Ero sconvolta, ma dovetti rialzarmi.
Adagiai il capo di Tanya sul pavimento con estrema delicatezza. Ormai aveva abbassato le palpebre e non c'era più niente da fare. Finché qualcuno non l'avrebbe riparata, sarebbe rimasta intrappolata in un sonno eterno. Sempre se gli androidi potessero dormire.
Aveva detto che Xavier si fidava di me. Anzi, ero l'unica di cui si fidava. E non potevo certo deluderlo.
Strinsi i pugni e mi asciugai le lacrime, passando la manica della mia felpa sulle guance. Mi sentivo a pezzi, ma sapevo di avere l'enorme responsabilità di dover fare qualcosa.
Così telefonai a Martin.
«Ehi, baby» scherzò lui «mi hai appena chiamato perché non vedi l'ora di potermi vedere di nuovo, eh? Non riesci proprio a starmi lontano...»
«Martin.» Tirai su con il naso, ma il mio tono era fermo. «Xavier è stato rapito. Dalla N.U.A.T. Non ho idea di dove l'abbiano portato, però dobbiamo assolutamente intervenire.»
Dall'altro capo sentii un attimo di silenzio.
«Scusa?» esclamò lui.
«Ti spiegherò tutto nei minimi dettagli. Prima chiamerò anche Alix e Thomas, dobbiamo incontrarci.»
Contattai entrambi, tra l'altro scoprii che erano insieme, Alix mi riferì che avevano appena finito di mangiare in una pizzeria nei pressi di casa sua e che stavano facendo una passeggiata per alleggerire il peso che avevano sullo stomaco. Quando lei ascoltò il mio racconto, non perse tempo a comunicarlo anche a Thomas, scioccata dalla situazione.
«Camille, possiamo ritrovarci tutti a casa mia, nel mio laboratorio» propose lui. «Tu e Martin potete venire subito così affrontiamo questa storia.»
Io fui d'accordo. Una volta terminata la chiamata -e aver fatto preoccupare ognuno di loro- mi avvicinai all'uscita del laboratorio distrutto di Xavier, ovvero verso il tunnel segreto.
Mi voltai indietro per rivolgere un'ultima occhiata alla povera Tanya stesa sul pavimento e a tutto quello scempio.
Ti ritroverò, Xavier dissi al silenzio del posto, costi quel che costi.
«E se chiamassimo la polizia? Se raccontassimo la questione?» Alix era agitatissima.
Eravamo riuniti all'interno del laboratorio di Thomas. Anche se non era esattamente suo, il padre era un chimico che lavorava per un'importante azienda e spesso lo faceva da casa. Thomas sfruttava quel luogo per le sue ricerche quando il padre non lo utilizzava. Ovviamente l'uomo ignorava le mansioni segrete del figlio, proprio come il padre di Xavier.
A parte la madre, la quale sembrava aver costruito l'intero laboratorio e persino Tanya. Ed era stata anche un pezzo grosso della N.U.A.T. La stessa società che aveva rapito suo figlio.
«Non possiamo dire tutto alla polizia. Potrebbero far del male a Xavier se venissero a scoprirlo. Non possiamo rischiare» rispose Martin. «Quello che ci serve sapere è perché lo abbiano rapito. Insomma, possibile mai che la motivazione sia soltanto perché hanno capito che tu e Xavier li avete ingannati fingendo di essere due fidanzatini?»
Guardò me. Sinceramente tenevo come buona quella ipotesi. «Non la escluderei. La N.U.A.T. ha manomesso il sistema di Tanya per farmi fuori, ricordi?»
«Certo, ma allora perché rapire Xavier se il loro bersaglio sei tu?»
«Magari vogliono vendicarsi di entrambi: lo avranno portato con loro al quartier generale e, intanto, stanno anche tentando di sbarazzarsi di Camille» suppose Alix.
![](https://img.wattpad.com/cover/157109545-288-k367230.jpg)
STAI LEGGENDO
Il mio Ricco e Arrogante Scienziato
RomanceCamille pensa di conoscere tutto di Xavier Leblanc, il figlio del ricco fondatore della Star Corporation, un'importante azienda di Parigi che ha creato la Star Phone. Lo considera una "scatola vuota", un ragazzo dall'accattivante bellezza esteriore...