22. Sempre peggio

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È un pomeriggio qualunque in falegnameria con mobili da costruire, la segatura da buttare, le assi da misurare e tagliare, il retrobottega da sistemare ed il suono della campanella che rieccheggia tra le pareti; eppure, chi è appena entrato da quella porta non è affatto un loro cliente abituale.

"Salve, posso aiutarvi?" Esordisce cortesemente Igneel aspettando che i due finanzieri si avvicinino al bancone.

"Lei è il proprietario?".

"Sì, sono io mi dica."

"Mi faccia vedere la licenza" e dopo aver frugato tra le scartoffie che tiene nei cassetti, trova il foglio richiesto.
Nel frattempo il collega si appropria del registro dei conti per controllare che non ci sia nulla fuori posto, sotto lo sguardo annoiato di Igneel che sa di essere in regola con il negozio.

"Ha rinnovato la polizza sugli incidenti?".

"Sì".

"Utilizza tutte le precauzioni per lavorare in sicurezza?".

"Sì, potete controllare voi stessi".

"Manutenzione macchine?"

"Ogni sei mesi".

"Sensori antincendio ed impianto areazione?"

"Installati e pulito il mese scorso".

"Estintori?"

"Uno per ogni stanza, quindi due".

"Può mostrarci il retrobottega?".

Igneel si passa una mano tra i capelli.
Non può dissentire ad una richiesta della finanza, ma di là c'è Natsu e se scoprono che lavora lì passerà guai seri.
I due finanzieri controllano scrupolosamente ogni centimetro della stanza e l'uomo tira un sospiro di sollievo; il rosato deve essersi nascosto.

"Dai registri risulta che lei è l'unico lavoratore, giusto?" Chiede uno dei due.

"Esatto, come vede il posto è piccolo e le assunzioni al giorno d'oggi non incentivano noi poveri artigiani".

"E riesce ugualmente a fronteggiare gli ordini?" Indaga non convinto.

Igneel apre le braccia mostrando un sorriso malinconico. "Ormai sono poche le persone che richiedono ancora lavori di falegnameria. I più rimpiazzano i mobili antichi con design moderni e dai materiali differenti".
Gli uomini in divisa annuiscono e scrivono qualcosa sui loro taccuini.

"Posso chiedere il motivo di questo minuzioso controllo inaspettato?" Domanda allora incrociando le braccia al petto.

"Stiamo controllando ogni azienda del quartiere" alza le spalle uno.

"E sfiga vuole che io sia il primo della lista" insinua il proprietario. Questo accanimento sulla sua attività tutto sembra tranne che un semplice controllo.

"Non ha niente da temere, signore, se non ha nulla da nascondere" e chissà perchè l'occhiata che gli riserva il collega gli pare derisoria.

"Mi dispiace che questa ispezione vi abbia deluso, ma come dimostrano i documenti sono pulito".
Quegli spocchiosi dovranno tornare in centrale a mani vuote: la falegnameria è la sua vita, il frutto di anni di sacrifici e l'ultimo dei suoi pensieri è infangarla con qualcosa di illegale.

I finanzieri stanno per arrendersi, ma una fotografia a terra richiama la loro attenzione.

"E questa chi è?" Chiede il primo riferendosi alla ragazza raffigurata.

"È mia figlia Bianca" risponde un po' troppo velocemente Igneel.

"Strano" ribatte mellifuo il tizio, "noi sappiamo che lei non ha figli".

"È una procedura standard controllare lo status di famiglia degli imprenditori delle attività sotto ispezione" spiega il collega.

"Perciò riproviamo, chi è questa ragazza?".

Igneel allora, colto nel segno, si gratta la guancia in un tic nervoso.
Con quella piccola bugia si è giocato la loro fiducia, continuare a mentire peggiorerebbe soltanto la situazione.

Natsu intanto, nascosto dietro una pila di assi, impreca. Come ha fatto a non accorgersi di aver perso la foto? Eppure controlla sempre di averla in tasca!.

Non sa cosa sta succedendo, nè chi siano quegli uomini, ma dal tono di voce che il suo capo aveva usato per accoglierli, aveva subito compreso che non erano i benvenuti, perciò si era nascosto in fretta e furia ed era rimasto in silenzio fino a quel momento.
Che vogliono da lui? Vogliono portarlo via come hanno fatto con i genitori di Gray?.

I finanzieri sospirano, il loro sguardo si fa più duro. "Siamo stufi di giocare, è meglio che parli prima che lo scopriamo noi" e Natsu capisce che si stanno riferendo a lui. Ha fatto qualcosa di male?.

"Non so di cosa parlate" tentenna Igneel.

"Sappiamo che mantenete un lavoratore in nero" rivela uno dei due. "Se fosse vero, ricevereste una denuncia ed una multa salata da pagare e il sopraccitato rischierebbe perfino il carcere."
Natsu si guarda le mani che inaspettatamente tremano e all'improvviso scopre di aver paura.

"Ma se lei ora lo dichiara, potremmo scendere a patti."

Igneel si scurisce in volto. "Da quando la finanza scende a patti?".

"Non le conviene sfidare la sorte, signore. Potrebbe anche rimetterci l'attività" lo avvisano.

Il rosato si prende la testa tra le mani, rannicchiandosi sulle ginocchia.
Se ora non esce Igneel potrebbe perdere la falegnameria, ma se lo fa, finirà in carcere, perdendo la possibilità di trascorrere gli ultimi mesi accanto a Luce.

Igneel temporeggia. Non vuole consegnare Natsu, ma non può nemmeno perdere l'azienda. Chi si è inimicato per ricevere un colpo così basso?.

I due finanzieri sfoggiano un sorriso vittorioso. "La vediamo insicuro, perciò vogliamo aiutarla. Se lei licenzia immediatamente il lavoratore e paga la multa, noi non compiliamo la denuncia e lei si tiene la sua falegnameria. Cosa ne pensa?".

Igneel si guarda intorno in cerca di una soluzione, ma il fato vuole che Natsu scelga per lui.
"Ok, ma lasciatelo stare, per favore" esclama uscendo dal suo nascondiglio.
Il suo capo spalanca gli occhi. Quella testa calda! Che ha intenzione di fare?

"Immagino tu sia il suo apprendista" dice uno.

"Esatto, gli ho chiesto io di farmi lavorare qui, la colpa è mia" rivela.

"Mostraci un documento".

Natsu lancia uno sguardo al suo capo.
"Avete detto che se lo licenzio e pago, la questione è chiusa. Questo vale anche per il ragazzo" e gli mette una mano sulla spalla. "Evitiamo altre persecuzioni".

"Perfetto, siamo d'accordo" e gli passano il foglio firmato. "Arrivederci" e se ne vanno senza altri convenevoli.

"12.000 jewels di multa, sarà una bella gatta da pelare trovare questi soldi" sospira preoccupato Igneel.

"Mi dispiace, è colpa mia" si scusa Natsu.

"Non dire così ragazzo, dispiace a me non averti più tra i piedi" e gli scompiglia i capelli. "Che farete ora te e Lucy?".

Ed è questo il vero problema.

I'm in love with a Dragon {NALU}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora