CAP 29 - SARA' SOLO SESSO?

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LUCA

Come entriamo in casa accendo subito il condizionatore. L'ambiente, essendo chiuso da questa mattina è piuttosto afoso ma fresco, ma nel giro di dieci minuti si dovrebbero già sentirne i benefici. Arisa infatti si mette davanti e chiude gli occhi mentre i lunghi capelli, mossi dalla lieve ventilazione, le accarezzano le spalle. Con quel vestito rosso che la fascia alla perfezione facendo ben intuire cosa nasconde sotto, mi fa avvampare di brutto. Apro il frigo e prendo due birre e, prima di passarne una a lei, le appoggio sul collo, sulla giugulare: devo raffreddare i bollenti spiriti.

«Sono ormai le quattro e mezza e non vedo traccia delle tue amiche in piscina. Non credo siano in casa con questo caldo.» commento guardando l'acqua limpida brillare sotto il sole.

«Lo penso anch'io. Meglio così, almeno starò in pace sino al loro ritorno». Alza la bottiglia prendendone alcuni sorsi e una goccia le scivola dalle labbra scendendo sulla guancia. Istintivamente allungo il pollice per catturarla e poi lo succhio. Lei si gira di colpo e mi fissa imbarazzata; è leggermente arrossita.

Mi rendo subito conto che quello che ho fatto senza pensarci può essere scambiato per un gesto sensuale, e quello che leggo nei suoi occhi conferma che ha inteso benissimo il desiderio che provo per lei. Inutile nasconderlo. Siamo adulti, vaccinati e la voglio.

«Perché mi hai invitata qui?» chiede con voce incerta ma leggermente affannata. Lentamente le tolgo la bottiglia dalle mani e la appoggio assieme alla mia sul tavolino di cristallo.

«Ari. Non credo sia un segreto che tu mi piaccia tremendamente, sei una strega e non so quale incantesimo tu abbia gettato su di me. So solo che mi fai impazzire e ti desidero da morire. Ma non credo che le parole siano sufficienti a dimostrarlo; devo fartelo capire in un altro modo».

ARISA

Poi smette di parlare e, prendendomi per i fianchi, mette bene in chiaro quello che non riusciva a dimostrami con le parole: mi dà un bacio mozzafiato. Le nostre labbra si assaggiano, mi tormenta il labbro con i denti per poi farsi spazio con la lingua accarezzando la mia in un contatto perfetto. Né troppo invadente, né indeciso. Semplicemente perfetto.

Il suo tocco è morbido, umido, saporito; sensuale a livelli inimmaginabili. Non so più chi sono, dove sono. Sono partita per un viaggio stupendo dal quale spero di non far ritorno. Ci stacchiamo dopo un tempo che non so quantificare, vorrei dire qualcosa ma non saprei proprio cosa dire: parla lui.

«Intendevo questo, non so se mi sono spiegato bene». Quello che leggo nei suoi occhi è desiderio puro, è lussuria. E forse mi ci sto specchiando, perché credo di provare anch'io le stesse emozioni. Emozioni che non ricordo di avere mai provato con Mauro. Ho ancora le mani intrecciate nei suoi capelli, mi alzo sulle punte e lo attiro a me per un semplice ma malizioso bacio stampo.

«Non credo di aver capito bene. Ti dispiace rispiegarmi?» lo sguardo di vittoria che leggo in quelle iridi azzurre mi fa rabbrividire; e non certo dal freddo.

Luca fa scivolare le mani lungo i miei fianchi, in una carezza lenta e sensuale. I nostri occhi non si staccano un attimo, sembrano incatenati. Mi mette le mani sotto il sedere e mi solleva di colpo da terra. Io, nei limiti possibili concessi dallo spacco della gonna, allaccio le gambe attorno alla sua vita e mi reggo forte cingendogli il collo. Le nostre bocche cercano di nuovo l'incastro perfetto.

Senza smettere di baciarmi, in pochi passi raggiunge la sua camera da letto e mi posa sulle lenzuola, ci stacchiamo un attimo per respirare e lui cerca con lo sguardo il mio consenso in una muta domanda.

LUI SOTTO, LEI SOPRADove le storie prendono vita. Scoprilo ora