La verità

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Nathalie sedeva su una poltrona di velluto blu scuro a gambe incrociate e faceva roteare con delicatezza il vino rosso all'interno del cristallo; la luce soffusa faceva si che la sua pelle bianca apparisse come un deserto immerso nei bagliori del tramonto, con la sabbia colore del fuoco. Aveva un abito rosso scuro, rosso come il sangue, quasi di un tono Bordeaux, corto sei dita sopra il ginocchio, le sue labbra erano dello stesso tono, gli occhi erano truccati con una semplice matita nera e il solito ombretto indaco, indossava un paio di sandali neri e la crocchia era leggermente più alta del solito.
Abel raggiunse la sala e le diede un bacio sulla guancia:
-"Ti fa male a volte?" Mormorò Nathalie voltandosi verso di lui e segnalando il braccio ingessato.
-"A volte, di notte. Ci sono cose peggiori ma non voglio parlarti del campo."
-"So cosa c'è sul campo." Commentò apaticamente bevendo un lungo sorso di vino.
-"Scusami ma vorrei andare dritta al punto. Di cosa volevi parlarmi?"
Guardò fisso il bicchiere e Abel sedette accanto a lei.
-"Sai bene che tengo a te.
Sarò breve quando dico che sei speciale Nathalie.
Sei una donna stupenda e dal primo momento che ti ho vista ho sentito quel qualcosa dentro che non te lo spieghi..."
Abel si alzò e la guardò negli occhi turchesi:
-"Abel..."
-"Non ho ancora finito..." Le sorrise con calore e s'inginocchiò davanti a lei.
-"Nathalie, vieni in America con me. Per un paio di mesi staremo a casa, avremo una vita normale e ci conosceremo meglio: ho degli ottimi contatti che potrebbero farti diventare l'assistente di pezzi grossi che nemmeno immagini e farebbero volare la tua carriera alle stelle."
Nathalie spalancò gli occhi senza parole:
si morse il labbro... era quello che voleva?
Abel vide l'indecisione nei suoi occhi ma anche un brillio inusuale, quasi come se avesse visto qualcosa che la intrigava.
-"Ascolta, io non posso accettare un regalo simile, sarebbe l'occasione di una vita ma non voglio niente direttamente e senza lottare."   
-"Non ho detto questo... non ti mancherà niente e sai che quel posto di lavoro dovrai guadagnartelo, potresti conoscere molte persone importanti, tra cui la mia famiglia..."
Nathalie sgrano gli occhi e Abel la strinse per la vita lasciandole un tenero bacio nell'incavo della spalla.
-"È molto bello quello che dici..."
Nathalie si alzò e Abel copiò la sua azione:
-"Io volevo cambiare vita è vero ma non mi aspettavo un qualcosa di così improvviso..." Replico seria.
-"Non devi rispondermi per forza adesso."
La afferrò per la vita e le lasciò un casto bacio sulle labbra: un bacio al quale Nathalie non provò assolutamente niente: quei mesi che avevano passato separati le avevano fatto intendere molte cose, una di queste era che Abel non avrebbe mai potuto essere ricambiato nella stessa maniera, non se Gabriel rimaneva nella sua testa.
E se Gabriel non fosse stato solo nella sua testa? In ogni modo non voleva rispondere in quel momento anche se sarebbe stata una gigantesca opportunità per uscire da quelle quattro mura che le avevano impedito di vivere, di conoscere, di scoprire se stessa.
L'idea la allettava, avrebbe potuto chiedere del tempo ad Abel, convivere per il momento e magari il resto sarebbe venuto da se... non poteva nemmeno rimanere schiava dei propri sentimenti e che questi potessero impedirle di vivere sempre l'attimo, regola che col tempo aveva dimenticato e si era sempre ripromessa.
Improvvisamente il cellulare di Nathalie iniziò a squillare interrompendo quel flusso di pensieri... si separò completamente da Abel e guardò lo schermo del telefono che stava suonando insistentemente. Spalancò gli occhi e il marine la guardò con preoccupazione.
-"Che c'è Nath?" Abel le lasciò un altro bacio nell'incavo della spalla, la donna sorrise rapidamente e si portò il cellulare all'orecchio:
-"Adrien, qualcosa non va?"
Rimase in attesa della risposta e quando la ricevette si alzò di scatto e replicò molesta:
-"Può dire a suo padre di aspettare.."
Un silenzio corto nella linea, Nathalie sbuffò e fece ruotare gli occhi con fastidio:
-"Va bene, arrivo il prima possibile."
-"Che succede?"
-"Adrien, il figlio del mio capo. Suo padre è tornato prima ed è infuriato con la sottoscritta, che novità!"
Afferrò una giacca nera lunga fino al ginocchio e la abbottonò rapidamente senza curarsi di averla aggiustata sulle spalle:
-"Perdonami, ma devo andare. Sembrava una cosa urgente."
-"Lo capisco." Sbuffò.
-"Ma prima che tu vada..." La bloccò a pochi centimetri dalla porta afferrandole il polso con fermezza:
-"Puoi rispondere alla mia domanda?"
Nathalie lo guardò dritto in quegli occhi zaffiro che le portavano via l'anima e si sentì spezzare il cuore al non avere la risposta che voleva dargli: era un ragazzo d'oro: l'aveva aspettata, cercata e fatta sentire bene ma lei non era ancora del tutto sicura delle sue scelte: odiava avere momenti d'insicurezza, sapeva sempre gestire dannatamente tutto e alla perfezione.
Ricordò le parole di Charles e sorrise abbassando lo sguardo, ispirò profondamente e annuì, finalmente sapeva cosa rispondere: doveva ascoltare il cuore.
-"Non so se potrò seguirti nel senso che vorresti tu Abel. Perdonami ma non posso essere la donna che vorresti. La mia vita è tutta quì in Francia e voglio davvero iniziare a pensare a me, solo che ho bisogno di tempo. Voglio fare le cose bene stavolta."  Commentò apatica.
Abel le prese le mani con delicatezza e la guardò seriamente:
-"C'è un altro vero?"
Nathalie lo guardò e annuì con convinzione, non voleva mentire un'altra volta, che fosse a se stessa o a qualcun altro.
-"Qualunque cosa sceglierai Nathalie sarò sempre quì per te. Se vuoi del tempo va bene, se per ora non ti senti di venire con me non significa che dovrà per forza finire quello che abbiamo, o quello che abbiamo vissuto..."
Nathalie appoggiò la fronte sulla sua e lo strinse alla nuca con entrambe le mani:
-"Sei un sole, non so come dirti grazie o chiederti scusa." Sussurrò lasciandogli un bacio sulla guancia, appena nell'angolo delle labbra.
-"Tranquilla Nathi, te l'ho detto: sei speciale... pensa alla tua decisione e quando vuoi fammi sapere, io in settimana nuova rientrerò a casa, se vuoi fare il viaggio con me dovrai prenderla in fretta."

〖Shallow𝄞〗 𝑮𝒂𝒃𝒆𝒏𝒂𝒕𝒉 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora