Capitolo XXVII.

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Alix sapeva praticamente tutto.

«Io... beh...»

E che senso avrebbe avuto, ormai, tacerle la questione? Come aveva appena detto lei, possedeva prove certe per "incriminarmi".

«Come lo hai scoperto?» domandai invece.

«È stato semplice.» Era ancora seduta, mentre io me ne stavo in piedi raggelata. Dora si era sollevata dal pavimento, felice e convinta che saremmo tornate a casa.

«Qualche giorno fa, durante l'ora di educazione fisica, tu e Xavier siete entrati nello spogliatoio femminile per parlare. E io ero ancora all'interno, quindi ho ascoltato il vostro discorso.»

Cavolo.

«Ho cominciato a insospettirmi seriamente... soprattutto quando ho sentito menzionare la parola laboratorio. Insomma, mi sono chiesta che cosa significasse, che cosa stavate tenendo segreto. Perciò ho deciso di seguirti quella sera. Ho visto che ti dirigevi a casa di Xavier e lui ti apriva la porta tranquillamente. Dopodiché ho atteso fuori un'ora intera il tuo ritorno, nascosta tra le piante.»

Potevo essere mezza sicura che la N.U.A.T. non mi avesse seguita in quei giorni?

«Non ho smesso di controllarti neppure il giorno successivo. Infatti durante l'intervallo sono riuscita a udire il vostro discorso sebbene tu abbia pensato di prendere Xavier in disparte e portarlo all'esterno dell'aula. Ma io mi sono avvicinata e ho ascoltato la discussione ugualmente. Non ho avuto più dubbi che tu mi stessi nascondendo qualcosa di molto grosso. E se lo vuoi sapere, mi sono parecchio stupita quando vi ho sentito nominare la società di cui stavate parlando, e... il fatto che voi siate una coppia.»

«Alix, ascolta...» la interruppi. «Ti spiegherò tutto.»

«Certo che lo farai!» Alzò la voce di colpo. «La mia migliore amica ha una tresca con Xavier Leblanc e neppure me lo dice!»

Deglutii.

«Mi hai sempre fatto credere che fra te e lui non ci fosse niente di più che una semplice amicizia, anzi, una volta me l'avevi pure definita conoscenza. E ora è salito a galla che siate implicati in una trama ben intricata che supera la mia immaginazione! Perché sei fuggita dal compleanno di Xavier la settimana scorsa? Perché ti trovavi qui con quel ragazzo? Perché non mi hai mai raccontato nulla?»

Mi risedetti al tavolo e cercai di calmarla. Aveva ragione in fin dei conti. Avevo mentito. E non a una persona qualunque, ma alla mia migliore amica. Era assolutamente comprensibile che Alix stesse reagendo così.

«Io non ho potuto rivelarti ciò che... nascondiamo perché ho giurato proprio a lui di non spifferarlo a nessuno. E questo coinvolgeva anche te.»

«Però adesso voglio saperlo. Voglio sapere che cosa sta succedendo.»

Tirai un profondo sospiro. «Va bene.»

Le narrai tutto come se stessi leggendo una storia avvincente a un bambino per farlo addormentare. Fin dal principio, ovvero dal nostro primo incontro, includendo anche le incessanti guerriglie che avevo affrontato contro Xavier. Mi sembrò di viaggiare nel tempo, fu piacevole ripercorrere le avventure vissute insieme a quel narcisista e arrogante genietto.

Terminai descrivendole la pericolosa situazione in cui eravamo finiti con la N.U.A.T., al controllo invasivo che stava esercitando su di noi. Alix era sorpresa per ciascuna cosa che dicevo, ogni tanto mi bloccava per pormi una domanda.

«Ecco, questo è tutto.» Conclusi dopo una ventina di minuti in cui avevo esplicitato anche i dettagli insignificanti. «Tutto quello che devi conoscere.»

Il mio Ricco e Arrogante ScienziatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora