Seduta di ipnosi

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—>Dopo un altro mese infernale finalmente mancavano solo poche ore e poi se il signore sarebbe stato con noi oppure la nostra mente e i nostri ricordi saremmo potute uscire.

-siete pronte ragazze? -ci chiesero gli avvocati.

-diciamo di sì -rispose Dorotea tremando.

-un po' nervosa -dissi io sudando.

-Andiamo!

Ci tolsero le manette e accompagnate dai nostri avvocati arrivammo lì in aula, dovettimo aspettare che il processo precedente finisse dato che il giudice era arrivato in ritardo, le solite cose italiane insomma...

-Possiamo entrare... -ci disse l'assistente dello studio legale.

-Benvenuti per la seconda volta. -esultò il giudice colpendo il martelletto.

Come sempre ci accomodammo nelle poltrone ubicate dietro le scrivanie assegnate.

-testimoni ne abbiamo? -chiese il giudice Miller.

-in realtà nessuno vostro onore... i ragazzi erano quasi tutti ubriachi o lontani dalla vicenda. -disse il giudice Pricett.

-benissimo allora interrompiamo qui nuovamente e le ragazze sono pregate di recarsi allo studio del Dottor Scarlet per una seduta di ipnosi.

Io e Dorotea guardandoci sbuffammo.

-avete sentito il giudice... andiamo!! -si alzò dalla sedia l'avvocato sbattendo i pugni sul tavolo.

Uscimmo dal tribunale con sempre meno speranze, lo studio era praticamente sul lato opposto del marciapiede per cui attraversammo e dopo qualche minuto eccoci sedute in sala d'attesa, non solo non c'erano i miei amici li con me ma non c'era nemmeno la mia famiglia...il fatto di non poterli chiamare o rassicurare mi distruggeva, chissà se i ragazzi li avranno avvisati mi chiedevo, speravo di no infondo.

-Salve sono il dottor Scarlet! -strinse la mano a tutti.
-chi inizia?

-prima le signore! -dissi sorridendo e guardando Dorotea indicandole la strada con un gesto di mani.

-allora dovresti andare tu! io sono una ragazzina! -rispose Didi spingendomi dalla schiena.

-non fate i capricci!! Dorotea andiamo. -disse il Dottore un po' stufato.

POV'S DOROTEA:
Arrivai all'interno della stanza, pareti bianche latte e pavimento a mattonelle colorate, qualche pianta qua e là, qualche libro e una lampada che rifletteva la luce su un comodo divanetto anche esso bianco in pelle. Il condizionatore era acceso per cui c'era freddo, mi passo per la mente quando i ragazzi lo ammettevano a temperature basse e io ed Ele ci lamentavamo.

-pronta! -dissi sicura di me anche se un po' spaventata in fondo.

-bene adesso sdraiati qui e concentrati sulla mia voce, lasciati andare completamente, chiudi gli occhi e visita il tuo mondo interiore.
Sei in un giardino, ci sono fiori colorati e un leggero vento ti spettina i capelli. Riesci a visualizzarlo?

-si

-Quel giardino è la casa di Mason e stai lentamente camminando, ci sono tante persone e c'è una bellissima piscina.

-si è grande e limpida, ci sono dei ragazzi con noi e vedo pure Ele.

-benissimo, adesso cercheremo di visualizzare il momento che non ricordate. Ti trovi confusa, sei in mezzo alla confusione, cosa vedi?

-ho sentito uno sparo e c'è un ragazzo a terra.

-riesci a capire chi ha sparato?

Forse sto sognando...!  // Swayhouse-HypehouseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora