38. Dejavù

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P.s. fatemelo spammare anche qui.
Il mio libro "Battle Scars" (Giada Martinazzi) è disponibile sia in libreria che online, perciò andate a comprarlo!

Con le borse pesanti e i vestiti zuppi di pioggia, Lucy percorre lentamente il viale alberato, godendosi la frescura dell'acquazzone estivo sulla pelle.

La giornata era stata identica a tutte le altre: jogging mattutino, doccia, qualche ora sui libri, un pranzo veloce e via di corsa al lavoro partime, il tutto in un mood svogliato e a tratti malinconico.

È piena estate, Gray è all'estero con la sua famiglia, Levy è tornata a casa per presentare il suo fidanzato ai suoi genitori e la sessione estiva è terminata da tre settimane, il che fa di Lucy una ragazza sola e senza altro da fare che guadagnare soldi per mantenersi.

Il suo frigorifero, però, gridava pietà e così, benchè avesse appena preso paga, era già stata costretta a mettere mano al portafogli e riempire ben tre borse di cibo, bevande e qualche sfizio al cioccolato.
La cosa strana? Finisce sempre per fare la spesa per due. Nonostante abiti da sola, ha comprato due confezioni di tutto e se n'è accorta solo una volta di fuori.

Mannaggia!
Le sue mani paiono muoversi indipendentemente dal cervello, ma questi gesti strani gravano sempre più spesso sulle sue finanze.
Anche l'altro giorno è entrata in un negozio per prendere un vestito ed è uscita con una felpa da uomo!
Assurdo!

Sbuffa e cerca di togliersi una ciocca di capelli appiccicata al viso.
Quel soggiorno in ospedale deve averla parecchio scombussolata.
Ok, sono già trascorsi due anni, ma non è da tutti tornare alla normalità dopo delle ustioni di secondo grado, un salone in fiamme un padre in condizioni critiche ed una vita da ricostruire per la seconda volta.

Alza il viso verso i nuvoloni, ricordando le sue ultime parole.
"Non voglio più vederti, vattene". Come se la causa dell'incendio fosse stata lei!

Certo, molti ricordi sono nebulosi nella sua mente, ma i dottori le hanno detto che è per lo shock e la quantità di fumo inalato quel giorno; ora parte della sua memoria, metaforicamente parlando.

In ogni caso, la fuga di gas che ha fatto scoppiare il salone della villa le sembra tuttora inverosimile, ma nessuno dei presenti o dei suoi amici ha più sollevato l'argomento 'party primaverile' e forse è meglio così.

L'ennesimo personaggio la urta mentre corre al riparo.
Curioso come il maltempo renda più irascibili le persone. (Come se non lo fossero già abbastanza la maggior parte dei giorni).

Si massaggia il braccio ed i polpastrelli sfiorano la cicatrice che scompare sotto la manica arrotolata della camicia; perfino d'estate non mette una maglietta senza maniche.
Non che si vergogni dei segni lasciati dalle ustioni, sia chiaro, ma qualcosa dentro di lei le dice di non scoprirsi troppo e Lucy stranamente non ha niente da obiettare.

È una strana sensazione che la perseguita da quando ha lasciato l'ospedale: entra in casa ed ha inspiegabilmente voglia di un abbraccio, va a dormire e controlla due volte che sia tutto chiuso, rientra dal lavoro e tiene lo spray al peperoncino in tasca, arriva il caldo infernale di agosto e lei non si azzarda nemmeno a togliere il bikini dall'armadio.

Se qualcuno lo venisse a sapere la prenderebbe per pazza, ma i suoi amici le hanno detto che se questi gesti la fanno sentire bene non dovrebbe smettere e lei ne è felice.
Dal giorno dell'incidente la loro amicizia si è rafforzata, ma i due sembrano essere diventati ancora più protettivi nei suoi confronti, benchè non lo vogliano ammettere.

Lucy però sa che senza di loro non si sarebbe ripresa.
Certo, ci sono giorni in cui si sente persa, disorientata e terribilmente sola, come se una parte di lei fosse scomparsa per sempre, ma superate quelle ore, torna a respirare.

Immersa nei pensieri attraversa la strada e non si accorge che un'auto sta sopraggiungendo ad elevata velocità.
La scena sembra svolgersi al rallentatore e un senso di dejavù attanaglia lo stomaco della bionda che si paralizza sui suoi passi dalla paura.

Ha già vissuto una scena simile se non sbaglia, ma cosa era successo esattamente?
Non se lo ricorda.
La sua psiche le gioca brutti scherzi.

Le accade spesso di sentirsi come se si fosse dimenticata qualcosa di importante, ma poi non compare mai nulla nella sua mente e ci rinuncia, rinchiudendo quella spiacevole sensazione in un cassettino del cervello che è sicura continuerà comunque ad aprirsi.

Le borse cadono a terra e la ragazza chiude gli occhi portandosi le braccia davanti al viso in un disperato tentativo di proteggersi, senza nemmeno urlare.

Che ironia della sorte!

Scampata ad un incendio per morire investita da un'auto e tutto perchè non ha prestato attenzione ai dintorni mentre camminava.

Ventitrè anni buttati via in pochi secondi.

La sua seconda possibilità di una vita tranquilla e libera sta scomparendo davanti ad i suoi occhi e lei non può far nulla per fermarla.

Il rumore del clacson.

La pioggia che cade.

Le ruote che stridono sull'asfalto.

La pioggia che cade.

Qualcuno che urla.

La pioggia che cade.

Gli ultimi battiti inferociti del cuore.

Ed infine lo schianto.















La pioggia che cade.

Le persone che accorrono preoccupate.

L'automobilista che si tiene la tempia grondante sangue, mentre confuso e con poco equilibrio tenta di scendere dall'automobile ora bloccata in mezzo alla strada.

La pioggia che cade.















Gocce di sangue sull'asfalto.

La spesa sparsa sulla carreggiata.

La pioggia che cade.

♤♤♤♤♤

I'm a bad person, I know it.
But you like me anyway, so it's ok XD.

Pronti per l'epilogo? Io no.

GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE HANNO AGGIUNTO LE MIEI STORIE AI LORO ELENCHI E LE HANNO LETTE, COMMENTATE E STELLINATE (*-*)


Bye, Jade 🌼

I'm in love with a Dragon {NALU}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora