Picnic in spiaggia

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-->POV'S DOROTEA:

Mi svegliai abbastanza presto quella mattina ma vidi Ele che ancora dormiva alle 10 per cui decisi di svegliarla ma come al solito si alzò lamentandosi. Le diedi 2 minuti per realizzare dove si trovasse e chi fosse.

Quella mattina io e Ele non sapevamo proprio cosa fare e ci saremmo aggregate ai ragazzi, scese in cucina vidimo alcuni fare colazione ma mentre eravamo sul punto di chiedere i loro programmi Ele ricevette una telefonata dall'Italia e a quanto pare erano in quarantena per cui mi sentii in dovere di chiamare i miei genitori e così feci.

-vado a chiamare i miei! -dissi correndo e lasciando Ele a parlare con Tony e Addison e Kalienne..

Chiamai ma madre per prima ma come al solito non ricevetti risposta, se l'avessero chiamata in caso di riscatto per una rapina mi avrebbe lasciato in mano ai rapitori...
Non ricevendo risposta comunque non mi preoccupai e passai all'attacco con mio padre che nel giro di pochi secondi mi rispose:

-ciao pa, non avete nulla da dirmi?

-ciao Dorotea, effettivamente si, senza te in casa c'è una pace...!

-dai non scherzare ahah, siete in quarantena?

-si, almeno mi riposo e non vedo nessuno, relax assoluto.

-se riesco scendo tra qualche giorno.

-non so se riuscirai in ogni caso noi non scappiamo...a presto!

-ciao pa, salutami la mamma.

Appena chiusi la telefonata lessi un messaggio di Josh:

-oggi picnìc con me?

-okay, passo tra 20 minuti.

-a dopo ;).

Bloccai il telefono in schermata home e poi tornai dai ragazzi, chiamai un attimo Ele in privato per parlarle della nostra situazione:

-a questo punto dobbiamo vedere se ci fanno partire. -dissi preoccupata.

-vi per ora non ci hanno detto nulla quindi è confermato.

-quando mi spiace non essere li con loro.

-anche a me.

-ah vi a proposito, oggi esco con Josh...

-e quando te ne vai? -chiese lei con aria triste.

-mi vesto e lo passo a prendere.

-scusami...

-non ti preoccupare, troverò da fare.

Salii in camera per prepararmi e vestirmi ma non trovavo nulla da mettere che fosse adatto ad un picnic d'altronde in Italia facciamo le scampagnate che non sono lo stesso tipo di cose.
Non volevo risultare banale ma nemmeno troppo elegante e alla fine optai per una cosa semplice.

Mandai un messaggio a Josh per avvisarlo che a breve sarei arrivata, quando scesi però i ragazzi già non c'erano più per cui presi le chiavi della macchina e mi misi alla guida

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Mandai un messaggio a Josh per avvisarlo che a breve sarei arrivata, quando scesi però i ragazzi già non c'erano più per cui presi le chiavi della macchina e mi misi alla guida.
Erano già le 11.30 quando chiami Josh per incitarlo a scendere ma aspettai 20 minuti.

-scusami tanto, dovevo preparare le cose.. -disse lui arrivando correndo.

-di solito sono le donne che si fanno aspettare...

-ma quest'uomo doveva preparare da mangiare!

-effettivamente ho fame... -dissi facendogli uno di quei sorrisini che di solito faccio a mia mamma per convincerla.

-andremo più tardi, mi fai guidare la macchina ora?

-io spero tu sta scherzando.

Josh poggiò la mano sulla mia posta sul cambio manuale e mentre mi guardava negli occhi con intensità inizia a sentire caldo e a sudacchiare, sentivo le farfalle che nello stomaco stavano tessendo un nido praticamente e mentre mi trovavo persa nel suo sguardo disse:

-quando si tratta di te non scherzo mai.

-solo per oggi... -dissi con voce fragile e spezzata.

In quel momento mi resi conto che Josh era più sexy di quanto pensassi ed effettivamente ero totalmente persa e innamorata di lui e mi sembrava strano che fosse ricambiato perché non avendo molto autostima non pensavo che sarebbe mai potuto capitare e soprattutto con un ragazzo come lui. Non poteva esserci regalo migliore per i miei 18 anni di passare una giornata con il ragazzo che amavo, c'eravamo baciati solo una volta però non avevo certo dimenticato il sapore delle sue dolci labbra.

-dove mi porti quindi? -chiesi al ragazzo dopo esserci scambiati di posto.

-mmh vediamo...

-tipo a mangiare?

-va bene amore ahahah

Per accontentarmi Josh mi portò da In-N-Out Burger, un fast food di Los Angeles che ancora non avevo mai visitato, quel giorno non avendo fatto colazione avevo fame ma non fame di cose salutari, fame di cose ingrassanti come hamburger e patatine che fortunatamente erano buonissimi in quel locale. Non ci fecero aspettare nemmeno tanto e il rapporto qualità-prezzo davvero eccellente come direbbe Alessandro Borghese...

-troppo buono questo hamburger! -dissi mordendo il mio cheesburger caldo e succulento.

-sembra che te lo stai limonando. -disse Josh ridendo.

-non criticare il mio modo di mangiare! -dissi ridendo e guardandolo con sguardo permaloso.

-non lo critico, ma sono geloso...

Al suono di quelle parole mi bloccai e rivolsi lo sguardo verso Josh il quale un po' in imbarazzo mi sorrise e si mise a ridere.

-arriverà anche il tuo momento! -dissi ridendo.

Questa volta era Josh quello pietrificato, non si aspettava proprio una risposta del genere da parte mia di solito molto timida e sulle mie.
Ma con lui era diverso, riuscivo ad essere me stessa, non dovevo nascondere la mia parte più spinta diciamo, quella che mostravo solo agli amici più stretti.
Nella mia vita avevo avuto solo una relazione seria ed era durata un anno e mezzo e solo dopo due anni ero riuscita diciamo a guardare un ragazzo con occhi diversi, sapevo che quel ragazzo non era quello giusto per me ma non gli diedi peso durante quel periodo, anche con Tony fu lo stesso, nonostante dicessi che sarebbe potuta diventare ancora più seria la nostra relazione sapevo che non ero lui, ma con Josh era diverso, sentivo un costante senso di nervosismo e per lui sarei stata capace di tutto, forse avevo trovato la cosiddetta anima gemella? Volevo e riuscivo ad immaginare con lui un futuro, okay forse penserete che sia troppo affrettata dato che lo conosco solo da un paio di mesi e ci siamo baciati solo una volta ma come dice sempre un mio caro amico "quando è lui, lo capisci".
Certo magari Josh non provava lo stesso per cui non mi sarei comunque esposta troppo, aspettavo da lui segni più chiari che magari mi facessero capire che per lui poteva esserci qualcosa di serio oppure no.
Ancora non gli avevo detto che sarei dovuta tornare in Italia e nonostante la bella giornata avevo in mente di parlargliene quella sera.
Al mio ritorno in Italia comunque avrei dovuto iniziare l'università e poi una carriera ma potevo pure prendere in considerazione il fatto di ritornare in America e vivere con lui.
Comunque dopo aver mangiato ci alzammo e andammo verso la macchina con destinazione ancora a me sconosciuta.

Forse sto sognando...!  // Swayhouse-HypehouseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora