La ragione di Jimin era talmente offuscata ed incasinata da non riuscire a ricordare come fosse finito a dormire in camera dell'insegnante e per di più senza un indumento addosso.
E non trovando una risposta né un vago ricordo di quello che era potuto succedere, instintivamente cercó il maggiore con lo sguardo trovandolo affacciato al balcone e alla vista di una nube bianca, capì che stava pure fumando.
Mantenendo gli occhi incollati sull'altro, il minore rivestì la sua parte inferiore e poi andò fuori.
«Abbiamo scopato?» domandò evitando inutili giri di parole.
Jungkook si voltò per fissarlo con le labbra storte e un sopracciglio sollevato come se non lo sapesse neanche lui.
«Credo di sì. Io mi sono svegliato circa 15 minuti fa e mi sono ritrovato nelle tue stesse condizioni. Completamente nudo e con un dolore lancinante alla testa... Ricordo poco e niente, le bottiglie vuote di soju e poi tu sopra di me senza nulla addosso...» informò, gettando la sigaretta consumata nel posacenere «Quindi si, abbiamo fatto sesso da ubriachi»
«Cazzo...» mugugnò il più piccolo lasciando che il suo capo si poggiasse sul petto dell'altro con rammarico.
«Come se ti dispiacesse!»
«No, non mi dispiace affatto ma preferivo scopare con te da sobrio»
Il corvino rise totalmente soggiogato da quell'affermazione, detta in quel modo così sincero. Abbracciò le sue spalle e baciò la sua fronte.
«Beh, possiamo farlo adesso visto che siamo ritornati in noi...» insinuò facendo ridere colui che aveva avvinghiato al suo corpo.
«Ci sto!»
Il maggiore lo prese tra le sue braccia, portandolo con sé dentro la camera. Con la frenesia del momento, i due si spogliarono dei loro pochi indumenti per poi lanciarsi sul letto e iniziare una vera e propria guerra di baci umidi che riscaldarono immediatamente i loro animi.
«Che ne dici di non perdere altro tempo?»
«Che impaziente ma va bene così...»
Per facilitarsi il passaggio di preparazione, Jungkook usò del gel con cui cosparse la sua intimità e l'entrata del minore, il quale non smetteva di emettere suoni di piacere e di muoversi per trovarne sempre di più da quelle falangi dentro di sé.
Jimin strinse le proprie dita attorno al polso dell'insegnante e con un suo solo sguardo quest'ultimo intuì il perché di quell'azione.
Congiungendo il proprio torace a quello dell'altro, il corvino penetrò al suo interno, facendo sospirare entrambi per la immensa sensazione di voluttà provata.
«Meraviglioso...» disse Jungkook con affanno riferendosi, non solo all'ammaliante bellezza esterna del ragazzo, ma anche a quella interiore ch'era stata, sin dal primo momento, come una calamita troppo attrattiva.
Strusciò la lingua intorno al suo collo e di passo, lasciò caldi baci e morsi che terminarono dentro la sua bocca mentre continuava a spingersi in lui senza nessun fermo.
Jimin affondò le unghia sulla schiena contraria e mantenne gli occhi sempre sul suo compagno, non riuscendo ad allontanarli. Portò una mano sul suo viso brillante di sudore e fece sì che lo guardasse in maniera diretta.
«N-Non guardarmi così» rise il moro, dandogli un altro bacio sulle labbra e attenuando le sue penetrazioni.
«Perchè?»
«Perchè non voglio perdermi, non troverei la strada di ritorno altrimenti...»
«È una metafora per dirmi che provi qualcosa per me, Kookoo?»
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𝑯𝒂𝒕𝒆 𝒀𝒐𝒖 | 국민
FanfictionDove Jimin è il solito ragazzo cattivo della scuola e Jungkook è il suo professore d'inglese ed economia; ᴋᴏᴏᴋᴍɪɴ //ᴊɪᴋᴏᴏᴋ ᴏᴍᴏsᴇssᴜᴀʟᴇ sʜɪᴘ sᴇᴄᴏɴᴅᴀʀɪᴇ: sᴏᴘᴇ, ᴛᴀᴇᴊᴏᴏɴ