CAP 08 - CENA ALL'APERTO

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LUCA

Stamattina sono partito presto, alle nove ero già al mio ristorante. Il martedì è giorno di riapertura e inoltre mancavo da sabato, quindi ho molto da fare per riorganizzarmi. Ho piena fiducia nel mio personale, li ho scelti personalmente uno per uno. Con alcuni avevo già lavorato assieme in ristoranti precedenti, prima che ne aprissi uno tutto mio. Quando gliel'ho proposto, non hanno esitato un attimo e mi hanno seguito. Ma si sa, l'occhio del padrone vede dieci volte di più.

Sto pensando a ieri sera. Ancora mi sembra impossibile che quelle ragazze abbiano trovato il coraggio di chiedermi di condividere il mio filetto; non dopo come le ho trattate. Forse mi sbaglio su di loro, forse non sono tutte come Kathrina e Sveva.

A parte la rossa ovviamente, quella ha un carattere che rispecchia in pieno il rosso dei suoi capelli. Se non fosse per quegli occhi così intensi... sembra di vedere in trasparenza due gocce di caramello su una macchia di neve. Due colori contrastanti, rosso guerra, oro pace. Chissà come sarà quando è calma. Da come l'ha descritta Darina dovrebbe essere un angelo... dovrebbe.

Anche oggi il ristorante è pieno. Durante la settimana, al pranzo serviamo delle portate economiche per la gente che lavora con un menù fisso che cambia giorno per giorno, mentre la sala vip è sempre allestita per il menù alla carta. La sera poi è tutt'altra cosa. Da quando sono finito sulla guida Michelin, devo prendere prenotazioni con due settimane di anticipo, non c'è quasi mai un posto libero. Ma per sicurezza ho sempre un tavolo pronto nell'angolo in fondo non prenotabile, capita sempre qualche personaggio di spicco che non ci ha pensato per tempo; e allora...

Arrivo a casa che sono le due di notte. Una rapida occhiata al piano superiore che è tutto buio, prendo la posta e entro nella mia dimora: sono esausto. Sorrido nel vedere tre fogli bianchi e senza busta; stai a vedere che mi hanno scritto sul serio? Una doccia veloce e poi mi butto sul letto con i soli slip addosso. Prendo il primo foglio e leggo:

<Divino, spettacolare, un trionfo di sapori. La carne si scioglie quasi in bocca da quanto tenera è. La crosticina di pasta la accompagna che è una meraviglia e la crema di funghi stuzzica e istiga a leccare il coltello; e non è galateo. Peccato che sei un uomo, altrimenti ti sposerei>. Firmato Darina.

Sorrido soddisfatto e, anzi, al pensiero di come si è presentata alla mia porta, gli slip tendono a gonfiarsi. Meglio leggere la prossima: è della portoricana.

<Guardo sempre le puntate di cuochi in cucina, il mio preferito è Gordon Ramsay. Un Dio ai fornelli e un diavolo di carattere. Penso che voi chef vi assomigliate tutti. Comunque il tuo filetto meriterebbe di figurare in una di quelle puntate. Vai tranquillo e presentalo con orgoglio al tuo ristorante. PS: potresti anche invitarmi>.

Ecco! Lo sapevo! Quella sarà anche lesbica ma credo che sappia apprezzare anche qualcos'altro. Gliel'ho letto negli occhi ieri mattina, una femmina latina, deve avere il fuoco nel sangue... non nei capelli. A proposito di capelli, vediamo cosa scrive la rossa.

Come apro il foglio rimango sorpreso, e forse anche deluso. Tre parole, solo... tre... semplici... parole.

<Molto buono. Grazie>. Provo anche a guardare il retro ma ovviamente è bianco. Non lo so perché ma ci sono rimasto male. Anche se, effettivamente, è stata l'unica a ringraziarmi. Appoggio le lettere sul comodino e spengo la luce. Ho paura che stanotte avrò brutti sogni, e tutti dal colore rosso.

ARISA

Per fortuna doveva essere un pomeriggio tranquillo. Certo, se non fosse arrivato il bambino che si è infilato una biglia su per il naso e non stava fermo un attimo. O la vecchietta che ha sbagliato crema idratante con una urticante per piante ed era più rossa dei miei capelli. O il centauro che ha centrato un'auto in corsa e l'ha oltrepassata da parte a parte: per fortuna che con questo caldo i finestrini erano tutti e due aperti. Non so come, ma sono riuscita ad arrivare alle ventidue e non mi vergogno di timbrare il cartellino con immenso piacere: per fortuna abito vicino.

LUI SOTTO, LEI SOPRADove le storie prendono vita. Scoprilo ora