—> Jeans nero e camicia a righe bianca, questo è quello che ci fecero indossare il giorno del processo, ci sconsigliarono inoltre di essere troppo truccate, erano le 8 del mattino quando varcammo la porta del tribunale e vidimo il giudice seduto ad aspettarci.
I nostri avvocati ci scortarono ma essendo a porte chiuse non c'era nessuno ad assistere."Ragazze ricordate di non farvi vedere in ansia sennò penseranno che state coprendo qualcosa." -le ultime parole dell'avvocato prima di sederci al tavolo.
-buongiorno e benvenuti a tutti -disse il giudice Miller sbattendo il martelletto.
-qual'è l'accusa?-le detenute sono accusate di omicidio non sappiamo se doloso o colposo, possessione di arma del delitto, tentato occultamento di cadavere,
-come mai questo dubbio?
-non ricordano gli avvenimenti. -disse l'avvocato spaventato per la sentenza.
-GIUDICE:
Secondo l'articolo 492 del codice penale: "Chiunque occulta un cadavere , o una parte di esso , ovvero ne nasconde le ceneri, è punito con la reclusione fino a tre anni."In Italia, il reato di omicidio colposo è disciplinato dall'art. 589 del Codice Penale e prevede che: "Chiunque cagiona per colpa la morte di una persona è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni."
L'omicidio doloso, definito anche volontario, è un reato previsto dall'art. 575 del Codice Penale: "Chiunque cagioni la morte di un individuo è punito con la reclusione non inferiore ad anni 21".
"Chiunque, senza la licenza dell'Autorità quando la licenza è richiesta,porta un' arma fuori della propria abitazione o delle appartenenze di essa, è punito con l'arresto fino a diciotto mesi."-le ricordo vostro onore che prima dovremmo avere delle prove certe sulla loro colpevolezza, tipo un testimone attendibile. -intervenne il mio avvocato.
-sono perfettamente d'accordo, siamo al 15 luglio per cui la corte si aggiorna al 30 agosto con alcuni testimoni se non dovessero essere presenti ricorreremo all'ipnosi.
Dopo aver preso la decisione e aver sbattuto il martelletto il giudice uscì dall'aula e li capimmo che era tutto momentaneamente finito, tirammo un sospiro di sollievo.
Nel giro di qualche ora eravamo di nuovo chiuse in quella piccola e fredda cella con tutine arancioni che ci distinguevano dalla massa solo da un lungo numero, avevamo l'ora d'aria il pomeriggio e se dovevamo andare in palestra dovevamo prenotarci prima, la mensa serviva sempre cibo avariato e alcune volte avvelenato dato che ogni pasto vale circa 2,69 dollari. Il tempo sembrava non passare mai e già sapevamo che un mese e 15 giorni ci sarebbero sembrati un'eternità, avevamo una telefonata e una visita alla settimana e speravamo che i ragazzi venissero a trovarci. Probabilmente stare ferma seduta e senza nulla tra le mani mi avrebbe fatto diventare pazza, se non avessero trovato testimoni attendibili avrebbero provato con l'ipnosi e casomai ci avrebbero assegnato una quantità contingente di denaro come cauzione ma non volevamo che i ragazzi spendessero soldi per noi. Sicuramente appena uscite non avremmo avuto più una casa o una famiglia e saremmo dovute andare in un altro posto, se nemmeno con l'ipnosi si otterranno buoni risultati ci aspettano più di 20 anni in un carcere americano con leggi eccezionalmente italiane.
*dopo 15 giorni*:
Erano già passate due settimane e mancava solo un mese, forse avremmo resistito anche se iniziavo a sentirmi pazza ed esaurita, quel giorno avremmo avuto la possibilità di una chiamata e di una visita, io presi quest'ultima e Dorotea la prima.
-detenuta 4665789 hai una visita -mi disse la guardia di turno cercando la chiave giusta tra un grande mazzo colorato e aprendo la cella.
Lo seguii con le manette che mi cingevano i polsi ormai abituati e rossi con i lividi, quando arrivai nella sala delle visite ad aspettarmi c'era proprio Quinton, non potevamo toccarci nè stare troppo vicini ma il solo sentire la sua voce mi dava speranza.
-amore mio come stai? Come ti trattano? -mi chiese il ragazzo appena mi vide cecando di toccare la mia mano sotto il tavolo.
-uno schifo non hai idea, le docce sono sporche e in comune, i gabinetti senza la privacy e poi ci hanno picchiate in cortile. -cercai di mostrargli il livido sul braccio nonostante le manette.
-ma che dici??? E voi dovreste resistere qua un mese? Ti giuro che se potessi verrei io al posto tuo e sono sicuro che Bryce farebbe lo stesso per Didi.
-vorrei abbracciarti forte forte e darti un bacio sulla guancia, mi mancate troppo, Kio come sta??
-come vuoi che stia, depresso pure lui, non è più lo stesso senza di te, per ora si sta impegnando a studiare chimica...
-mi devi salutare tutti i ragazzi e mandargli un bacio e un abbraccio da parte mia...
Speriamo di riuscire ad uscire perché è peggio dell'inferno, almeno li sei morto.-le visite sono concluse, allontanatevi dal vostro caro. -disse una voce meccanica proveniente dall'altoparlante posto all'angolo.
-tornerò presto, non ti lascerò sola amore, promesso. -Quinton si alzò insieme a me e si diresse verso la porta dell'uscita.
Percorsi nuovamente il lungo corridoio alle quali pareti c'erano solo celle, la maggior parte piena di donne alquanto arrabbiate che gridavano: "siete delle assassine, povero ragazzo!".
Sicuramente li non erano tutte finite per un piccolo furto di caramelle ai bambini per cui l'unica cosa a cui riuscii a pensare fu il detto : "senti da quale pulpito arriva la predica".*POV'S DOROTEA*:
Dopo che Ele uscì dalla nostra cella rimasi qualche minuto sola prima di essere chiamata per una telefonata, sarebbe stato Josh o Bryce?
Mi avvicinai al telefono e sentii una vive maschile:
-Ehi?-Didiii come stai??
-Bryce sei tu?
-ti sei già dimenticata della voce del tuo migliore amico?!
-ovviamente no ma magari sarebbe potuto essere Josh. Come te la passi ?
-male senza la mia giocatrice incallita della play. Ti penso in continuazione anche se siamo lontani sappi che i nostri cuori sono vicini, non ti abbandonerò mai.
-mi manchi un casino, ho deluso tutti... -iniziai a piangere.
-non dirlo nemmeno per scherzo, non hai deluso nessuno, sei solo una ragazza che si è trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Non piangere perché sennò piango anche io,
mi sei sempre stata vicino quando ne avevo bisogno e io sono qui per fare lo stesso.-grazie di cuore, sono felice di averti come migliore amico, per la vita?
-per la vita!! -mi rispose con voce spezzata.
-il tempo sta scadendo ci sentiamo presto un saluto a tutti!! -mi asciugai le lacrime con le dita.
-a presto principessa!
Dopo aver sentito Bryce una parte di me si sentiva meno sola, non ero mai stata così sicura del fatto che gli amici si vedono nel momento del bisogno e fortunatamente avevo trovato cuori puri.
Non mi piace piangere o farmi vedere piangente ma stavo per esplodere, non mi preoccupava comunque farlo davanti alla persona di cui mi fidavo di più, oltre Eleonora è ovvio.Appena chiusa la telefonata mi riportarono nella stanza, non ne potevo più di quella monotonia ma dovevo resistere solo un mese. Probabilmente non avremmo mai trovato dei testimoni per cui mi sarei dovuta preparare per l'ipnosi.
Al mio ritorno vidi Ele già rientrata e seduta con un libro in mano, avevamo chiesto ai nostri avvocati se ci avessero potuto far portare qualcosa ed essendo conoscenti delle guardie ci riuscirono.Li dentro avevamo assistito a scene terribili e crudeli dai pugni agli accoltellamenti, sangue e urla, eravamo spaventate dato che qualsiasi mossa sbagliata ci avrebbe messo nei casini, non solo con la legge ma anche con le altre detenute che puntavano alla nostra salute.
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Forse sto sognando...! // Swayhouse-Hypehouse
Teen FictionLa protagonista riceve una notizia che le cambierà la vita, in questo viaggio sarà accompagnata dalla sua migliore amica. Una storia di amori, litigi, tradimenti, amicizie e incontri inaspettati che la porteranno a dubitare di tutto.