PROLOGO

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LUCA

5 maggio 2018

Sono molto emozionato. Io che sono un tipo tutto di un pezzo, abituato a risolvere tutti i problemi della mia vita e del mio ristorante senza battere il ciglio, sono emozionato, o meglio dire ... agitato. Guardo alla mia destra e vedo il sorriso fiero e felice di mia madre mentre mi stringe forte il braccio.

Lo credo bene: suo figlio -che poi sarei io- si sposa. Alla veneranda età di trent'anni ho finalmente incontrato la ragazza che mi ha convinto un grande passo: Kathrina.

Eppure è strano. Proprio io, che ero così refrattario al matrimonio e felice della mia vita da single, sono bastati due occhi azzurri e quattro moine per farmi capitolare. E poi non ho ben capito tutta questa fretta di sposarsi ... dopo neanche tre mesi che ci siamo conosciuti. E soprattutto non capisco tutte queste difficoltà ad avere rapporti intimi. Siamo nel 21 ° secolo, santiddio! O matrimonio o niente: cazzo!

Ma Kathrina è un gran bel pezzo di gnocca. Alta, bionda, ucraina. E, se si è tenuta vergine sino al matrimonio, -cosa che faccio veramente fatica a credere- sarò ben felice di assaporare in anteprima quel delizioso corpo da modella.

Ah già Non ve l'ho detto. Lei è una famosa fotomodella molto reclamata dalle copertine di molti tabloid e in questo ha subito trovato il pieno supporto di mia madre. insomma; una dea in terra.

Non che io sia male, intendiamoci, ma subito ho pensato che fosse attratta dai miei soldi. Ma quando ho saputo della sua professione e del suo patrimonio, non ho più avuto dubbi. Quindi, prima che se la prenda qualcun altro ... perché non io?

Avanziamo lungo la navata della chiesa dei Santi Felice e Fortunato, una delle più vecchie Abbazie di Vicenza. I banchi sono tutti arricchiti dal bordo di una composizione di calle immacolate, che, stando a sentire il prete, è segno di purezza: sapesse quanto sono puri i miei pensieri.

Anche sull'altare ci sono grandi vasi che si alternano tra calle e rose bianche. Un bacio sulla guancia a mia madre che sta trattenendo a stento le lacrime e raggiungo mia sorella sul banchetto coperto dal velluto rosso.

Angelica ha voluto farmi da testimone, non vedeva l'ora di riprovare quella emozione. Lei è sposata tre anni fa con un meridionale con il pieno dissenso di nostro padre. È tornata dalle vacanze in Puglia con questa novità e subito la cosa ha scombussolato tutta la famiglia. Figuriamoci: mio padre è della Lega.

Ma Gennaro è rivelato una persona squisita e alla fine i miei hanno acconsentito al loro matrimonio, soprattutto anche perché era già incinta di due mesi. E adesso tocca a me. 

Guardo alla mia sinistra, la testimonianza di Kathrina, mi sembra si chiami Sveva. Una svedese da cardiopalma; ovviamente anche lei modella di successo.

L'attacco dell'organo con la marcia nuziale ci costringe tutti a fissare la porta d'ingresso dove una figura bianca si intravvede appena dal riflesso del sole esterno. L'accompagna il fratello che è venuto apposta in Italia per l'occasione. Almeno lui è vestito di nero ed è facile seguirne i movimenti, anche se i suoi riccioli biondi lo fanno sembrare un cherubino.

Vedo mia madre che si è aggrappata con la forza al braccio di mio padre Mirco cerca di scuoterlo, ma lui è sempre rigido e impettito. Mentre la piccola Diana, la mia nipotina, e salita tutta l'entusiasta in piedi sulla panca per vedere meglio la cerimonia. Inutili i tentativi di Gennaro per farla sedere: non ce che dire, ha preso il carattere dei Gualtieri.

L'incedere di Kathrina è lento, un'agonia, e io sto sudando: sto facendo la cosa giusta? La mano di Angelica si posa sul mio braccio in una stretta rincuorante e rassicurante. Finalmente arriva. Un bacio al fratello, consegna il bouquet alla sua testimonianza e finalmente mi rivolge un caldo sorriso.

Sì! Per quegli occhi, per quel sorriso e ... ehm, per quel corpo, ne vale di certo la pena. 

LUI SOTTO, LEI SOPRADove le storie prendono vita. Scoprilo ora