono combattivo.

«Non credo sia necessario»

«E invece si! Prepara il sorriso che si stanno avvicinando»

𝑯𝒂𝒕𝒆 𝒀𝒐𝒖 | 국민 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora