Capitolo 39

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"Cazzo, cazzo" impreca.

Faccio mente locale, il mio respiro si blocca.
"Rayan non abbiamo mai usato precauzioni"sussurro.

Mi fulmina con lo sguardo.
"Ora te ne sei accorta?" chiede nervoso.
"Non ci ho mai pensato" dico sincera.
"Sei sicura, o non hai mai voluto farmelo presente".
"Ma se te ne sei accorto ora anche tu" dico alzando gli occhi al cielo.
"Pensi che l'abbia fatto apposta? Che a ventanni sia pronta ad avere un figlio e poi incastrando un uomo?" sbotto "ma per chi mi hai presa, come dovevo accorgemene io il doppio dovevi accorgertene tu, anzi tu avresti dovuto fare più attenzione" dico alzandomi dal divano e uscendo dalla stanza.

Entro in camera da letto diretta verso la cabina armadio, afferro un paio di jeans e una maglietta, voglio uscire da questa casa.

"Dove vai?" dice fissandomi appoggiato alla porta.
"A casa mia" dico senza rivolgergli lo sguardo.
"Questa è casa tua" sospira.
Lo fulmino con lo sguardo.
"Non voglio stare un minuto di più con te"
Mi fissa nervoso.
"Sei sicura?" chiede.
"Si"

Lo odio non puó pensare questo di me, ne tantomeno incolparmi di tutto. Lui è più grande di me, quello esperto, lui avrebbe dovuto stare attento.
Anche io ho le mie colpe, ma cosa posso fare se quando mi tocca perdo la ragione.

Mi guarda.
"Che c'è?" urlo.
Prende un bel respiro, afferra la maniglia della porta ed esce chiudendola alle sue spalle, sento la chiave che gira nella serratura.
Cazzo.

"No Rayan" urlo sbattendo le mani sulla porta.
"Apri e fammi uscire".
"Quando ti sarai calmata" urla.
"Ti odio" piagnucolo.
Mi accoccolo sul letto. Che stronzo che è. Mi incolpa e poi non sa chiarire nemmeno le situazioni. Addirittura mi ha chiuso nella stanza per non farmi andare via.
Che modi.

Prendo il cellulare.
Chiamo Nicole.

"Pronto" dice
"Hei Niky, come stai?"
"Bene, dopo una bella dormita rigenerante il mio umore è migliorato" dice sollevata " non voglio pensare a quello che è successo ieri".
"Tu come stai?" mi chiede.
"Ho appena litigato con Rayan e mi ha chiuso in camera"
"Ti ha chiuso in camera?" scoppia a ridere.
"Perchè?" trattiene la risata.
"Perchè abbiamo scoperto che fin ora abbiamo fatto sesso non curanti delle precauzioni" sussurro.
"Cazzo, come avete fatto?" dice perplessa.
"Come fai a non accorgerti che ti arriva dentro e viceversa"
"Non so io non capisco più nulla quando stiamo insieme" dico.
"Promette bene" ride
"Daiii, fai la seria" piagnucolo.
"Quando hai avuto l'ultimo ciclo?"
" Prima del weekend sulla neve sicuramente si"dico.
"Allora dopo le feste ti accompagno dal ginecologo e vediamo" dice rassicurandomi.
"Grazie, ti volgio bene"
"Anche io" dice e attacca.

Appoggio il telefono sul comodino, sento gli occhi pensanti, li chiudo per un pó e mi addormento.

Mi sveglia il rumore della chiave nella serratura che gira.
Apro gli occhi di scatto.
"Ti sei calmata?" chiede.
"Sii"dico lanciandogli un cuscino.
"Menomale che ti sei calmata" dice sarcastico.
Si stende vicino a me.
"Mi dispiace" dice.
"Non penso quelle cose".

Lo guardo storto.
"Ti dispiace sempre" dico.
"Ma non riesci mai ad affrontare un problema"
"Te l'ho detto, nell'immediato non riesco a riflettere bene" dice.
" Non credo di essere incinta, ho avuto il ciclo a dicembre" sospiro.
"Non pensare che se lo fossi, io non lo vorrei" dice.
"Penso che tu sia la donna della mia vita"
"Ti odio" sospiro, cerca sempre di  accattivarmi con queste frasi.
"Lo so che mi ami" dice accarezzandomi il viso.
Sospiro.
"Vuoi ancora andare via?" chiede.
"No, domani forse" dico sarcastica.
Mi sollevo sedendomi di fronte a Rayan. Lo guardo fisso negli occhi.
"Devi promettermi che se ci saranno altri problemi li affronteremo insieme" dico " non puoi tagliarmi fuori o incolparmi e poi uscirtene sempre con un mi dispiace".
"Siamo stati stupidi e disattenti, mettiamola così. Dopo capodanno andró dal ginecologo e qualsiasi cosa poi decideremo insieme, ok?"
"Si" dice stringendomi tra le sue braccia.
"E da oggi in poi, precauzioni" dico.
"Si " dice ridendo.

"Per farmi perdonare, ti porto a mangiare il sushi, ci  vieni con me?"
"Se proprio devo" dico alzando gli occhi al cielo.
Mi tira sotto di lui e mi bacia.
" Mi ami sempre?"
"Si" dico.

Sono le 22.00 quando arriviamo al ristorante giapponese.
Ci accomodiamo al tavolo che Rayan ha fatto riservare per noi.
"Cosa ordiniamo?"
"Tutto" dico.
Scoppia a ridere.

Mentre ceniamo, una voce ci distrae.
"Rayan, Rayan Smith"  dice una voce femminile.
Mi giro e vedo una biondona avanzare verso di noi, ha un corpo palesemente ritoccato ma formoso e bello.

"Alissa" dice Rayan freddo.
"Rayann" urla lei buttandosi al collo.
Come osi stronza, penso dentro di me.

"Ciao" dice lui stavolta più dolce.
"Come stai?"
"Bene, tu?"
"Bene" dice poi si volta sorridente verso di me "lei è la tua ragazza?"
"Si, Ariel lei è Alissa la mia sorellestra"
Oddio. Mi alzo di scatto.
"Ciao" ricambio sorridente il saluto.
"Siediti con noi" dico.
"Ti ringrazio, ma sono ad una noiosissima cena di lavoro" dice.
"Ariel lei è un architetto, se hai bisogno di un arredatrice di interni la mia Ariel è una forza" dice Rayan.
"Inviami un messaggio con il suo numero, anzi vediamoci domani a cena, vengo a casa tua, mi manca l'arrosto di Ester. A domani" dice dirigendosi verso il suo tavolo.

"Sorrellastra?" dico.
"Si, mio padre aveva giá una figlia quando ha conosciuto mia mamma. Non la vedevo da anni, non torna spesso a casa nelle feste" dice stringendosi nelle spalle.

"Ah, già che ci siamo. Avevo pensato di portarti a New York dai miei a capodanno" dice "Sempre se ti va".
"Davvero?" dico emozionata.
"Si, sei mai stata a New York?"
"No, mai. Ma ho sempre sognato di andarci"
"E io realizzeró il tuo sogno" .

"Non vedo l'ora di andarci" .
"Non vedo l'ora di presentarti ai miei" dice.
"Gli hai detto di noi?"
"Si, non sono mai stato fuori casa a Natale, dovevo dare una motivazione plausibile" dice ridendo.

Quanto è adorabile.
"Ti amo" dico stringedogli la mano.
"Io di più" dice sorridendo.

Il migliore amico di mio fratello... Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora