* Questa notte ho dormito davvero poco: rivivo quelle scene in continuazione e non sempre con un lieto fine. Il mio principe azzurro non ha fatto in tempo a salvarmi. Ma questi incubi ora se ne devono andare: pensa ai fiori Abbie, pensa ai fiori. Una volta arrivata davanti al negozio, prendo un bel respiro ed entro.
I: << E rieccoci qua. Meglio darvi una sistemata. >>
* Sì, capita anche che parlo con i fiori: sono ancora agitata per ciò che è successo ieri e mi calma. Poco dopo arriva il carico di fiori freschi che attendo con ansia: la gioia che provo ogni volta è qualcosa di indescrivibile. Sistemo di nuovo tutto il mio negozietto e sono nel retro ad ultimare alcune faccende, quando sento il campanello del negozio suonare. Corro a vedere chi è il mio primo cliente. Oddio non so se trattengo la gioia.
A: << Ciao, Abbie. >>
* Non so bene che espressione assurda ha assunto la mia faccia.
I: << Ciao, Allmight. >>
A: << Come stai? >>
I: << Mmm... Insomma. Mentirei se ti dicessi di aver dormito : era un incubo dietro l'altro. >>
A: << Oh... Abbie... Tu... Hai pianto? >>
I: << Cosa? >>
A: << Scusami... Hai gli occhi così lucidi e... >>
* I miei occhi ora si stanno davvero sforzando. Ma ad un certo punto si avvicina a me. Un po troppo. Il suo viso è proprio davanti al mio e le mie alte temperature hanno prosciugato le mie lacrime.
I: << C-che fai? >>
A: << Non quello che pensi o vorrei. Non è educato baciarti ora. >>
* Si fa troppi scrupoli mannaggia a lui. Mica lo rifiuto. Con le dita mi disegna un sorriso in faccia.
A: << Ecco. Così va meglio. >>
I: << C-cos... >>
A: << Ah... Ehm... Scusami.....
* Lo fa su di sé e infatti sembra tutt'altra cosa. Ma aspettate. Prima ha detto... Di volermi baciare?! Ho sentito bene?! Sorvoliamo prima di ufficializzare il mio decesso. Appoggia le sue dita ai lati della bocca per formare un sorriso.
A: Al mondo le persone che sorridono sono le più forti. Quando hai paura, sorridi con tutta la tua forza. Anche se so benissimo che è più difficile che a farsi. Questo mi ha insegnato la mia maestra, sai?Scusate l'intromissione ma io amo questa donna. Ok torniamo a noi.
I: << È una cosa bellissima e... Ahia! >>
* Perché mi ha pizzicato le guance??
A: << D'ora in poi, sul tuo bellissimo viso, voglio vedere solo lacrime di gioia, ok? E solo se saranno necessarie. >>
* Non riesco a parlare e lui mi si avvicina per darmi un bacio sulla guancia. Abbie, resisti! Non strafare! E invece sì maledizione! Mi sposto di scatto, facendo incontrare le nostre labbra. Ho tenuto gli occhi aperti solo per vedere la sua reazione e sento la temperatura del suo viso aumentare ma esita a spostarsi. Chissà perché.
A: << A-Abbie... >>
I: << Sì? >>
* Ho la punta del suo naso che sfiora la mia. Come se non volesse allontanarsi da me. Io potrei rimanere così per sempre perdendomi nei suoi occhioni azzurri.
A: << Ehm... >>
I: << Sempre con parole tue... >>
A: << Eddai... N-non p-prendermi in giro. >>
I: << Scusa... Anche per... Beh... Il bacetto improvvisato. >>
A: << Pensavo fosse maleducato baciarti subito. Però forse... Era quello di cui avevi bisogno? >>
* Ora è il mio viso ad accaldarsi ma non gli posso dare torto.
I: << Chissà... >>
A: << Comunque sia... Ti senti un po meglio? >>
I: << Oh sì... >>
* Sto più che bene. Accidenti. Come sono impavida. Non conoscevo questo lato di me.
A: << Hai il fiorellino per me? Parlavamo di una dalia, ieri sera giusto? >>
I: << Ma come sei bravo. >>
A: << Ma d-dai... Non prendermi in giro ancora. >>
I: << Perdonami ma sei così adorabile ehehehe... >>
* Sorride, forse è felice di avermi fatta sorridere a sua volta.
I: << Dai, sono arrivati poco fa. Vado a controllare. Dammi un minuto. >>
A: << Certo. >>
* Ma appena varco la porta per andare nel retro, mi rendo conto che c'è qualcosa che non va: sembra che tutto intorno a me giri vorticosamente.
A: << Abbie!!! >>
* Mi sento cadere ma atterro tra le sue braccia. Come si sta bene ( sempre casualmente una mia mano si è appoggiata su un suo bicipite, così per istinto. )
A: << Abbie! Rispondimi! >>
I: << Tranquillo. È solo... Mi gira un po la testa. Stamattina non ho fatto colazione. >>
A: << Male!!! La colazione è il pasto più importante della giornata! Non esco di casa senza aver mangiato due tazze di latte con cereali. >>
* Ma quanti anni ha? Comincio a ridere.
I: << Come un bimbo. Ma mi stai sgridando? >>
A: << Può essere. Non sopporto vederti soffrire e lo sai. Ora chiamo un'ambulanza. >>
I: << Fermo. Non è necessario. Piuttosto... Ho una pasta nella borsa, di quelle confezionate. Mangio quella e starò meglio. >>
A: << Una sola? >>
* Ho un buffo presentimento.
I: << No, ne ho due. Perché me lo chiedi? >>
A: << No, niente. >>
* Continua a fare il vago ma ho capito benissimo.
A: << Eccole qua ma se non... >>
I: << Dai, tieni. Una per te. Sembri morire di fame e poi sono io quella che sta male. >>
A: << Fcufa la volevi? >>
I: << Mi sembra troppo tardi. Ma l'hai già fatta sparire?! >>
* È qualcosa di adorabile: ha il viso cosparso di briciole.
I: << Ma non hai fatto colazione con due tazze di latte e cereali? >>
A: << Ah... Ehm... Sì ma... >>
* Gioca con le sue dita, quasi come per chiedere scusa, non si sa bene per cosa.
A: << Fare l'eroe... Consuma energie... Per non parlare dello studio... E sono sempre affamato. >>
I: << Bella scusa per giustificare il tuo pancino senza fondo. >>
A: << Pancino? Non sono un bambino. >>
I: << Latte e cereali. Sei serio? >>
A: << Serissimo. >>
* Mi fa ridere come nessun altro è mai riuscito a fare. E devo dargli una sistemata a quel suo faccino ( MA COME PARLO?!). Allungo una mano, appoggiandola sul suo viso: sento che sta arrossendo.
A: << E-ehm... C-che fai? >>
I: << La baby sitter. >>
A: << C-cosa? >>
I: << La brioche che mi hai scroccato. >>
A: << N-non è vero! Me l'hai offerta! >>
I: << Mi facevi gli occhioni dolci. Come potevo non lasciartela? È corruzione. Ma manco fossi a digiuno da mesi. >>
A: << M-ma cosa ti ho fatto? >>
* Non ce la faccio. È troppo buffo. Sto morendo dal ridere.
I: << Comunque... Hai delle briciole anche qui... >>
* Con le dita gli ripulisco il viso dalle briciole. Il che lo fa arrossire ancora di più.
I: << Mangiassi con del criterio. Devo comprarti un bavaglino per il nostro primo appuntamento? >>
* Non riesco a smettere di prenderlo in giro. Giuro. È una cosa che amo. Di tutta risposta gonfia le guance.
A: << G-grazie. >>
* Ma accenna un sorriso. Tutto sommato anche a lui è piaciuto quella nostra specie di flirt.
I: << Dai, ora rialziamoci. >>
* Mi prende le mani e mi aiuta ad alzarmi ma le appoggio ( sempre meno casualmente però, meglio dire la verità) entrambe sui suoi addominali, cominciando a picchiettarli.
I: << È qui che metti le tazze di cereali e schifezze varie? >>
A: << M-ma basta... Dai... Un po di pietà. >>
I: << Scusami ma sei adorabile. Ah giusto, il fiore, vediamo. >>
* Mi osserva, mentre li sfioro con le dita, alla ricerca di quello giusto per la situazione.
I: << Ecco qui, qualche ramo di Alstroemeria: scusa, ti avevo promesso la dalia, ma vista la situazione, anche questo è perfetto. >>
A: << Astro cosa? >>
* Non mi meraviglio che non lo abbia capito.
I: << Non ti preoccupare del nome. Esprime gratitudine, per ciò che hai fatto per me. Anche ora. Grazie per essere passato. >>
* Quel suo sorriso mi abbaglia ogni volta.
A: << È il minimo. >>
I: << Posso confessarti una cosa? >>
A: << Certo. >>
I: << Perché mi sembra di conoscerti da tutta la vita? Eppure so così poco di te. >>
A: << Oh, è una bella sensazione però. >>
I: << Eccome. Ci conosceremo, immagino. >>
A: << Assolutamente sì. Appena riesco a ritagliarmi una serata tutta per noi. >>
* Forse sta prendendo tempo? Boh.
I: << Io non scappo. E poi sai dove trovarmi. >>
A: << Già. Ora so pure dove abiti. >>
* Frase particolarmente ambigua.
A: << Perdonami. Detta così sembro uno stalker... >>
I: << Solo un po. E smettila di scusarti per tutto. >>
A: << Scu- ah no. >>
I: << E niente. Ti è impossibile. >>
A: << Grazie per il fiore. E la brioche eheheh. Mi raccomando, riguardati e se hai bisogno chiamami per qualsiasi cosa. >>
I: << Non ti chiamerò in orari di lezione o... >>
A: << Perché? >>
I: << Perché è sbagliato. Non puoi antepormi ai tuoi doveri. >>
A: << Se una persona a cui tengo ha bisogno di me chiama, io vado. È così che si fa per gli amici. Ma... Noi non siamo solo... Ah... >>
* Che babbeo. Se anche involontariamente mi friendzonava era un eroe morto.
I: << Già. Non siamo solo... >>
A: << Amici. Beh, non cambia il discorso. Chiamami se hai bisogno. >>
I: << E va bene, Toshi. >>
* Sorride ancora di più quando lo chiamo così.
A: << Brava. >>
I: << Lo so. >>
* Scoppiamo a ridere entrambi.
I: << Tra quanto inizi le lezioni a proposito? >>
* Guarda l'orologio e sbianca.
A: << Oh shit! Dave mi ucciderà! Perdonami Abbie, se scappo così! >>
I: << Dai vai. Ti ho trattenuto io. >>
A: << Non dirlo neanche per scherzo. >>
* Mi spiaccica, letteralmente, un bacio sulla guancia abbastanza forte da farmi vacillare.
A: << Scusami, alla prossima. >>
* Sta per uscire dal negozio ma lo fermo.
I: << Toshi? >>
A: << Dimmi. >>
I: << Anche io faccio colazione con latte al cioccolato con cereali. >>
* Il sorriso soddisfatto che gli si forma sul viso è al limite dell'assurdo : è pura gioia.
A: << Evvai!!! Ho come l'impressione tu sia la mia anima gemella, sai? >>
I: << Oh... >>
* Anima gemella? Davvero credo a queste cose?
A: << Ah... Ehm, riguardati ok? >>
* Esce di tutta corsa dal mio negozio con il fiore in mano e ripenso a quella sua frase e mi rendo conto che è dal suo sorriso che traggo la mia forza. Che c'è di male se comincio a sorridere un po di più? E poi... Davvero? Siamo anime gemelle?Ciao ragazzi ❤ Chiedo scusa per la lunghezza del capitolo ma andava lasciato così a mio avviso ❤ E tra le altre cose gli ho fregato un altro bacetto e lui la brioche😂❤ Mi sembra equo no?
Grazie per il sostegno❤
Alla prossima ❤
Lady Toshi
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INSEGUENDO UN SOGNO AMERICANO (Allmight 🌸 Me)
FanfictionQUESTA È LA STORIA DI COME SONO DIVENTATA LA MOGLIE DEL SIMBOLO DELLA PACE 🌸