Capitolo 12

9.5K 254 35
                                    

RAYAN

"Non so come dirle che domani non ci vedremo più.
È una decisione che mi pesa, ma è quella giusta. " penso mentre mi giro e rigiro nel letto.
Meglio che non nasca nulla tra noi, mi dico provando a convincermi.

Sono le 8.00 , suona la sveglia.
Mi alzo e vado a preparare il caffè. Prendo il cellulare, non c'è nulla.
Forse dovrei mandarle un messaggio per dirle che non ci vedremo.
Ma ci penso ancora un pó.

Mi lavo, faccio velocemente colazione. Indosso la giacca, scendo in garage e salgo a bordo della mia Audi a1 e vado a lavoro.

Sono le 10.00 sono seduto alla scrivania del mio ufficio.
Ci sarà rimasta male, penso. Non mi ha inviato nemmeno un messaggio.
Mi immergo in alcune questioni lavorative per non pensare a lei.

Non smetto di pensare a Lei, non vedo l'ora che sia settembre per vederla girare tra i corridoi. Devo fare in modo che il suo ufficio capiti di fronte al mio. Fantastico su un paio di situazioni.
Bussano alla porta, sbando sovrapensiero.
È Mark:
"Ryan andiamo a pranzo sono quasi le 12" mi dice.
"Ti raggiungo subito" rispondo.

Non resisto le mando un messaggio:
"scusami non ho fatto in tempo avevo una riunione".

Ritornato dalla pausa pranzo controllo il cellulare.
Niente.
All'improvviso squilla il telefono è Tom:
"Hey Tom"
"Ciao Rayan, ti ricordi della cena di stasera"?
Cazzo...."Si a stasera" attacco.

Mi ero completamente dimenticato, sicuramente lei l'avrà saputo. Dovrei inviarle un messaggio, ma è meglio evitare, sará arrabbiata non mi ha manco risposto.
Che casini combino.

Sono le 18.00 esco dall'ufficio. Vado a casa a prepararmi. Non ho alcuna voglia di andare a questa cena, l'unica speranza è  quella di incrociarla.

Arrivo a casa di Tom verso le 20.30.
"Ciao Tom, Andy" dico sorridendo.
Tom si avvicina mi da una pacca sulla spalla e mi presenta Natalie. Una donna di trentanni, ben vestita, ha un caschetto biondo, occhi color nocciala, ha un fisico slanciato.
Ma non è il mio tipo.
A me piacciono le brune!
A me piace Ariel.

Ci sediamo a tavola e iniziamo a parlare, Natalie  è simpatica ma a tratti noiosa da morire.
Ad un tratto la mia attenzione è catturata dal rumore di un paio di tacchi.
Mi si accellera il battito cardiaco; Eccola.

Avanza sinuosa verso la cucina, indossa un tubino color carne che ne evidenzia le forme stupende che ha.
Dio è bellissima, le salterei addosso seduta stante.

Si avvicina al tavolo. Ci saluta; si presenta gentilmente con Natalie, adoro il suono della sua voce.

Andy le chiede dove va così bella e lei risponde esco con Sam guardandomi con aria di sfida.
Sento il sangue ribollirmi nel cervello.
Non perde tempo a sostituirmi.
Ma cosa mi aspetto da lei è una ragazzina.
La guardo in cagnesco.

Tom le chiede :
"È affidabile questo Sam"?
"È un ragazzo rispettoso, affidabile e onesto, ce ne sono pochi in giro" dice fulminandomi con lo sguardo.

Distolgo lo sguardo, quelle parole sono uno schiaffo in pieno volto.
Mi rammarico. Pensa di me che non la rispetto, che non sono affidabile e onostesto.
Gli ho dato modo di pensare tutto questo di me.

Noto Andy che mi guarda incuriosita e poi guarda Ariel. Spero non si sia accorta di nulla.

La guardo allontanarsi sculettando. Questo non mi lascia indifferente. Vorrei alzarmi, prenderla e portarla di forza nel mio appartemento.
Mi limito a fissarla mentre si allontana.

Non ho prestato più attenzione alla cena , tantomeno a Natalie.Ho una sola cosa in mente,Ariel.
Chissà cosa starà facendo ora con quel Sam.
Odio quel ragazzo, ci prova con lei da primo giorno che l'ha vista. Il pensiero di lei sola con lui, mi fa una strana sensazione, quasi di gelosia.

Verso l'1.00 saluto Tom, è ora di tornare a casa. Andy mi accompagna alla porta, con la scusa di dover buttare la spazzatura.
Mi dice : "è noiosa Natalie" scusaci.
Le sorrido annuendo.
"Ti piace Ariel" mi dice.
La guardo, non rispondo.
"Dorme da Nicole stanotte".
La abbraccio, salto in macchina e vado da Nicole.

Aspetto 2 ore in macchiana. All'improvviso si accosta al marciapiede opposto una Porsche.
Eccola.
Sta baciando Sam.

Si è accorta che sono qui.
Abbasso il finestrino e la guardo con sdegno.
Metto in moto e vado via.
Mi fa schifo, la odio. È una mocciosa.

Le mando un messaggio.
"Forse è meglio così".

Ma non lo penso, la voglio con tutto me stesso. Il pensiero che sia di un altro mi fa impazzire.
Sto male. Mi sto torturando da solo, dovrei soltato ascoltare il mio cuore.

Non risponde al mio messaggio.
Torno indietro.
La chiamo.
"Cosa c'è a quest'ora" dice.
"Esci" la supplico.
"Sono in piagiama" dice
"Restiamo qui avanti, devo parlarti".
Attacca.
Dopo dieci minuti sale in macchina.
"Cosa c'è di urgente da non poter aspettare" mi dice scontrosa.

"Ti amo" le dico.

Il migliore amico di mio fratello... Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora