CAP 37 - SIAMO NEI GUAI

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ARISA

Ormai è sera, una domenica sera come tante altre, se solo non fossi seduta su una sedia dell'ospedale anziché nella poltrona del mio ambulatorio. Luca è stato portato in medicina e finora si sono accavallati un po' tutti. Poverino, non vorrei essere nei suoi panni; non c'è peggior cosa di essere dolorante in un letto di ospedale e che tutti ti girano attorno continuando a chiederti come stai. Che cretinata; se stava bene mica sarebbe all'ospedale, no?

Ovviamente i primi ad entrare nella stanzetta privata sono stati i suoi genitori, a vederli erano abbastanza provati e spero che non abbiano cominciato con le loro filippiche, Luca non le avrebbe sopportate. Poi è toccato ad Angelica e famiglia, Diana era disperata e voleva vedere per prima zio Luca, ma giustamente i nonni hanno avuto la precedenza.

E adesso ci sono le mie coinquiline, ...con Danilo. Non capisco però perché Danilo sia sempre attaccato alle loro sottane, in special modo a quelle di Conception; cosa spera di ottenere? Da parte mia ho lasciato campo libero a loro, anche se ognuno che usciva mi diceva che Luca voleva vedermi; ma ho bisogno di prepararmi psicologicamente, e soprattutto di essere sola; sola con lui.

Sono lì, con i gomiti piantati sulle ginocchia e il volto nascosto nei palmi delle mani, che mi tormento l'anima. E che gli dico? Come affronto il problema? E perché insiste tanto per vedermi? Forse perché è per causa mia che ha fatto l'incidente? Boh! Tanto tra un po' tocca a me e allora si vedrà.

Sono talmente immersa nelle mie congetture che una voce alla mia destra mi fa sobbalzare di colpo. Dio santo che colpo.

«Scusa, sei tu Arisa?»

Mi raddrizzo con la schiena per osservare la mia interlocutrice e poco ci manca che mi venga un colpo davvero. È lei, la bionda, la ex; Kathrina. Mi sta fissando in attesa di una risposta e mi chiedo cosa diavolo voglia da me.

«Sì, sono io. Com'è che sai il mio nome?» chiedo sospettosa.

«Tranquilla, sei la tipa della scenata al bar. Luca mi ha parlato di te. Comunque io sono Kathrina, sua moglie». Mi si è fermato di colpo il cuore, qui va a finire che 'sto benedetto colpo mi viene sul serio. Come sua moglie? Non sono divorziati? Lei intanto si è seduta accanto a me accavallando le gambe in un modo tale che io non ci riuscirei mai. Sa di essere bella, di essere uno schianto, e lo dimostra. Peccato che sia anche tremendamente stronza.

Ma adesso non mi frega, adesso do piena fiducia a Luca, e se lui mi ha detto che ha divorziato, devo credergli fino in fondo.

«Sicura? A me risulta che sei la ex moglie, e non tanto benvoluta se non erro. Comunque; cosa vuoi e cosa ci fai qui?» Vedo un lampo passare nei suoi occhi, brevissimo ma intenso.

«Luca è mio marito, stiamo rivalutando il nostro matrimonio e sono venuta a trovarlo per dargli assistenza. Tu piuttosto, non credi di avere approfittato del nostro piccolo momento di pausa? Ti sei fatta sbattere per bene? Conserva il ricordo perché sarà l'ultimo.» ecco, adesso comincio ad incazzarmi. Come si permette 'sta stronza.

«Senti cocca, sarai anche la regina delle passerelle ma qui dentro comando io. Se solo ti azzardi a oltrepassare quella porta ti trovi in quattro e quattr'otto infilata in una camicia di forza. E bada bene che non è firmata. Hai già fatto soffrire abbastanza Luca, non ti permetto di fargli ancora del male.»

Lei mi fissa con uno strano sorriso, è così odiosa che quasi quasi...

«Okay Arisa, hai superato la prova.»

«Ehee?» la guardo sbigottita. Che cazzo sta dicendo! Quale prova?

«Tranquilla, Luca mi ha parlato bene di te, volevo solo capire se anche tu ci tieni a lui. Come hai appena detto, io l'ho già fatto soffrire abbastanza, ma lunedì siamo finalmente riusciti a parlarci e perdonarci. Volevo essere sicura che non dovesse soffrire di nuovo, che tu non lo facessi soffrire, anche se in parte, e sempre per colpa mia, lo hai già fatto. Quel giorno sono stata io a baciare Luca, ma era solo un bacio di ringraziamento. Anche se vorrei, non posso tornare con lui, io amo un'altra persona. E se tu lo ami veramente, puoi capirmi».

LUI SOTTO, LEI SOPRADove le storie prendono vita. Scoprilo ora