CAP 10 - ANGELICA

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ARISA

Stamattina ho messo la sveglia alle nove. Devo uscire a fare un po' di compere e anche la spesa: il frigo piange. Stanotte non ho dormito proprio bene, ero tutta agitata. Ieri sera quello stronzo di Luca mi ha sfidato per le mie mutandine e ho fatto l'imperdonabile errore di appoggiargli le mani nel petto. Volevo asciugarle per dispetto sulla sua bella maglietta, doveva essere un gesto di scherno... doveva. E invece ho sentito dei pettorali da urlo, sodi e ben scolpiti. Ho sentito i brividi addosso e prima che vedesse le mie guance in fiamme me la sono filata sbattendo la porta. Che stupida che sono.

A pranzo devo trovarmi con delle mie colleghe, almeno una bella chiacchierata tra donne normali dovrebbe rilassarmi. Comunque devo rientrare almeno per le quindici e dormire un po': stanotte sono di turno. Conception mi ha inviato un messaggio, arriveranno domani mattina, per fortuna: l'ho pregata di fare piano. Prendo la borsa ed esco.

Con mia enorme sorpresa, trovo appeso sullo spuntone del cancelletto d'ingresso un sacchetto di carta con un fiocco rosa. Mi guardo attorno curiosa e sospettosa, ma è tutto deserto, manca anche l'auto di Luca: infine lo prendo. Dentro c'è una scatoletta in cartoncino spesso color bronzo. Non è grande, sarà un cinque per cinque e non pesa niente. La scuoto ma nessun rumore, nessuna oscillazione: strano.

Mi siedo sul gradino, appoggio la borsa e la apro. Non ci posso credere! Le mie mutandine! Guardo di colpo verso il piano di Luca ma tutte le tapparelle sono abbassate. Mi viene un'insana voglia di infilargliele dentro la cassetta della posta: che razza di pervertito. Le prendo con rabbia e solo in quel momento mi accorgo del biglietto piegato sul fondo della scatoletta. Lo apro e dopo averlo letto, devo rileggerlo mentre dei palpiti accelerati mi fanno sobbalzare il cuore.

<Ciao strega. Penso che questa scatoletta sia ancora troppo grande per contenere questo filo interdentale. Comunque te lo rendo e raccolgo la sfida: sono curioso di vederne altre. Domenica sera Vi aspetto nel mio ristorante, sarete mie ospiti visto che è l'ultimo giorno di apertura; dopo finalmente sono in ferie. Ti lascio il biglietto e, se sei di turno, fatti sostituire. Non accetto risposte negative.

PS: Potete pulire la piscina.

Firmato: il tuo troglodita preferito.

Dopo averla riletta guardo il cielo e presumo di avere un sorriso idiota stampato in faccia. Le prime parole mi hanno subito innervosita: lui ordina? Ma poi mi sono sciolta. Torno di volata sopra e lascio un biglietto per le ragazze.

<Abbiamo libero accesso alla piscina, ma bisogna fare un po' di manutenzione. Ci pensate voi?> Credo che ne saranno entusiaste.

LUCA

Quanto avrei voluto avere una telecamera e piazzarla là, in mezzo alla siepe, e vedere l'espressione di Arisa nel trovare il pacchetto e quello che contiene. Dovrebbe essere stato impagabile.

Oggi sono contento e fischietto spesso. I miei ragazzi mi hanno fissato in modo strano e qualcuno mi ha chiesto che droga ho preso. D'accordo che ultimamente ero scorbutico, con quello che mi è successo è comprensibile; ma cavolo! Un giorno che sono felice suona così strano? Strani saranno loro!

Ieri sera non è cominciata proprio bene, ma devo dare atto che l'intervento di Angelica ha evitato quello che poteva essere uno spargimento di sangue... nel senso figurato, ovvio, e invece ha messo tutti a proprio agio. La cena è stata piacevole e ho molto apprezzato il buon gusto della rossa.

Sinceramente ero molto distratto da quella canottiera tesa che metteva in risalto le punte dei capezzoli, non indossava il reggiseno e le forme che vedevo erano quelle reali.

LUI SOTTO, LEI SOPRADove le storie prendono vita. Scoprilo ora