10. Febbre e cellulare

2.2K 156 11
                                    

Di nuovo il campanello. Oggi la falegnameria è piena di clienti. Natsu, nel retrobottega, viene richiamato da Igneel e quando arriva al bancone il suo sorriso si tramuta in una smorfia indifferente. "Cosa vuoi, testa di ghiaccio?".

"Anch'io non sono affatto felice di vederti" si lamenta il moro. Estrae qualcosa dalla tasca e glielo lancia. Il rosato lo prende al volo ed esamina l'oggetto che ha visto spesso tra le mani di Lucy; cellulare dovrebbe chiamarsi.

"Cosa ci dovrei fare con questo?".

Gray alza gli occhi al cielo. "Lo usi per avvisare Lucy quando rincasi tardi o per altre emergenze. Così evita di preoccuparsi ed ammalarsi".

"Ammalarsi?".

"Ha la febbre, idiota. L'infermiera dell'università l'ha mandata a casa per riprendersi".

Natsu fa mente locale. Quel mattino infatti, quando le aveva baciato la fronte come d'abitudine prima di uscire di casa, aveva notato che la sua temperatura corporea era più alta del solito, ma aveva dato la colpa alle tre coperte che si era messa durante la notte.
Non pensava che gli umani fossero così fragili, lui non si è mai ammalato in vita sua.

"Devo andare subito da lei" stabilisce, ma il moro lo ferma per un braccio.

"C'è Levy con lei, stai tranquillo e poi puoi sentire la sua voce da qui" e indica il cellulare, spiegandogli come fare. I suoi occhi luccicano, mentre il telefono squilla.

"Pronto?" Risponde con voce roca la bionda, non riconoscendo il numero.

"Luce, sono Natsu. Come ti senti?" Chiede preoccupato.

"Ho un po' di febbre, ma niente di grave. In un paio di giorni mi sarò completamente ripresa. Come hai fatto a chiamarmi?".

"L'idiota mi ha dato un cellulare. Devo venire da te?".

"No, rimani lì. Io starò bene, dormirò quasi tutto il pomeriggio e c'è Levy per ogni necessità."

Natsu abbassa lo sguardo; non può far niente per Lucy, nemmeno starle vicino.
La ragazza, non sentendo più la sua voce, capisce di dover dire qualcosa. "Grazie per avermi chiamato" aggiunge allora, "mi ha fatto piacere sentire la tua voce" e il rosato ritorna a sorridere.

"A stasera" dice entusiasta e sta per riattaccare quando Gray gli ruba il telefono dalla mano.
"Lo porto da me, finchè non ti sarai ripresa. Hai bisogno di riposo e silenzio e con lui è impossibile".
Dall'altro capo Lucy ribatte qualcosa fievolmente, ma il moro non ammette repliche.

"Io non ci sto con te" stabilisce Natsu a chiamata terminata, incrociando le braccia.

"Ti sembra che io stia facendo i salti di gioia?".

"E allora non t'immischiare."

"Lo faccio solo per Lucy. Ci tengo molto a lei e voglio che si riprenda in fretta, ma se deve badare a te non può farlo. Quindi comprendi la situazione ed accettala. Ti passo a prendere quando finisci il turno" e se ne va sbattendo la porta.

"Andate proprio d'accordo, eh?" Scherza Igneel, vedendo il ragazzo dimettersi al lavoro con il broncio.

Per tutto il giorno le parole di Gray gli rimbombano nella testa. Pensava di aver risolto tutto trovando lavoro, ma a quanto pare la vita degli umani è molto più complicata di quello che sembra. Se tornasse a casa, sarebbe un fardello per Lucy e non saprebbe nemmeno come accudirla; meglio che se ne occupi Levy, quella ragazza è molto in gamba.
Lui nel frattempo starà con il presuntuoso, per quanto insopportabile sia averlo intorno.

Finito il turno, infatti, eccolo di fuori dalla falegnameria sulla sua jeep blu che lo aspetta. Il tragitto è piuttosto silenzioso e la musica della radio è l'unico suono che riempie l'abitacolo.
Parcheggia davanti ad una villetta a schiera e gli lancia un borsone. "Sono passato da Lucy a prenderti qualche cambio, non ci penso proprio a prestarti i miei vestiti".

"Meglio, almeno non mi contagi con la tua stupidità".

Si scambiano uno sguardo infuocato ed entrano. L'interno sarebbe anche carino se non ci fossero abiti ovunque: per terra, sul divano o che fuoriescono dai cassetti, c'è pure una maglietta che penzola dal lampadario.
Natsu solleva un sopracciglio, ma non commenta.

Gray gli mostra velocemente la casa e gli indica la sua camera.
"Immagino tu non sappia cucinare" lo interpella una volta che si è sistemato.

"No, so arrostire la carne al fuoco, però" ribatte fiero.

"Azzardati a farlo in casa e arrostisco te, intesi?".
Il rosato grugnisce un assenso.

Il moro si dimostra un abile cuoco, merito del fatto che vive da solo da più di un anno e ha imparato ad arrangiarsi e, stranamente, Natsu divora fino all'ultima briciola complimentandosi pure.

Dopo cena, Gray gli mostra ogni app del telefono spiegandogliene la funzionalità e aggiunge il suo numero e quello di Levy alla rubrica.
"Non che voglio messaggiare con un piromane come te, sia chiaro, ma se ci fosse un'emergenza sai come contattarmi".

Natsu, dopo aver cambiato il suo nome in stripper, scopre il fantastico mondo dei videogiochi e i due si sfidano in gare automobilistiche e partite a calcio tra scherzi e risate, raggiungendo un'innaturale ma piacevole coesistenza.

Gray si ritira in camera dopo la mezzanotte, visto che il giorno successivo ha lezione e il rosato lo copia poco dopo.

Una volta sotto le coperte, prende il cellulare e decide di scrivere a Lucy. Un giorno che non la vede e già gli manca terribilmente.

"Luce, sei sveglia?".

"Sì, ho dormito troppo oggi".

"La febbre?".

"Per ora è stabile, ma non è così alta come stamattina".

"Bene".

"Tutto bene lì da Gray?".

"Cucina bene, ma è un pivello ai videogiochi".

"Sono contenta che tu ti stia divertendo :D".

"Vorrei essere lì con te, però".

"Mi dispiace averti praticamente buttato fuori casa".

"È colpa mia se ti sei ammalata".

"Non è vero. Non pensarlo neanche".

"Mi manchi tanto <3".

Dopo quella frase, Natsu nota che Lucy continua a scrivere e cancellare e guarda confuso lo schermo. Ha forse detto qualcosa che non avrebbe dovuto dire? Ma quelle parole contengono la pura e semplice verità.

"Mi manchi anche tu...".

Lui sorride. "Sono comunque sempre vicino a te. Buonanotte".

"Buonanotte, Natsu" e si scollega.

Il rosato fissa imbambolato lo schermo ormai nero per qualche minuto. È incredibile come un oggetto inanimato possa fargli sentire delle voci a kilometri di distanza così vicine. In questo modo può esserle vicino anche non vedendola; è fantastico!

Appoggia il telefono vicino al cuscino e appena chiude gli occhi, tutta la stanchezza della giornata ricade su di lui, facendolo addormentare immeditamente con un sorriso sul volto.

E non sa che anche Lucy, al buio nella sua stanza, sta sorridendo.

♤♤♤♤♤

Oggi sono buona perciò farò un doppio aggiornamentoooo! ♡☆

I'm in love with a Dragon {NALU}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora