Un pò di tempo insieme

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Un lampo illuminò la stanza già tenuemente accesa da una luce grigiastra proveniente da fuori; ne conseguì un forte rombo di tuono che fece vibrare i vetri delle grandi finestre della mansione.
Nathalie aprì gli occhi di scatto per il momentaneo spavento ma subito si trovò cullata dalle braccia e dal calore del suo amore platonico. Si strinse a lui poggiando di nuovo la testa sul suo petto nudo e sorridendo contro la sua pelle al fatto che tutto quello che fosse successo la notte precedente non era un sogno.
Gabriel aprì gli occhi e sorrise all'immagine meravigliosa che il risveglio gli stava regalando: Nathalie stava tremando per il freddo tra le sue braccia, aveva indossato la sua camicia che le arrivava appena a coprire le cosce, i suoi capelli neri, lunghi e setosi ricadevano come una cascata notturna sulle lenzuola bianche e aveva le guance appena rosee che davano colore a quella candida pelle bianca come la neve.
Non disse una parola, sollevò il lenzuolo fino a ricoprirli completamente e scivolò fino al ritrovarsi alla sua altezza per darle un bacio sulla punta del naso.
-"Buongiorno..."
Sussurrò non potendo evitare di sorridergli e poggiargli una mano sulla guancia. Gabriel Agreste era irriconoscibile più che mai: i capelli platino/bianchi spettinati, si trovava senza occhiali e con un sorriso a decorargli il volto sereno e privo di preoccupazioni, non portava la camicia e a tratti sembrava avesse davvero cambiato personalità.
-"Mhh, buongiorno."
Rispose assonnato stringendosi alla vita della sua segretaria e tuffando il viso nel suo collo per lasciarci qualche bacio.
Nathalie sorrise accarezzandogli le ciocche bianche mentre gli baciava la fronte: Gabriel sapeva bene cosa ne sarebbe conseguito e poggiò la testa sul suo seno chiudendo gli occhi.
-"Altri cinque minuti Nath." Mugolò contro la pelle coperta dal fine strato di cotone bianco.
Nathalie arrossì e cercò di guardare la sveglia con la coda dell'occhio, inevitabilmente non ci riuscì perché Gabriel la attrasse verso di lui e come un predatore rimase inginocchiato su di lei squadrandola da capo a piedi.
-"La mia camicia ti dona, dovresti indossarla più spesso per dormire."
Le slacciò i primi due bottoni solo per apprezzare quella pelle che era sempre coperta dal maglione a collo alto: la camicia bianca aderiva sensualmente al suo corpo trasparendo leggermente, quasi impercettibilmente, eppure amava quell'oceano di bianco contrastato dalla cascata scura dei suoi capelli cobalto, del ciuffo rosso carmine e di quelle gemme turchesi che amava alla follia.
Si piegò su di lei e la baciò con passione: 1,2,5 volte...
-"Hai ancora freddo?"
Nathalie scosse la testa e lo abbracciò, entrambi perdendosi in quel momento solo di loro due e vivendolo a pieno come meritava.
Un tuono assordante si fece sentire, sembrava avesse fatto tremare le mura della casa intera: Nathalie, istintivamente, si strinse al corpo del suo capo e Gabriel rise innocentemente baciandole i capelli.
Cercò di alzarsi ma lo stilista le impedì di muoversi imprigionandola tra le sue braccia e facendole il solletico alla vita:
-"Dai resta ancora un pò." Mormorò contro il suo collo.
-"Credimi che lo vorrei tanto..." Si liberò e lo guardò negli occhi:
-" Ma è meglio che Adrien non inizi a fare domande sul possibile motivo di assenza momentanea riportato dalla sua assistente, che casualmente sei andato a cercare tu stesso la sera prima.
Signore... di fatto due avvenimenti improbabili e tanto inusuali attirerebbero l'attenzione non crede?"
Rise dolcemente portandosi una mano alla bocca.
-"E se rimanessimo quì senza dire niente a nessuno? Direi ad Adrien che ti ho dato il giorno libero."
Nathalie rise e lo guardò con quell'espressione tipica dei bambini quando insistono su qualcosa e quel brillio nei suoi occhi la intenerirono a dismisura: era l'uomo della sua vita e quella peoposta era tremendamente dolce e tanto lontana dal Gabriel che conosceva.
-"Non puoi essere serio-"
-"Mai stato così serio. Più tardi ti porto anche fuori a cena tesoro."
-"A che serve? Se Adrien ci vede posso giurare di fartelo pesare così tanto dal ricordarlo tutta la vita."
Replicò cinica dandogli le spalle. Gattonò sul letto cercando di riprendere il tablet: Gabriel si morse un labbro all'ennesima immagine che quell'angelo nero gli stava donando.
-"Ha ha, molto divertente." Replicò Gabriel rotando gli occhi con fastidio: la afferrò dai fianchi e la riportò vicino a lui facendola ridere.
-"Gabriel! Che fai?"
Rispose esaltata ponendo le mani sui suoi pettorali in un vano intento di allontanarlo.
-"Ti va una gara fino alla Tour Eiffel? Solo tu e io Ma Cherie"
Un sorriso arrogante gli decorava il volto, suonava come un'offerta assai tentatrice ma sapeva che quel loro gioco sarebbe finito presto.
-"Non la chiamerei proprio gara se sai alla perfezione chi ha in mano la vittoria."
Gli sussurrò all'orecchio con voce sensuale.
-"Non dovresti provocarmi Cherie...
posso diventare molto pericoloso."
Rispose a tono baciandole la linea della mandibola. Nathalie sentì i brividi dappertutto: non l'aveva mai seguita in quegli intriganti giochi di parole e tantomeno con quella sfumatura così rauca che le faceva perdere la testa.
Si poggiò di schiena al suo petto e lo guardò con malizia: i suoi capelli lunghi ondeggiarono davanti all'uomo che amava e la segretaria ci giocò un pò per fargli perdere la concentrazione sapendo quanto lo tentassero.
-"Questo è vedere Hawky...
In più... amo il pericolo."
Sedettero sul letto e Nathalie si allungò verso il tablet per leggere l'agenda del giorno; Gabriel, arreso, poggiò la testa sulla sua spalla e la guardò in silenzio.
-"È libero fino a metà mattina per disegnare, alle 11:00 ha una videoconferenza con la Signora Borgois per discutere della collezione estate-autunno, alle 14:20 è richiesta una supervisione dei materiali in azienda, alle 15:00 ha una riunione con alcuni stilisti della compagnia e..."
Strinse gli occhi leggendo rapidamente quello che rimaneva nell'agenda:
-"Nient'altro, per il resto posso occuparmene io Monsieur."
Gabriel ne approfittò per farla sedere sulle sue gambe e guardare assieme a lei gli impegni che le sarebbero spettati: Lo stilista corrugò la fronte non riuscendo a farsi un'idea precisa di quante mansioni dovesse effettivamente occuparsi oltre a quelle che si era offerta di svolgere per lui, molti promemoria gli sembravano addirittura assurdi, tra cui un incontro con l'assistente di uno stilista di modesta fama con il quale voleva intraprendere una collaborazione.
-"Nath...
ci devi proprio andare a quest'incontro?"
Borbottò al solo focalizzare l'ora e il posto.
Nathalie guardò con attenzione quel promemoria e si lasciò sfuggire una risata sincera:
-"Avete in comune che odiate uscire e noi assistenti dobbiamo fare tutto il lavoro..." Scosse la testa con rassegnazione senza cancellare il suo sorriso.
Gabriel si separò dalla sua spalla bruscamente e replicò con fastidio guardandola negli occhi:
-"Non capisco perché tu debba andarci da sola."
-"Monsieur, non si fida di me per caso?" 
Non potette evitare di sorridergli e prendere tra le mani il suo viso al vederlo tanto contrariato: stava attuando innocentemente, proprio perché sapeva che era quello a fare leva sulla parte più testarda di lui, essendo una maestra della persuasione per i molteplici anni passati al suo fianco era come se potesse avere l'unica porta per accedere alla mente di Gabriel.
-"Mh, non sono d'accordo che tu vada ma..."
La prese per i fianchi lasciandola cadere di schiena sul letto per posizionarsi su di lei e attaccarle subito il collo lasciando un segno rosso. Nathalie gridò per l'impressione e rimase bloccata davanti a quell'azione istintiva e possessiva.
-"Signore?"
-"Sei mia Nathalie. Sei solo mia."
Sbuffò contro il suo collo mentre assaporava la pelle di lei facendola contorcere al minimo contatto.
-"Beh Signore tra poco dovrò ritirarmi, non vorrà davvero che l'impeccabile assistente degli Agreste arrivi in ritardo..."
Gabriel rise e la guardò negli occhi un'altra volta.
-"Non m'importa."
Nathalie rimase in quella posizione e portò il viso di Gabriel più vicino per fondersi in un bacio appassionato:
-"Il tuo capo sembra d'accordo quindi..."
Prese a sbottonare la sua camicia più in fretta e con più disperazione:
Nathalie rise e gli lasciò un bacio sulla punta del naso.
-"Cielo..."
Lo richiamò con quel soprannome che amava che tuttavia lo fece continuare mentre scendeva ad assaporare la pelle della spalla e del petto.
-"Gabe." Lo richiamò severamente facendo sì che l'uomo si bloccasse di colpo.
-"Uhm va bene." Sbuffò lo stilista separandosi da lei con malavoglia e recuperando il tablet per porgerglielo. Nathalie lo prese e iniziò a scrivere rapidamente qualcosa, completamente distratta e assorta in tutto quello che avrebbe dovuto fare.
Gli occhi le caddero momentaneamente sulla data e lasciò cadere il tablet sul letto portandosi le mani alla bocca:
-"Che succede?" Chiese preoccupato Gabriel.
-"Io... come ho potuto non accorgermi che..."
Nathalie iniziò a respirare accelleratamente mentre sentiva il cuore battere senza sosta:
-"Tra due giorni è..."
-"Cosa? Non dirmi che è-"
Gabriel guardò la data e subito fece silenzio, si rabbuiò allontanandosi da lei e cercò di ricomporsi al meglio che potesse.
-"Domani è l'anniversario dalla scomparsa di Emilie."
Nathalie si alzò di scatto e gli rimase di spalle per interminabili secondi pieni di silenzio, non riusciva a guardarlo in viso, non sapeva come potesse essere successo:
In realtà lo sapeva ma non riusciva ad ammetterlo a sé stessa.
Era bastato abbassare un minimo le barriere del suo cuore per ritrovarsi coinvolta in una spirale di sentimenti contrastanti che tuttavia non aveva ancora ben definito e le facevano perdere la cognizione del tempo, con così poco.
-"Di nuovo..." Aggiunse Nathalie con un fil di voce:
Amava Gabriel ma non si sentiva ancora pronta per quel passo tra loro.
-"Nath, guardami..."
Mormorò fermamente Gabriel aspettandosi una reazione.
Si alzò anche lui e le prese la mano da dietro:
-"Anch'io l'ho dimenticato Nath... e so che conosci anche tu il motivo..."
Solo silenzio.
-"Gabe..."
-"Sono stati giorni bellissimi Nath e non ci abbiamo mai pensato un istante, perché dovremmo adesso?"
-"Gabriel, spiegami allora che intenzioni hai con lei... dopodomani si compiono due anni e tu e Adrien-"
Si parò davanti a lei e portò quella sua mano sul cuore:
-"Noi siamo andati avanti Nath... ora ti prego fallo anche tu."
Chiese seriamente.
Nathalie si rabbuiò:
-"E cosa facciamo allora? Restituiamo i Miraculous e mettiamo fine alla sua vita? È questo che vuoi veramente?"
Chiese amara senza guardarlo.
-"Nath...
Sai bene che anche se dovesse tornare le lesioni sarebbero irreversibili e nessuno di noi sarebbe più lo stesso. Non ho intenzione di dire ad Adrien di noi o di sua madre per ora... ma voglio riportare ai legittimi proprietari ciò che è di diritto."
In risposta ottenne solo silenzio, cosa che lo fece sentire pessimo e inoltre non poteva controllare il casino di rumore da parte del cuore.
-"Nathalie... Emilie è morta due anni fa e forse avrei dovuto accettare tutto fin da subito, accogliendo a braccia aperte quello che poteva costituire una novità, un nuovo, inizio, Adrien..."
Le sollevò il mento con le dita e le sorrise:
-"E te.
Adesso che ho capito di avere tutto questo, adesso che ho capito quanto mi stai a cuore, che passerei il resto dei miei giorni al tuo fianco e temo invece che dovranno passare anni prima di rivedere la luce del sole di nuovo. Prima di poter di nuovo toccare il tuo viso e rivedere questi preziosi occhi azzurri che stamattina mi hanno di nuovo fatto sentire quella sensazione allo stomaco che provi da adolescente, quando t'innamori per la prima volta." 
Fece una pausa stringendo le sue piccole mani fredde e Nathalie riprese, titubante il diacorso.
-"Gabe... io non sono da molte parole."
Abbassò la testa e portò la mano dell'uomo alle sue labbra per baciarne le nocche:
-"E nemmeno sono una persona che ama o si affeziona facilmente, in questi casi so a malapena cosa dire...
Ma non impedirmi di rimanerti accanto, non impedirmi di essere lì e guardarti negli occhi mentre gli racconteremo tutto, non farmi questo."
Gabriel scosse la testa senza smettere per un 'istante di guardarla negli occhi per poi aggiungere con voce fredda, appena rotta dal cuore che pesava:
-"Stanotte creerò il caos per l'ultima volta a Parigi e gli eroi trionferanno sul loro cattivo."
Gli occhi di Nathalie si spalancarono e lo guardò con timore e angoscia:
-"N-no. Ti prego non lo fare Gabriel!"
La zittì con un bacio sulle labbra: freddo ma allo stesso tempo pieno di sentimento: un sentimento diverso stavolta, un qualcosa che nemmeno Nathalie seppe decifrare e la lasciò senza parole né forza di controbattere.
La prese per le spalle e la guardò impassibile anche se si poteva cogliere la preoccupazione nei suoi occhi grigio tempesta:
-"Voglio risolvere questa cosa e lo farò da solo."
-"Adrien non può perdere anche suo padre in una sola notte! Sei tutto ciò che gli resta!"
-"Adrien sa distaccarsi Nath, è quello che ha dovuto imparare dal momento in cui suo padre è diventato un criminale, un reietto, un mostro dal quale fuggire."
-"Non ti permetto di parlare così di te stesso." Replicò Nathalie furiosa:
-"E verrò con te, che ti piaccia o meno."
Gabriel le dette le spalle, indossò la camicia del pigiama e si avviò nel corridoio nonstante la donna cercasse di fermarlo e ottenere una qualche risposta. Lo stilista si bloccò di colpo e si girò a guardarla:
-"Sono io il responsabile di tutto questo... una volta che la storia si sarà conclusa la porterò sulla sua tomba dove potrà riposare con la pace che merita, dove un uomo assetato di potere non potrà più raggiungerla con le sue chiacchiere monotone e dolorose. Mostrerò ad Adrien tutto questo e gli parlerò di quanto sua madre fosse stata forte e coraggiosa e...
lascerò che un capitolo della mia vita si concluda per sempre."
Gabriel abbassò la testa e le accarezzò una guancia chiudendo quella distanza tra loro; Nathalie si appoggiò completamente a quel minimo contatto nonostante fosse contraria:
-"È deciso... sai che è la cosa migliore da fare."
Nathalie si lasciò Gabriel alle spalle e corse a chiudersi in camera per appoggiarsi alla porta e lasciarsi cadere a terra:
-"Quindi lo lascerà solo?" Chiese Dusuu apparendo al suo fianco.
Nathalie, intenerita dalla sua innocenza sorrise e le accarezzò le piccole, morbide piume della testolina blu con l'indice:
-"Nemmeno per una supplica in ginocchio accetterei di abbandonarlo e non m'importa cosa possa dirmi o cosa penserà Adrien: io lo amo con tutta l'anima Dusuu e sai che farò l'impossibile pur di non perderlo."

... 💭🌹

〖Shallow𝄞〗 𝑮𝒂𝒃𝒆𝒏𝒂𝒕𝒉 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora