Coccole

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Cadde la notte sulla città dell'amore e con essa anche tutta la fatica di quei momenti di tensione si fece sentire.
Gabriel spense il computer sulla piattaforma al centro dell'atelier e Nathalie copiò la sua stessa azione sciogliendosi i capelli per poi fargli l'occhiolino. Gabriel si avvicinò a passo lento e la prese per la vita lasciandole un bacio sul collo:
-"Non dovresti tentarmi così Nath." Sussurrò contro la sua pelle.
-"Allora stanotte non mi lascerà riposare Signore?" Replicò a tono sfoggiando in tutta seduzione lo sguardo di chi ti ama.

Si chiusero la porta alle spalle e camminarono per il corridoio pregustando già la libertà tanto attesa in una giornata lavorativa tanto intensa: erano entrambi affaticati, eppure il senso di pace che si instaurava nei loro corpi li faceva sentire inspiegabilmente vivi, e pensare che fino a poche ore prima invece le loro anime erano pervase dal pentimento. Nathalie si parò davanti a lui e gli prese le mani grandi per guidarle al suo corpo: camminò indietro mentre lo stilista si univa a quella danza afferrandola per i fianchi e la portava al suo petto per darle la giusta razione di coccole della sera. Continuando a fare piccoli passi si persero in un bacio profondo... tra i loro giochi e le risate salirono rapidamente le scale per rinchiudersi nella camera dello stilista.

Gabriel la prese per le mani e la condusse verso il letto senza lasciarla un solo istante, abbracciato dalle dolci risa della donna che facevano eco tra quelle quattro pareti scure. Era tutto bello, tutto fin troppo bello. Loro due soli e una sensazione che si faceva velocemente spazio nell'aria. Fu quel qualcosa di appena percettibile a bloccarlo, facendo irruzione nel loro momento: sentì come un soffio gelido passargli per la colonna vertebrale, seguito da una specie di minuscolo rimbombo nella testa, rapido e rumoroso che continuava a ripetersi senza pace. Qualcosa non andava. Il sangue gli si ghiacciò nelle vene al solo sentire come il corpo di Nathalie s'irrigidisse tra le sue braccia... No, non erano sensazioni appartenenti a lui: era come una specie di blocco allo stomaco, un senso di nausea tremenda opacizzato da uno stato di debolezza generale e opprimente. No, non era lui a ritrovarsi in quelle condizioni.
In quel momento sentì la forza di Nathalie diminuire: scivolò in avanti in preda a un mancamento e Gabriel fu abbastanza rapido dal riuscire ad afferrarla e dal sorreggerla tanto delicatamente quanto con fermezza. La fece poggiare con il minimo di forza a lei rimasta sul suo petto e la prese per le cosce per portarla sul letto dove l'avrebbe distesa. Si sedette accanto alla donna che amava e le premette dolcemente il palmo sulla fronte solo per constatare che non avesse febbre, facendo si che la confusione aumentasse.
Nathalie stava sudando freddo e recuperava la poca aria che in quell'attimo aveva smesso di respirare a profondi sospiri... Gabriel se ne preoccupò tremendamente.
La donna continuava a fissare in un punto vuoto verso terra, con gli occhi sbarrati e assenti, non lo degnava nemmeno di una parola, né di uno sguardo, era come se si trovasse altrove di colpo, persa in un universo di pensieri.
-"Che succede Nath?" Chiese con timore cercando un contatto che lei continuava a negargli.
-"Guardami!" Alzò leggermente la voce per poi tenerle le guance con entrambe le mani.
-"Sto bene-"
-"No. Non mentirmi! Cos'hai?"
Chiese con nervosismo.
La donna si portò una mano al ventre inconsciamente, quasi come se sentisse una forte pressione sullo stomaco darle la nausea e farle girare la testa come una trottola.
-"Non è niente, è solo un giramento di testa per la stanchezza Gabe."
-"Dimmi la verità."
Rispose freddo facendola tacere per qualche secondo. Nathalie sospirò profondamente e lo guardò negli occhi con decisione.
-"Ho iniziato a lavorare anche di notte: credo che la stanchezza abbia ravviato gli effetti del Miraculous..."
-"Ero consapevole del fatto che lavorassi di notte ma... non che avessi iniziato a soffrire di nuovo gli effetti del Miraculous corrotto. Questa storia è sempre più assurda."
Dopo varii secondi di silenzio e riflessione scosse la testa e incrociò le braccia al petto.
-"No. Non mi fido: chiediamo a Marinette di revisionare il Miraculous, temo possa-"
-"Non è niente, non devi preoccuparti Mon amour."
Gabriel si avvicinò ancora schiudendo le labbra che tremavano leggermente: i suoi occhi riflettevano con chiarezza tutta quell'incertezza e la preoccupazione. Nathalie gli sorrise e si avvicinò per quanto potesse alle sue labbra lasciandoci un bacio corto.
-"Davvero." Insistette lei poggiando le sue mani pallide sopra a quelle grandi dello stilista.
Lui solo prese un respiro e si ricompose cercando di crederle. Non sarebbe stato semplice ma aveva bisogno per un momento di credere a quelle parole e sentirsi bene con sé stesso.
L'idea di poterla perdere com'è successo a Emilie gli balenò nella testa facendo subentrare una moltitudine di paranoie inutili, non doveva preoccuparla ulteriormente, non poteva.
Improvvisamente la abbracciò con forza nascondendosi nel suo collo e inspirò profondamente per sentire il suo aroma così peculiare che amava da impazzire: un fresco fiore bianco di maggio.
-"Va bene." Cedette con le parole bloccate ancora da un filo di timore.

〖Shallow𝄞〗 𝑮𝒂𝒃𝒆𝒏𝒂𝒕𝒉 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora