--> 17 anni e stavo per finire il quarto anno di liceo, la domanda era ovvia... dopo l'esame di maturità? la risposta non poteva che essere "boh", ero certa solo di una cosa, visitare l'America. Questo sogno lo condivido con la mia migliore amica Dorotea, ci conosciamo da 7 anni e anche se andiamo in scuole diverse ci sentiamo ogni giorno, ci piace fantasticare sulla nostra vita in California.Mi presento, mi chiamo Eleonora, abito in Italia in una città del sud, frequento il liceo scientifico anche se odio la fisica, non sono una ragazza timida se non in certe situazioni, solitamente mi piacciono le feste e fare conoscenze nuove. Dorotea invece è più timida e si apre solo con le persone che conosce da tempo o fanno parte del suo gruppo di amici.
Durante una piovosa giornata di gennaio la vicepreside chiamò la mia classe per andare in sala conferenze, ci accolsero tre signori eleganti.
X: buongiorno ragazzi, noi siamo qui oggi per spiegarvi come vedere il mondo studiando.
Avevo intuito che fosse una di quelle associazioni che ti propongono un anno all'estero ma non ero interessata perché sapevo che i miei genitori non avrebbero mai accettato. Mi piace l'Italia, sono circondata da amici e poi ho un bel fidanzato (non facile da conquistare), comunque presi una brochure per sognare, le mete erano davvero tantissime ma solo una fece accelerare il mio battito: la California. Tornata a casa con mio padre, mia madre mi chiese cosa avessi fatto cosi le raccontai di questa conferenza, lei mi disse che non avrei potuto perché era parecchio costoso e si spaventava a lasciarmi in un paese lontano e a casa con sconosciuti.
Quel pomeriggio mi chiamò Dorotea dicendomi che anche a lei lo proposero ma che anche i suoi non erano convinti.
-e se proviamo ad inviare la domanda di ammissione a loro insaputa? mi chiese la mia amica.
-ma stai scherzando? mi misi a ridere. -non abbiamo né le loro firme né i soldi necessari.
-sono brava a falsificare le firme e poi abbiamo i soldi conservati per il viaggio di maturità, provare non costa nulla.
Il suo ragionamento aveva senso. -no aspetta!! cosa dico? e se non ci prendono?.
-non importa, ci abbiamo provato.
Stampammo i fogli per le richieste e provammo. La risposta non sarebbe arrivata prima di due mesi, se ci avessero accettato forse i nostri genitori ci avrebbero mandato? E come avremmo fatto senza soldi?
In quei mesi ci godemmo la nostra vita italiana senza pensare alla risposta. I primi giorni non fu facile anche perché dovevamo nascondere tutto ai nostri genitori. Era il nostro piccolo segreto.
A marzo arrivò la lettera, impazienti e ansiose per l'esito aprimmo la busta, mi preoccupava più mia madre che mio padre, ma anche noi non eravamo del tutto pronte a lasciare la nostra casa e i nostri affetti ma avevamo deciso di intraprendere quella strada e dovevamo arrivare fino in fondo. Avevamo richiesto l'America però potevamo finire ovunque non necessariamente nel posto da noi tanto amato.
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🍭:Ciao a tutti, questa è la mia prima storia e sono parecchio entusiasta, vorrei fosse basata su una storia vera ma purtroppo dovrete assecondare la mia immaginazione. Ci sono alcune cose di questo capitolo vere ma non vi dico cosa.
Date una possibilità a questo mio racconto e spero vi piaccia, fatemi sapere qualcosa nei commenti.
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Forse sto sognando...! // Swayhouse-Hypehouse
Teen FictionLa protagonista riceve una notizia che le cambierà la vita, in questo viaggio sarà accompagnata dalla sua migliore amica. Una storia di amori, litigi, tradimenti, amicizie e incontri inaspettati che la porteranno a dubitare di tutto.