18. Affare fatto

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"Può riprovare a passarla, per cortesia?" Chiede Lucy in ansia.

La commessa irritata fa passare per l'ennesima volta la carta di credito che, come da mezz'ora a questa parte, non viene accettata.
"Mi dispiace signorina, ma continua a respingerla."

"È impossibile, sono sicura di aver il conto ancora in verde" esala passandosi una mano nei capelli per calmarsi.

"Non so che dirle, ma sta bloccando la fila" e la bionda sente su di sè gli sgardi irati degli altri clienti. "Se non può pagare, lasci la spesa e se ne vada".

Lucy esce a testa bassa dal supermercato cercando nella borsa il cellulare, cosa alquanto difficile con le lacrime che le offuscano la vista.
Una telefonata e venti minuti dopo, ecco arrivare la sua migliore amica.

"Non so davvero come ringraziarti, Levy" dice caricando le borse in auto, "mi sento così in imbarazzo".

"Non dirlo nemmeno per scherzo" la tranquillizza con un sorriso, "può capitare a tutti".

Lucy annuisce e sale in macchina e per tutto il tragitto parla con l'addetto allo sportello della sua banca.

"Che ti ha detto?" Domanda la sua amica vedendola attaccare con sguardo cupo.

"Dice che la mia carta è bloccata."

"E non possono sboccarla?".

"Sembra piuttosto che non vogliano. Mi ha propinato una scusa dietro l'altra per convincervi a riattaccare" e artiglia la stoffa dei jeans.

"Pensi che ci sia lui dietro tutto questo?".

"Vorrei davvero credere che sia solo una coincidenza..." e sposta lo sguardo al paesaggio che scorre fuori dal finestrino. Perchè anche il suo passato non può scivolar via così velocemente?.

"Se ti serve una mano Lu-"

"No! Non ti devi preoccupare Levy, davvero!" Esclama imbarazzata, "con il lavoro di Natsu possiamo tirare avanti per un po' e dovrei avere qualcosa sul conto in posta. Ti devo anche ridare i soldi di oggi".

"Quelli scordateli, fai finta che ti abbia fatto io la spesa" le sorride.
Lucy sospira, non le va che i suoi amici spendano soldi per lei, ma d'ora in avanti dovrà stare davvero attenta alle spese.

Prima di tornare a casa, Levy fa una tappa in posta che purtroppo non va come sperato.
La bionda rimane dentro per un'eternità, per poi venire trascinata fuori da un addetto.
"Lei non può comportarsi così, ho il diritto di sapere" urla la bionda e Levy la raggiunge preoccupata.

"Signorina, è una decisione dei piani alti, noi eseguiamo solo gli ordini".

"Quindi bloccate i soldi dei clienti solo perchè i vostri capi vi chiedono di farlo? Dovreste seguire le regole, non fare quel che vi pare con i risparmi degli altri".

"È meglio che se ne vada" e la spinge leggermente per allontanarla.

Levy l'accoglie a braccia aperte e Lucy può finalmente permettersi di crollare.
"Cosa faccio ora?!" Piange coprendosi il viso con le mani. "Come farò a pagare tutte le spese?!. Non posso contare solo su Natsu, non è giusto!".
La ragazza le accarezza i capelli, quando potrà avere una vita tranquilla?.

L'accompagna in auto e fino a casa la bionda non smette di singhiozzare. In questi due mesi lei ed il rosato si sono divisi le spese, ma ora, senza i suoi soldi, è costretta a dipendere totalmente da lui. Lei, scappata di casa pur di non sottostare a suo padre e avere un po' di libertà, deve dipendere di nuovo da qualcuno.
Che sia il suo destino avvertire le catene allentarsi e dopo pochi minuti non aver più fiato da quanto sono strette?.

Levy parcheggia, ma prima che la sua amica possa scendere, la ferma con una mano sul braccio. "Senti Lu, so che preferisci essere indipendente, ma ci sono momenti in cui chiedere aiuto può essere la vera salvezza. Tu hai la fortuna di aver incontrato Natsu che ti adora e vuole prendersi cura di te, perchè non glielo permetti? Non rinunceresti alla tua libertà, ma troveresti assieme a lui il modo di viverla in due." 

Ed è per quelle parole che, ben nove ore dopo, Lucy sta aspettando Natsu giocando nervosa con le mani.

Il rosato apre la porta e sorride nel vederla seduta sul letto. "Ciao Luce" e le passa accanto per scompigliarle i capelli.

Lei gli prende la mano e gli indica di sedersi accanto a lei. "Ti devo parlare" ed il tono serio che ha utilizzato attira la sua completa attenzione.

"È successo qualcosa?".

"Le mie carte di credito sono bloccate, perciò non ho più soldi". Meglio affrontare subito il problema.
Lui la guardia serio.
"Questo non vuol dire che dovrai farti carico di tutto" aggiunge subito lei, "frequenterò le lezioni online per un po' e mi cercherò un lavoro, ma per questo mese ci saranno comunque le bollette e l'affitto, per la spesa ci ho già pens-."

"Ehi, frena" dice prendendole le mani, "Respira" e la bionda prende un paio di grossi respiri; l'agitazione la fa sempre parlare a raffica.

"Ora sei più calma?" Domanda dopo qualche minuto. Lei annuisce.
"Bene, ora ascoltami. Da quanto ho capito questi soldi sono fondamentali per vivere nella vostra società e senza non si può fare niente, perciò quando mancano la gente è arrabbiata e iniziano i problemi". Annuisce di nuovo.

Lui sorride. "Perfetto! Allora basta che ogni volta che ti sentirai frustrata o che sorgerà un problema ne parlerai con me ed andrà tutto bene!".

Lei si sbatte una mano sulla fronte.
"Non hai capito niente".

"Si invece, solo che tu vedi un problema ed io un'opportunità. Quando torno a casa e ti vedo preparare la cena, quando ti racconto la mia giornata e tu mi parli dell'università, quando stiamo sul divano a leggere... tutte queste cose per me valgono molto di più dei soldi, ma so di non poterle avere senza essi. Perciò io posso badare alle spese, posso anche aumentare le ore di lavoro, tanto è divertente e tu in cambio puoi continuare a garantirmi questa quotidianità così preziosa per me."

Lucy lo guarda senza parole, gli occhi luccicanti di affetto e gratitudine. Natsu è una sorpresa continua.

Il drago allunga una mano. "Affare fatto?".

"Affare fatto" si asciuga una lacrima lei.

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I'm in love with a Dragon {NALU}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora