Rayan
Siamo in Messico da quasi cinque giorni. Io e Tom siamo venuti qui perchè i nostri investigatori ci hanno informato che Robert, il padre di Tom e Ariel vive qui.
Ora noi siamo entrati nell'albergo dove sta facendo colazione.
"Ciao" dice Tom con un tono freddo.
Robert alza lo sguardo. Resto pietrificato è identico a Tom ma con più rughe e la barba folta, ma la cosa sconvolgente sono gli occhi, gli occhi della mia Ariel, di un blu profondo come il suo.
Rivolge a Tom un sorrisetto, poi si volta verso di me e dice " Hai portato i rinforzi?".
Gli rivolgo uno sguardo disgustato."Non dire stronzate" urla Tom facendo voltare tutti i presenti nel ristorante dell'albergo.
"Come sapevi dove spedire i fiori?" chiede Tom.
"Per la mia bambina tutto" ridacchia.
"Per la bambina che hai lasciato a sette anni?" sbotto furioso.
"E tu chi sei?"
"Il suo fidanzato e quasi marito" dico.
Lui mi guarda sconvolto "Marito? Nessuno ha chiesto il mio permesso".
Rido nervoso, serro i pugni. Tom mi trattiene per un braccio.
"Vai" dice.
Lo ascolto ed esco dall'albergo.Ariel
Mi sono appena svegliata. Oggi fa caldissimo. Mi giro verso Nicole che sta dormendo ancora beata. Mi alzo e vado in bagno, ho la vescica che mi scoppia.
Esco dal bagno e mi rimetto a letto.
Non ho notizie di Rayan da ieri.
Decido di mandargli un messaggio.Buongiorno amore.
Dopo poco il telefono squilla.
"Buongiorno" dice.
"Mi manchi torna".
"Domani sono lì da te. Ora devo andare, a più tardi" dice e senza darmi il tempo di rispondere attacca.Rayan
Stiamo ritornando al nostro albergo. Tom è stranamente silenzioso.
"Che hai?" dico.
"Non mi quadra, mi ha detto che era a Los Angeles il giorno del suo compleanno, ma non so. Non mi ha detto come faceva a sapere dove eravamo"sospira.Entriamo in albergo e ci dirigiamo alle nostre stanze per preparare i bagagli.
Ariel
Finalmente Nicole si è svegliata. Siamo in piscina aspettando le altre. Quando il mio telefono squilla, guardo lo schermo ed è un numero che non conosco.
Rispondo."Ciao" dice una voce che non riconosco.
"Chi è che parla?" chiedo.
"Sono tuo padre".
Resto in silenzio, mi si gela il sangue. Non riconosco nemmeno più la sua voce. Cosa vuole da me dopo tredici anni.
Nicole mi guarda cercando di capire, le faccio segno di avvicinarsi a me. Imposto il vivavoce.
"Chi ti ha dato questo numero e cosa vuoi?" chiedo con disgusto. Nicole si allarma, ancora non sa che è mio padre.
"Non è rilevante. Parlare delle cazzate che stai facendo si invece"dice nervoso.
"Cazzate? Io? " rido nervosamente. Questa è bella.
"Che ti dice il cervello, sposarti a venti anni"
"Come sai tutte queste cose?"
"Chiedilo a tuo fratello e al tuo ragazzo. Nessuno mi ha chiesto il permesso e nel caso il mio sarebbe un no".
"Permesso? Ci hai abbandonati, non sei venuto al funerale della mamma e vuoi avere voce in capitolo".
"Non devi sposarti è presto e non con quello lì".
Quello lì, ora sta proprio esagerando.
"Io e quello lì saremo genitori e io per il mio bambino voglio dargli tutto e in primis una famiglia con un padre che non lo abbandonerá mai" stacco e scoppio a piangere per la tensione.
Appena stacco mi arriva un messaggio.Non puoi farlo.
Di getto prendo il telefono e lo butto in piscina.
"Era..." sta per dire Nicole, ma io la anticipo.
"Mio padre" dico asciugandomi le lacrime.
"Ora che Tom e Rayan tornano guai a loro se non mi dicono la verità" sbotto."Ora vado a darmi una sistemata prima che le altre arrivino" dico ed entro in casa.
Salgo in camera da letto, entro in bagno e mi sciacquo velocemente il viso. Cerco di scacciare via quel pensiero, chissá dove ha preso il mio numero, chissà se in tutti questi anni ha cercato di riavvicinarsi a noi, se ci ha pensati e perchè mi ha mandato i fiori al mio compleanno, non ho più sollevato l'argomento con Tom.
Quante domande, mi scoppia la testa. Mi appoggio sul letto e prendo sonno."Hei Ariel sveglia" .
Apro gli occhi e Nicole è in piedi accanto al letto.
"È ora di pranzo, forza le altre sono giù" dice mi afferra per una mano e mi aiuta a sollevarmi, mi accompagna in bagno e poi scendiamo dalle altre.
Arriviamo in giardino.
"Hei ragazze, scusatemi ma ho avuto un pó di stanchezza" dico.
"Hei vieni a mangiare forza" dice Alice sorridente.
Mi avvicino a loro e le saluto, poi mi siedo a mangiare ho una fame da lupi.Ci rilassiamo sui lettini in giardino per tutto il primo pomeriggio. Chiudo gli occhi e mi godo il sole.
Quando Nicole mi porge il suo telefono.
"È Rayan" dice.
"Pronto"
"Cazzo Ariel ma il tuo telefono?" dice.
"Si è rotto" dico fredda.
"C'è qualcosa che non va?" chiede
"Direi proprio di si, tu che dici?"
"Ariel senti" non fa in tempo a finire che stacco la chiamata.Passo il telefono a Nicole assucurandomi che non mi passi ne lui ne mio fratello se mai dovessero richiamare.
Sono le 18.00 siamo tutte in camera mia a prepararci, andiamo a fare shopping e poi a cena fuori.
Indosso un vestito bianco con le maniche e un paio di tacchi color corallo. Mi trucco un pó per coprire le occhiaie che ormai fanno parte della mia faccia.
"Siamo bellissime" urla Nicole.
"Andiamo a conquistare " ridacchia Anna avviandosi per prima all'entrata.
Ancora non ha detto nulla, ma io so che tra lei è Luca c'è qualcosa. Ne ho parlato con lui ma aspetto che lei me lo dica.Arriviamo in centro, facciamo un giro per i negozi.
Mi sento stanca e non riesco a camminare sui tacchi, decido di comprare un paio di sandali.
"Ora va meglio" tiro un sospiro di sollievo.
Facciamo un pó di shopping. Compro un paio di vestiti comodi, qualche tuta e pigiami un pó più larghi. Compro dell'intimo nuovo, il mio seno è aumentato di due taglie.
Cerco di distrarmi per non pensare a mio padre e a Rayan.Finalmente è ora di cena,andiamo in un ristorante sulla spiaggia. Ceniamo in tranquillità, ci voleva questo pomeriggio in compagnia. A fine serata ritorno a casa, mi si chiude lo stomaco e allo stesso tempo mi batte il cuore quando vedo la macchina di Rayan nel vialetto.
Scendo dalla macchina saluto le mie amiche ed entro in casa.Rayan è seduto sul divano, quando sente sbattere la porta si gira a guardarmi. Non lo degno di un saluto e salgo in camera. Mi fa troppo arrabbiare quello che hanno fatto, me lo sentivo che non era partito per lavoro, ma andare da mio padre senza dirmelo mi fa rabbia.
"Non mi saluti nemmeno?" chiede.
"Come è andato il tuo "lavoro" ?" chiedo mimando le virgolette con le mani.
"Bene" dice sospettoso.
"Continui a mentire" sbotto.
"Mi ha chiamato mio padre" aggiungo visto che Rayan non parla.
"Quando? " chiede allarmato.
"Oggi per colpa tua e di quel coglione di Tom"
"Cosa ti ha detto?"
"Che non ti devo sposare e che si oppone. Forse lo devo ascoltare visto che mi nascondi le cose" dico e mi pento di aver detto che non dovrei sposarlo.
Rayan mi guarda nervoso, si passa una mano tra i capelli ed esce dalla stanza.Mi appoggio sul letto, sono immersa nei miei pensieri quando sento il rumore del motore della macchina di Rayan.
Chissà dove sta andando.
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Il migliore amico di mio fratello...
Romance•Il migliore amico di mio fratello Ariel Adams è una giovane ragazza di appena diaciannove anni, cresciuta dal fratello Tom dopo la morte della loro mamma e l'abbandono da parte del padre. L'estate dopo la fine del liceo, cambierà la sua vita in mod...