Capitolo 8

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Siamo a Beverly Hills, in Rodeo Drive. 
Sono le 20.00 siamo in giro per negozi da tre ore. Fa caldissimo. C'è un'afa pazzesca.Ho le braccia piene di segni rossi  a causa delle troppe buste. Ho speso decisamente troppo. Ma ne avevo bisogno. Ho comprato un paio di vestiti, dei jeans nuovi, scarpe col tacco, una borsa da Chanel, e ho rinnovato completamente la pochette del trucco da Sephora.
Non ne posso più di camminare.
"Andiamo a prenderci qualcosa di fresco"? -chiedo a Nicole.
"Subito" - risponde sventolandosi col ventaglio.
"Ah ci stanno raggiungendo Sam e Milo" -aggiunge.
Chi diavolo è Milo mi chiedo. Faccio spallucce e la seguo.
Arriviamo al Bar Nineteen sulla Sunset Boulevard; giusto in tempo per ammirare il tramonto, è meraviglioso.
"Ciao bellezze" - ci voltiamo e vediamo Sam e Milo.
"Ciao Sam, è bello rivederti"  è più carino di come me lo ricordavo. A dirla tutta lo trovo dannatamente sexy oggi. Indossa una maglia bianca che evidenzia la sua muscolature, ha le spalle larghe, i pettorali pronunciati, le braccia forti. Mi sorride, ci guardiamo per un istante fisso negli occhi , non avevo notato li avesse di un blu così forte. Distolgo lo sguardo da Sam e mi volto verso Milo, gli tendo la mano e dico "piacere Ariel" sorridendo. Milo ricambia il mio sorriso e dice "Piacere Milo".
"Su sediamoci a quel tavolo"- strilla Nicole indicandolo con la mano.
Ci accomodiamo all'ultimo tavolo in fondo alla terrazza. Sam fa cenno alla cameriera che arriva immediatamente.
"Cosa vi porto"? -ci chiede con tono gioso.
"Chi mi fa compagnia con lo Spritz"? - chiede Nicole
"Io" rispondono in coro i due ragazzi
"E tu signorina"?- mi chiede la cameriera.
"Una bella limonata fresca"- rispondo
Gli altri scoppiano a ridere. "Hai 10 anni "? - chiede Sam.
"Ho solo sete" - rispondo con un finto broncio.
Dopo poco arriva la cameriera con le nostre ordinazioni.Finalmente !!! Ho una sete pazzesca,prendo la limonata e bevo velocemente. Mi appoggio rilassata allo schienale della poltroncina. Sam mi guarda incuriosito.
"Ne avevo proprio bisogno"- gli dico ridendo.
Provo una sensazione di benessere a stare qui con loro, parliamo di tutto, scherziamo e soprattutto ridiamo tanto.
È tutto ció di cui ho bisogno al momento.

Quando usciamo dal bar Sam mi si avvicina.
"Potrei avere il tuo numero di telefono , bellezza"?
"Ci stai provando con me "? - dico ridendo.
"Probabile"- dice facendo una smorfia.
Prendo il suo telefono e segno il mio numero.
"Scrivimi tu" - dico.
Ci salutiamo con due baci e mi sussurra all'orecchio:
"Puoi contarci".
Ci avviamo alla macchina. Sono stata proprio bene oggi. Mi avvicino a Nicole e le stampo un bacio sulla guancia.
"Grazie "- le dico.
"Dovere mio, quando te la senti, puoi dirmi cosa c'è che non va"- mi dice amorevole.
Mi conosce troppo bene, ha capito che c'è qualcosa che non va, nonostante mi sia comportata normalmente. Ma i miei occhi non mentono e lei sa leggerli bene.
L'accompagno a casa. Voleva a tutti costi farmi rimanere da lei, ma ho necessità di stendermi sul mio amato letto.
Arrivo nel mio vialetto, scendo dalla macchina e noto che la macchina di Rayan è ancora lì. Che tortura. Non mi va di rientrare in casa, non voglio salutarlo e far finta che tutto vada bene.
Mi siedo sulle scale di casa.
"Ariel, ti stavo aspettando". Un colpo al cuore, è Lui.
Lo guardo riluttante. Si siede vicino a me.
"Dov'è Tom"?- chiedo
"È da Andy"- risponde. "Devo parlarti, ho bisogno che mi ascolti prima e poi puoi dire ció che vuoi".
"Non abbiamo nulla da dirci"- mi alzo , voglio entrare in casa. Mi afferra per il braccio bloccandomi.
"Siediti"- dice con un tono autoritario
Mi siedo, alzo gli occhi al cielo e sbuffo, sono costretta ad ascoltarlo.
Lo guardo, ricambia il mio sguardo, fa un respiro profondo e inizia a parlare:
" Sono stato un bastardo. Ma ancora adesso non riesco a pentirmi di quello che ho fatto, che ti ho fatto e questo mi fa stare peggio".
"Che abbiamo fatto" -lo interrompo.
Continua a parlare senza togliermi gli occhi di dosso. "Lo desideravo, è dal tuo sedicesimo compleanno che desidero baciarti"- dice imbarazzato e distoglie lo sguardo dal mio.
"Con questo non ti sto dicendo che sono segretamente innamorato di te da anni. Non so cosa provo, ma so che ho iniziato a guardarti in modo diverso già da un pó. Ma non avrei dovuto baciarti e andare oltre. Ma ció che mi fa arrabbiare di più e averti trattato come una da una botta e via. Sono andato via senza darti una spiegazione , ma non potevo fare altrimenti. Non  posso fare questo a Tom".
Ho il cuore a mille, gli piaccio da quasi 3 anni, ho gli occhi a cuoricino; devi sforzarmi a fingere indifferenza.
"Chi era la rossa"? - gli chiedo.
"Mia cugina"- risponde confuso.
"Non so dirti se mi hai ferito; ammetto che il tuo comportamento mi ha fatto un pó schifo, tu mi hai fatto schifo"- mi guarda mortificato-"C'é anche da dire che io non ti ho fermato, che ti desideravo, che ti desidero e ti penso da quando mi hai baciata".
Sussurra- "Non posso fare questo a Tom".
"Ma l'hai fatto"- sussurro
"Non dovevo" - sussurra
"C'è una bella differenza tra volere e dovere" - dico.
Rayan si limita a guardarmi.
"Al diavolo Tom"- dico strillando, gli afferro la mano e gli dico:"Proviamoci, viviamo questa cosa in segreto e se poi ci innamoriamo l'una dell'altro, Tom dovrà solo che accettarlo".
Si gira, mi guarda negli occhi,un sorriso malizioso gli attraversa il viso." Sali in macchina, ti porto in un posto"- dice con tono autoritario.
Mi manca il respiro. Non credo a quello che sta accadendo. "Sei sicuro"? - chiedo. Fa sì con la testa,si alza, mi porge la mano, l'afferro e mi tira su,entriamo in macchina.
"Dove andiamo"? - chiedo agitata
"Rilassati, tra poco vedrai".

Nota dell'autrice:
Vi sta piacendo questa storia? Sono alle prime armi premetto, lasciatemi un commento se vi piace o se avete consigli da darmi. Un bacio E.M.

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