14. Il pub

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Ed ecco che la grandiosa idea di Natsu si trasforma in un gran casino.

Tutto inizia con Lucy e Levy, stufe dopo solo due giorni di starsene chiuse in quel rifugio senza altro svago oltre ai libri e alle battaglie di palle di neve; belle per carità, ma dopo un po' noiose.

"Perchè stasera non scendiamo in paese?" Propone Levy dopo pranzo.

"Perchè dovremmo? Si sta così bene qui" bofonchia Natsu sulla poltrona.

"Vogliamo divertirci".

"E il padrone del rifugio ci ha detto che c'è un pub con musica dal vivo giù in paese" si aggrega Lucy, "ottimo posto per una serata alternativa".

"Io non credo" ribatte Gray, "insomma, qui abbiamo il camino, i giochi da tavolo e tutta la cioccolata che vogliamo".

"Da quando ti sei trasformato in un vecchietto?" Alza un sopracciglio la bionda.

"E poi tu stai ancora male Luce, dovresti riposare" argomenta Natsu ansioso.

"Tranquillo, si dimenticherà del mal di pancia dopo il terzo drink" scherza la sua amica.

"Ben detto, perciò stasera si esce" dichiara Lucy, "Se non volete venire, restate pure qui a fare l'uncinetto" e si rinchiudono in camera per prepararsi.

I ragazzi si scambiano uno sguardo preoccupato, il loro piano sta subendo un cambiamento non calcolato.

Così, dopo cena, chiedono in prestito l'auto al proprietario del rifugio e raggiungono il pub, un piccolo locale dai tavoli in legno, botti di birra ovunque e tendine ricamate alle finestre; piuttosto rustico ma accogliente.
Dentro si respira un'aria festosa dove l'oste scherza con i clienti, alcuni anziani giocano a carte in un angolo e dei ragazzi canticchiano la canzone che la piccola band sta suonando senza amplificatori.

Prendono posto ed ordinano i drink, muovendo i piedi a ritmo di musica.
Natsu assaggia il margarita di Lucy, ma alla fine opta per dell'acqua. Come fanno gli umani a bere alcolici? Sono disgustosi!.
Gray sembra rinascere e quando la musica gli entra nelle vene, si alza e va a chiacchierare con un paio di ragazze adocchiate prima al bancone.

"Luce, cos'è quello?" Chiede indicando dei ragazzi in fondo al locale.

"È il gioco delle freccette".

"Freccette?".

"Lo vedi quel cerchio attaccato al muro? Quello è il tabellone. Tu devi cercare di lanciare la freccetta il più vicino possibile al centro ed ogni cerchio ha il suo punteggio. Vince chi, alla fine della partita, fa quello più alto."

Gli occhi del rosato si accendono di curiosità e si avvicina al gruppo.
"Ehi, posso giocare?".

"Mi dispiace, ma non giochiamo con gli sconosciuti".
Nastu s'intristisce.

"Suvvia Rogue, non essere sgarbato" lo affianca un tizio mascherato, "Magari questo tizio è un bravo giocatore".

"Oppure ha qualcosa di interessante da mettere in palio" ridacchia un biondo, seduto poco più in là a sorseggiare birra.

"Mettere in palio?" Chiede Natsu confuso.

Il biondo accenna con la testa al suo tavolo. "Le due ragazze sono con te, vero? Che ne dici di scommettere su di loro?".

Natsu ringhia e fa per allontanarsi, Lucy non è un oggetto da mettere come premio, ma il biondo gli artiglia la spalla.
"Hai paura, bello?" Sogghigna.

"Sempre ad attaccar briga, Sting?" Lo sorprende una voce che conosce fin troppo bene.

"Ciao cuginetta, è da un po' che non ci si vede" ed alzando lo sguardo incontra quello ombroso di Lucy.

"Che ci fai qui?".

"Quello che fai tu, tesoro. Mi diverto". Poi indica il rosato. "È il tuo ragazzo?".

"Lo conosci?" Chiede nel frattempo Natsu.

Lucy sospira. "Lui è Sting, mio cugino ed ha questa brutta mania di scommettere su tutto".

"Non sapevo avessi un cugino" borbotta lui.

"Un bel po' di cose non sai di me" bisbiglia lei, "comunque, potreste lasciarlo giocare?".

"Certo, ora che so che è il tuo ragazzo sarà tutto più divertente".
Lucy non controbatte a quell'affermazione e Natsu sorride sotto i baffi.

Gli fa vedere come impugnare e lanciare una freccetta e il rosato ci prende subito la mano. In poco tempo lui e Sting sono alla pari ed il tifo dei suoi amici si sta facendo più insistente, rivaleggiando con quello di Levy e Lucy.
Lo scontro si fa sempre più acceso e i due concorrenti si impegnano al massimo per ogni singolo lancio.

"Dimmi Lucy, zio Jude sa che sei qui?" S'interessa Sting.

"No. Non lo sento da quando ho lasciato casa".

"Vuoi dire da quando sei scappata...".
Lei alza una mano in aria come a liquidare la faccenda. "E se lo venisse a sapere?".

"Saprei chi ha fatto la spia".

Sting ride di cuore. "Sei un'ingenua se pensi che non abbia subordinati sparsi ovunque che lo informano".

"Eppure non mi ha ancora trovato" ed incrocia le braccia al petto come per difesa.

"Oppure non vuole ancora fare la sua mossa" e Natsu coglie lo sguardo agitato della sua mate. "D'altronde vivrai sempre nella sua ombra".

"Non è vero".

"Sì invece e lo sai anche tu. Per quanto tu possa scappare, il tuo cognome ti seguirà sempre".

"Smettila" lo avvisa, chiudendo le mani in pugni.

"Fa male la verità, eh?" La istiga, "credevi di essere libera, ma io vedo ancora le catene che ti trattengono" e gli tocca il mento per sbeffeggiarla.

"Tu non sai com'era vivere in quella casa..." la sua voce trema e Natsu se ne accorge.

"Non deve essere stato così male. Essere coccolata e viziata".

Natsu si interpone tra i due, schermando Lucy con il suo corpo. "Non vedi che le tue parole le fanno male?" Prorompe serio.

"Woah, io ho detto solo il vero" alza le mani Sting.

"Non m'interessa. Luce è a disagio con questo argomento".

E dal modo in cui sua cugina stringe la manica di Natsu, forse inconsapevolmente, il biondo sa che il vero divertimento è appena cominciato.

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I'm in love with a Dragon {NALU}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora