Atmosfera della prima metà di Dicembre

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Non sapeva bene che ora fosse, sapeva solo che da quando aveva aperto gli occhi, seppur non avesse mosso nemmeno un muscolo, la testa aveva iniziato a girarle come una trottola, un calore insopportabile si diramava dal petto al resto del corpo e sudava freddo: era indescrivibile il senso di debolezza improvviso che provava. Chiuse di nuovo gli occhi cercando di riprendere sonno, con la speranza che quell'incubo non la tormentasse di nuovo... due forti braccia la stringevano da dietro in cerca di calore, un calore che stava diventando quasi insopportabile. Nathalie si fece delicatamente spazio in quell'abbraccio e scivolò via dalla stretta, sedette qualche istante sul bordo del letto e guardò fuori: era il buio più totale, se non fosse stato per un rosso scarlatto a est appena visibile, proprio dove a minuti si sarebbe aperto il fiammante sipario di un sole raggiante dopo una fredda notte ventosa. I passi lenti e quasi strascicanti, intorpiditi dall'aura fredda della mansione, sfiorò con le dita il vetro gelato incrostato da cristalli di brina finissimi, e per un momento pensò a quanto sarebbe stato bello trovarsi là fuori, correre sui tetti fino al veder nascere i primi bagliori accompagnati dai colori del cielo, sentendo il vento fresco accarezzarle il volto.

Un sorriso le scappò dalle labbra quando si accorse che non era la sola ad ammirare il cielo e, probabilmente, a pensare nelle occasioni più belle che la città dell'amore potesse offrire a quest'ora. La pelliccia beige dello stilista le accarezzò la pelle dei polsi e le loro dita s'intrecciarono amorevolmente: in quel momento Nathalie provò un formicolio al cuore, sentì che l'anellino nell'anulare destro veniva leggermente smosso scivolando sulla pelle bianca, quasi come se Gabriel ci stesse giocando. Un giorno non avrebbe più potuto calzare quel piccolo anello probabilmente, o forse le sarebbe risultato troppo largo...Il cuore si sciolse e sospirò al solo pensiero che sarebbero invecchiati insieme e che il loro viaggio stesse iniziando di nuovo, stavolta per davvero, stavolta per sempre. Non era certa di come sarebbero andate le cose, questo era il piccolo e grande vantaggio di vivere una vita senza progetti o troppe aspirazioni future, in fondo c'era tutto il tempo per pensare, ma la cosa certa è che guardando quella minuta gioia, pure con la pelle ormai rugosa e scura dal domani avrebbe provato gli stessi sentimenti di adesso, ricordando ogni singola cosa. Come i dettagli ad esempio, quelli che amava di più: gli occhi sinceri e innamorati di Gabriel, il viso giovane finemente coperto dalla maschera argentea, i forti muscoli stretti nel tailleur viola scuro e quel sorriso dolce che mostrava solo quando era con lei... no, non aveva paura che il mondo vedesse che i loro sentimenti erano sinceri, quell'anello ne era la dimostrazione materiale certo, ma non ne aveva certo bisogno per amarlo con tutta sé stessa, e persino col passare del tempo, in quel semplice gesto di contemplazione,  avrebbe rivissuto nuovamente tutto quello che avevano passato insieme.
Gabriel la strinse al petto da dietro e la portò più vicino a lui attaccandole il collo con qualche morso, alternato ai baci che la facevano sempre ridere mentre cercava di divincolarsi da quella presa.

-"Adesso è mia Signora Agreste! Hawk moth non la lascerà andare tanto facilmente."
La risata dei due si fece sentire nella grande camera in penombra: Nathalie si girò per poggiare una mano sul collo del futuro marito per accarezzarlo con dolcezza mentre l'altra gli scompigliava i capelli platino, azione accompagnata da una smorfia reciproca.
-"Scompiglia i capelli del suo capo appena sveglia signorina? È una mancanza di rispetto assai grave." La incalzò con serietà facendola sorridere.
-"E perché mai? Io la trovo bellissimo così Signore." 
Le baciò il dorso della mano, proprio dove riposava l'anellino bianco: e non la lasciò, anzi, ammirò la donna che sfoggiava in tutta la sua bellezza quel completo turchese bordato di raso nero e le alzò il braccio solo per farle fare una giravolta lenta che la portò inevitabilmente tra le sue braccia, e durante la quale non potette toglierle gli occhi di dosso un solo istante.
-"Sei meravigliosa." Si lasciò sfuggire in un mormorio che Nathalie zittì in un tenero bacio.
-"Anche lei Signor Agreste." Rise stringendolo alla camicia per portarlo più vicino e guardarlo negli occhi con aria di sfida. Gabriel deglutì a fatica: gli occhi tinti di nero e lo sguardo imponente, i capelli lunghi che le ricadevano sulle spalle e quest'attitudine improvvisamente forte e disarmante.
-"Alle nove ha una videoconferenza speciale con la Signorina Jenner per una linea che avevate progettato..."
Sorrise cinicamente, a Gabriel faceva impazzire questo comportamento forte e passionale, tanto dal togliergli le parole di bocca.
-"Si, è un incontro abbastanza futile ma che sono costretto a fare se voglio recuperare pienamente l'impero che ho malamente trascurato..."
Nathalie aumentò la stretta sulla stoffa tra le dita.
-"Ma manca ancora un bel pò... Signorina Sancœur."
Con un movimento rapido la spinse sul letto con energia facendola ridere con quel pizzico di malizia che la faceva apparire tremendamente bella agli occhi dello stilista. 
Gabriel sorrise effimeramente, un'istante dopo si ritrovava inginocchiato su di lei,
perso dalla profondità delle iridi alle occhiaie ancor più scure che si scavavano nel volto morbido di Nathalie, come aveva fatto a non notarle prima? Questi dettagli importanti che si alternavano ad un sorriso tanto sincero e privo di preoccupazioni. Un presentimento non lo lasciava in pace da qualche giorno ma non voleva preoccuparla, non ora, stavolta però non avrebbe nemmeno lasciato correre.
-"Pensavo che almeno stamattina avresti dormito un pò di più... sei sicura di riposare abbastanza?" Chiese  interrompendo per un momento il loro piccolo gioco. Lei si fece seria e chiuse gli occhi un momento:
-"Devi stare tranquillo  Gabe, sto bene." Rispose attraendolo dal colletto in un bacio che gli fece perdere la ragione. Gabriel si portò una mano alla spalla e fece scivolare via la pelliccia che fungeva da indumento superiore; la lasciò cadere a terra con noncuranza, per dedicarsi completamente a lei, alla cosa migliore che potesse indossare tra quelle quattro mura solitarie, mentre a loro pelle nuda e imperlata di sudore si scontrava senza rimorsi. 

〖Shallow𝄞〗 𝑮𝒂𝒃𝒆𝒏𝒂𝒕𝒉 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora