* Lo ammetto. Oltre ad essere arrivato il giorno tanto atteso, ho chiuso il negozio un po prima, anche per prepararmi psicologicamente. Perdonatemi, fiorellini miei ma lui li racchiude tutti gli elementi naturali. Il sorriso del sole, gli occhi del cielo per non parlare delle montagne da scalare. Ok, sto vaneggiando. Il mio inghippo sta nella t-shirt giusta, ne ho troppe: quale band? Opto per una delle mie preferite. La classica con il logo dei Ramones, anche se fanno parte del punk della East coast ma tralasciamo questi dettagli superflui. Lui sta arrivando: piastrata ai capelli, tanto non sono e non saranno mai dritti come li desidero e un po di trucco. Fondotinta, cipria ( colori chiari per non fare troppo contrasto con il resto di me), eyeliner ( un occhio grigio e uno nero, non fate domande) e direi che sono pronta. Ultima controllata ai miei anfibi : bene, i lacci sono di due colori diversi. Sono proprio la regina della femminilità e non avrei problemi ad andare anche a cerimonie o ristoranti eleganti conciata così, a costo di farmi accompagnare fuori. Poi stasera andiamo in un pub, il mio habitat naturale. Sì, se non fossi pure astemia. Suonano al campanello e il mio cuore, all'improvviso scappa (proprio come nel video della canzone Stray Heart dei Greenday) : meno male ho chiuso le finestre ma lo recupererò dopo e mi lancio ad aprire la porta. Lui, risplende come al solito, di luce propria ed è proprio lì, davanti a me, con un mazzo di rose. ROSSE. Oddio mio, non posso avere già caldo.
A: << Buonasera. >>
I: << Ciao, ehm e queste? >>
A: << Sono per te. >>
I: << Wow, rose rosse. >>
A: << Ti piacciono? >>
I: << Certo ma... Non ti facevo così impavido. >>
* Sul suo volto si dipinge quella sua classica espressione ingenua e innocente che lo rende davvero carino.
A: << Perché? >>
I: << Ma sei serio? È ovvio il significato delle rose rosse. >>
T: << Ah, ehm... >>
I: << Ho capito, devo dirtelo io. Così dopo andiamo. Significano amore e passione. >>
T: << P-passione?! >>
<< È troppo buffo. Le sue guance, al sentire quella parola, si sono arrossate di colpo. >>
I: << Cosa ti sconvolge? >>
T: << Ah, ehm... >>
I: << Puoi usare anche le altre vocali, sai? >>
T: << Eddai, n-non prendermi in giro! >>
I: << Scusami, scusami ma sei adorabile... >>
* Ma che ci faccio con i fiori in mano? Di certo non può entrarmi in casa!
I: << Sei stato molto carino. Dammi due secondi che li metto in un vaso e arrivo subito. >>
* Sì, l'ho lasciato sulla porta. Ho deciso che lui in casa mia, non deve entrare. Non ancora almeno.
I: << Eccomi, andiamo. >>
* Appena ci incamminiamo però gli prendo subito la mano.
A: << Sei molto bella. >>
* Già un complimento. Aiuto.
I: << Ehm, grazie. Io non... Sono molto elegante diciamo. Preferisco essere me stessa anche se forse... >>
A: << No, sei perfetta così come sei. >>
* Altro complimento.
I: << Pff, posso chiederti una cosa? >>
A: << Certo. >>
I: << Ma quante paia di quei pantaloni verdi hai? Li indossi sempre. >>
A: << Tantissime. E sono su misura. Dave mi crea l'abbigliamento adatto. >>
I: << Quindi il tuo costume... >>
A: << Merito suo... >>
I: << Pure i boxer... >>
* Ma perché non me ne sto zitta!
A: << Ehm, direi di sì... Ho misure complicate. >>
* Dove sta finendo questa conversazione?! Sulle sue misure?!
I: << Beh fagli i complimenti da parte mia, ha fatto un lavoro esemplare, sul tuo costume. È tutto al posto giusto. >>
* E niente, i miei ormoni sono entrati in circolo ma non al cervello.
A: << Eh? >>
* E lui è troppo ingenuo per aver capito. Beata innocenza.
I: << Fingi di non aver sentito la mia ultima frase per favore. Siamo quasi arrivati. >>
A: << Oh, è quello il locale? >>
I: << Sì. >>
A: << Sembra molto bello. Hai già cenato? >>
I: << Io no, tu? >>
A: << Diciamo che ho sgranocchiato qualcosa. Lavorando il pomeriggio, salto la merenda. >>
I: << La merenda? >>
A: << Certo, è indispensabile. >>
I: << Beh, latte al cioccolato e cereali per colazione, e poi la merenda... Sei un bambinone.. >>
A: << Ma ehy, però è un soprannome molto carino. Mi ci identifico. >>
I: << Eh meno male. >>
* Appena entriamo ci rendiamo conto che non è molto affollato e ci accomodiamo ad un tavolino ma c'è un problema.
I: << Toshi, è meglio sederci là, dove ci sono le panche. >>
* Troppo tardi.
A: << Argh, perché dici? >>
* Si è incastrato in una sedia.
I: << Mi sembri un po sacrificato, diciamo. >>
* Giuro, trattengo le risate a fatica. Povera sedia.E ora? Riuscirò a trovare una soluzione per questo sobrio inizio del nostro primo appuntamento? Dite che riuscirò a liberarlo da quella sedia o quel suo possente sederino muscoloso rimarrà intrappolato? Non mi va di chiamare i pompieri 😂
Ecco qua ❤ Per me locali così sono il paradiso❤
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INSEGUENDO UN SOGNO AMERICANO (Allmight 🌸 Me)
FanfictionQUESTA È LA STORIA DI COME SONO DIVENTATA LA MOGLIE DEL SIMBOLO DELLA PACE 🌸