—> Due mesi fa io e Dorotea mandammo la richiesta per diventare exchange students in America, i nostri genitori non erano molto entusiasti all'idea eravamo solo delle ragazze di 17 anni con tanti sogni nel cassetto.*In chiamata*
-E: Oggi è il grande giorno sapremo finalmente la risposta
-D: speriamo che ci abbiamo preso e soprattutto speriamo di andare in California!
-E: non potrei chiedere di meglio, scrivimi appena ti arriva la lettera!
-D: va bene a dopo ;)Due ore dopo mia mamma mi chiamò per dirmi che era arrivato qualcosa, scesi le scale correndo, il cuore sembrava uscirmi dal petto.
Cercai di aprire la busta ma le mani sudaticce per l'ansia non mi rendevano le cose semplici. Improvvisamente sentii un calore pervadermi il corpo e un sorrisone mi si stampò in faccia. Ero stata accettata e in California. Urlai.-Ma: perché stai gridando? che cosa ti è arrivato?
-Pa: non dirmi che hai fatto ancora shopping online...devo bloccare la carta.
-E: magari fosse così facile, ho provato ad inviare la richiesta per l'anno all'estero con Dorotea e ho pagato con i soldi del viaggio di maturità, NON ODIATEMI VI PREGO!! SO CHE SARETE INFURIATI.
-Ma: certo che lo siamo!! non puoi partire.
Iniziai a piangere e lamentarmi ma i miei era irremovibili, o per lo più mia madre; nel giro di una settimana mio padre si convinse ma per mia madre ci volle l'aiuto di mia sorella e mia nonna. Mia madre mi lasciò partire dando però regole rigorose.
Chiamai due volte Dorotea ma aveva sempre la segreteria, ero felicissima ma in ansia, non mi ero mai allontanata così tanto dalla mia famiglia. Un anno era un lungo periodo, si trattava di lasciare i miei amici e il mio fidanzato Michael, il tipico bad boy dolce e premuroso che conobbi durante un 18esimo qualche anno prima.
Ero totalmente immersa nei miei pensieri quando finalmente ricevetti una chiamata e sullo schermo lessi "(Didi)🥳❤️" risposi e sentii un grido, i suoi l'avevano presa bene e stranamente eravamo state assegnate alla stessa casa.
Chiamai Michael e gli spiegai la situazione, l'avevo tenuto all'oscuro cosi da poter vivere gli ultimi mesi insieme in modo tranquillo. Appresa la notizia si ammutolì, non era felice per la mia lontananza ma era felice per il traguardo raggiunto, sapeva quanto amassi la California e quanto desiderassi andarci.
I giorni passavano veloci io e Dorotea eravamo sempre più in ansia per la partenza. La sera del 26 marzo organizzammo una cena per salutare tutti i amici, la serata fu abbastanza piacevole fino ai saluti, scoppiammo a piangere. I nostri amici ci riempirono di regali e foto, Michael mi regalò una collana con un ciondolo su cui erano incisi i nostri nomi, ci baciammo e mi accompagnò a casa. Sistemai le ultime cose nella valigia e cercai di addormentarmi.
Era la sera prima della partenza tanto attesa e temuta, non riuscivo a dormire ero preoccupata ma allo stesso tempo euforica: scuola nuova , famiglia nuova, amici nuovi, l'unica cosa che mi rassicurava era il fatto che Dorotea sarebbe comunque stata lì con me! Erano le 3 di notte e io ancora non avevo preso sonno, scesi in cucina e mi preparai una camomilla (non ne andavo pazza però era disperata!)
*la Mia storia Instagram*:
*mi rispose alla storia Michael*:
-M: ancora sveglia? Pensavo dormissi... qua la festa non finisce più che noia voglio scappare!!-E: si non riesco a prendere sonno, mi giro e mi rigiro da tre ore ormai. È lavoro dai non abbatterti!
-M: mi stanno chiamando qualsiasi cosa scrivimi!! Love you ♥️
-E: va bene amore grazie, love you too♥️
Portai la camomilla in camera e mi misi nel letto, ci volle più di mezz'ora per addormentarmi ma alla fine ci riuscii.
Erano le 8 della mattina del 27 maggio quando...
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🍭: questa è la mia prima storia scusate se non sono molto pratica comunque Spero che vi sia piaciuto questo secondo capitolo!
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Forse sto sognando...! // Swayhouse-Hypehouse
Teen FictionLa protagonista riceve una notizia che le cambierà la vita, in questo viaggio sarà accompagnata dalla sua migliore amica. Una storia di amori, litigi, tradimenti, amicizie e incontri inaspettati che la porteranno a dubitare di tutto.