Rinunce

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Nathalie bussò alla porta della camera di Adrien con insistenza: e quando, finalmente, sentì i passi del giovane avvicinarsi si sistemò gli occhiali sul naso e la gonna del vestito al meglio.
Si morse la lingua per non riprendere l'inpuntualità del giovane ma nemmeno se la sentì di biasimarlo.
La pesantezza della giornata iniziava a farsi sentire e il peggio doveva ancora venire.

La donna indossava un vestito a tubo nero semplice che abbracciava al meglio la sua figura: la gonna arrivava a tre dita sopra il ginocchio, le spalline e la schiena erano in pizzo nero con cristalli appena visibili che apponevano a quell'abito un che di sopraffino.
Aveva dei tacchi neri leggermente più alti del solito col tacco decorato in pizzo nero, lo stesso che le adornava il vestito.
Il ragazzino aprì la porta rimanendo imterdetto, le labbra appena increspate per la sorpresa:
-"Wow... Sei molto bella..."
Ammise facendole cenno di entrare: aveva uno smoking celeste perfetto per ogni centimetro del suo corpo, che gli marcava con linee fiere e delicate la figura.
La donna diventò rossa in viso di colpo e spostò lo sguardo a terra schiarendosi la gola:
-"Dovremmo andare, doveva già essere lì con suo padre."
Il ragazzo si grattò nervosamente la nuca: se solo avesse potuto dirle che aveva doveri decisamente più importanti, ma per il momento doveva accontentarsi solo di essere riuscito a rientrare appena in tempo per la loro partenza.
-"Ecco... ho avuto un problema col completo ma adesso possiamo andare.
Solo un momento..."
Prese la mano della sua tutrice trascinandola all'interno della stanza in uno sbuffo di fastidio, la accompagnò davanti allo specchio e le sorrise guardandola dal riflesso, mantenendosi composto come lei e facendola sorridere con orgoglio.

-"Io e tuo padre siamo così fieri di te Adrien.
Devi solo perdonarlo per ancora..." Prese un respiro guardando nel vuoto, quasi con malinconia, come se nin credesse nemmeno lei alle sue stesse parole: -"Ancora un pò di tempo."

Il giovane sorrise accomodante e in un rapido movimento si era avviconato a lei e le aveva sciolto la crocchia alta facendo sì che la cascata nero corvino cadesse con grazia sullw sue spalle; le accomodò le ciocche liscie dietro le orecchie e Nathalie sorrise abbassando lo sguardo con rassegnazione.
-"Non pensare di saltarti l'evento con questa tua piccola bravata."
-"Quale bravata? Vedo solo un ragazzo meraviglia che ha appena trasformato una segretaria seria e musona in una donna splendida."
Nathalie scosse la testa e lui rise.
-"Nathalie... Non ho problemi ad aspettare ancora, voglio solo che le cose migliorino per lui e sono certo che tu sia la chiave di questa felicità-"
-"Adrien-"
-"Lasciami finire, ti prego. Voi avete quel qualcosa... Un legame che vi tiene uniti, ci tiene uniti. E l'amore che abbiamo, anche se non possiamo mostrarcelo apertamente a vicenda è la prova che le cose possano ancora cambiare: sta a lui adesso accettare questo cambiamento o no..."
Le porse la mano e la donna sorrise stringendola mentre uscivano.
Adrien aveva lasciato il discorso a mezz'aria e Nathalie l'aveva osservato fin quando non fu seduto nel sedile posteriore dell'auto, ammutolita dal moto d'orgoglio che provava per questo ragazzino.
-"Oh, sei cresciuto così in fretta Adrien..."
Sussurrò chiudendo la porta scura dell'auto di famiglia.

•°
Gabriel dava una sbirciata alla folla nel salone da una posizione rialzata, una folla pronta ad accoglierlo.
Adrien non si vedeva ancora e lui girava nervosamente per il poco spazio a disposizione controllando meccanicamente l'orologio al polso.
Indossava una camicia blu scuro aderente al suo corpo tanto perfetto, un paio di pantaloni bianchi e mocassini blu scuro.
I modelli erano già pronti, aspettavano solamente il discorso di apertura dello stilista che al momento che non trovava pace e digrignava i denti nell'attesa.

-"Ma che stanno facendo?!" Sbottò con furia ignorando i guaiti da cagnaccio fedele di Bob e cercando di chiamare nuovamente Nathalie invano.

-"Papà."
La voce serena di Adrien alle sue spalle lo rilassò di colpo: buttò giù le spalle e si girò verso il giovane uomo che era diventato sempre più il suo orgoglio, nonostante i disappunti e le incomprensioni.
Gabriel sorrise lievemente e gli mise le mani sulle spalle forti:
-"Iniziamo tra poco Adrien, vai a prepararti."
Il ragazzo assentì col sorriso e corse verso il camerino.

〖Shallow𝄞〗 𝑮𝒂𝒃𝒆𝒏𝒂𝒕𝒉 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora