LUI SOTTO, LEI SOPRA

CAP 01 - LA NUOVA VICINA

Sabato 14 luglio 2018.

LUCA

«Col cazzo! Mamma! Te l'ho detto e ripetuto che non torno indietro. Ho appena firmato i documenti del divorzio e sto andando a vedere un appartamento. Quella jena si è voluta tenere quello in centro. Lei e ... e la sua fottuta compagna. Ci sentiamo stasera, ti saluto ». e chiudo con rabbia la telefonata.

Eh già, neanche due mesi che mi sono sposato e già ho firmato per un divorzio: il mio. Eppure dovevo sospettare qualcosa. Tutte quelle ritrosie a concedersi in un salutare e confortante sesso prima di sposarci dovevano mettermi in guardia, e non crediate che dopo sia andato meglio: col cazzo!

Intanto non era per niente vergine: primo. Poi, la prima notte lo ha voluto fare con tutte le luci spente con la scusa della timidezza, probabilmente per far vedere la sua sofferenza: anche se questo l'ho capito dopo. Infatti non mi sembravano proprio i gemiti di piacere quelli che si lasciava sfuggire dalle labbra. Ma io ero troppo preso, finalmente avevo quel corpo da sogno tra le mani e non capivo altro. Avevo aspettato troppo. E quando è troppo è troppo.

Successivamente non è andata meglio, intendo la luna di miele, tanto che mi sono posto qualche domanda.

Avete mai sentito raccontare quella barzelletta che paragona il matrimonio al vasetto del miele? Beh! Si narra che in fondo a quel vasetto c'è qualcosa di molto meno sdolcinato, di marrone ... non so se ho reso l'idea.

Comunque: il vasetto del miele rappresenta metaforicamente il matrimonio. Con le nozze si apre il coperchio e durante la luna di miele, (ecco perché il barattolo di miele) si assaggia il dolce nettare. All'inizio si è ingordi e mai sazi, ma con il passare del tempo tutto quel dolce inizia ad assuefare le nostre papille gustative e diventa un sapore normale, diventa consuetudine, lo si mangia perché ormai si è abituati.

Con il passare del tempo si cerca di consumarne meno, anche perché il vasetto non è eterno e si sta lentamente consumando. E, quando di tempo ne è passato davvero tanto, ormai il miele è diventato duro e secco, bisogna grattare per trovare nel fondo ancora qualcosa di buono: i più fortunati se lo fanno bastare. Però può anche capitare che, gratta-gratta, capiti di trovare sul fondo quella cosa marrone e puzzolente: e di norma non piace a nessuno. Questo è il motivo principale perché tanti matrimoni falliscono. Ma non per tutti è così, sia chiaro. I più fortunati aprono il barattolo dalla parte giusta e il miele dura una vita, quelli meno fortunati ... dall'altro lato. Ma c'è da dire che dopo un periodo difficile, se lo si supera, si può comunque ritrovare il miele. Il mio dev'essere stato difettoso: era tutto marrone.

Veramente 'sta storia del dover per forza accoppiarsi per formare una famiglia, e provvedere poi a generare una prole che sicuramente ti darà problemi, è stata iniziata da quella astuta di Eva, la quale, offrendo un frutto ad Adamo, lo ha stregato -oggi si dice fregato- e reso suo schiavo. Era solo una mela, una semplice mela, lei gliel'ha fatta assaggiare e da allora è diventata simbolicamente il frutto proibito .

Ovviamente con questo non intendo la mela vegetale, ma quello che la donna ha da offrire all'uomo quando due corpi si desiderano; ovvero la sua mela, fatta di tenerissima carne: centro indiscusso di ogni bersaglio al quale l'uomo, in veste di cacciatore, punti. Poi il tutto diventa lecito, obbligatorio, anzi ... quasi un dovere.

E quello di Kathrina è rivelato un dovere sin dal primo istante ... non oserei definirlo rapporto. Sempre mal di testa, sempre troppa stanchezza, sempre 'sta cazzo di luce spenta. Finché non mi sono insospettito e ho iniziato a seguirla e ... provate ad immaginare cosa ho scoperto?

Voi direte che sono caduto nel solito cliché , il classico uomo tradito, abituato a portare le corna, che Kathrina aveva un'amante che la soddisfacesse molto più di me. Che il nostro matrimonio era stato solo uno sbaglio: uno dei tanti. E qui vi sbagliate in pieno!