Dopo aver girato per l'intera mattinata decido di sedermi al tavolo di uno dei ristorantini sul lungomare.
Consulto il menù e faccio la mia ordinazione.
Nell'attesa ripenso all'incontro di questa mattina, non ho la più pallida idea di chi sia quel ragazzo e soprattutto non riesco a capire come fa a conoscere il mio nome e cognome. Mentre mi scervello il mio telefono squilla, guardo lo schermo e sorrido.
"Maritino" dico dolce.
"Amore dove sei?"
"In un ristorante sul lungomare, tu?"
"Sono in pausa ti raggiungo".
"Ti aspetto" attacco.Ho la strana sensazione che qualcuno mi stia osservando, sollevo lo sguardo e al tavolo difronte al mio c'è il ragazzo di stamattina. Mi osserva fisso con un aria divertita e un sorisetto arrogante. Che faccia da schiaffi. Mi alzo e vado da lui. Sposto la sedia e mi accomodo, ora siamo faccia a faccia, occhi negli occhi.
"Come conosci il mio nome?" dico arrivando dritta al punto.
Alza le spalle "Ho provato ad indovinare".
Alzo gli occhi al cielo. "Indovinare?" rido istericamente.
"Sei bellissima lo sai?" dice mordendosi il labbro inferiore.
"Tu non sei normale" dico alzandomi e mentre sto per ritornare al mio tavolo dice ridendo
"Io sono Romeo, piacere di conoscerti" .
Lo ignoro e torno al mio tavolo, sedendomi di spalle.Dopo poco arriva la mia ordinazioni e insieme Rayan.
"Amore" dice dandomi un bacio in testa.
Ordina anche lui e si siede.
"Tutto bene?" mi chiede.
"Non lo so" dico.
Si gratta il mento "Come non lo sai?".
"Mi è successa una stranezza con il ragazzo alle mie spalle" sussurro.
Rayan si sposta per guardare alle mie spalle.
"Amore ma non c'è nessuno"
Mi giro di scatto e al tavolo dietro di me non c'è più nessuno.
"Sarà andato via" .
"Cosa è successo?" mi chiede.
Racconto a Rayan dell'incontro della mattina e poi al ristorante. Rayan sembra un pó teso, ma poi si tranquilizza e mi dice di stare calma e che se ne occuperà lui.
"Sai che ti dico, oggi mi prendo il pomeriggio libero" dice e si alza per andare a telefonare.Rayan
"Tom" dico.
"Lo so, lo so. Ho appena parlato con Travis" dice teso.
"Hanno avuto i soldi?" chiedo.
"Si, ma il figlio un certo Romeo Santos è una testa calda" sospira.
"Risolveremo anche questa" dico.
"Ci puoi giurare".Passiamo l'intero pomeriggio insieme in giro per negozi a scegliere vestiti, tutine, ciucci e giochini vari per la nostra piccola.
"Voglio regalarti un vestito" le dico.
"Non ne ho bisogno amore, tra poco saró una palla" ridacchia toccandosi la pancia.
In questi giorni si inizia ad intravedere un piccolo rigonfiamento.
"Permettimi di regalarti qualcosa, qualunque cosa"
le dico, sto cercando di distrarla, la vedo sovrappensiero e non voglio che abbia ansie o stress legate a questa situazione che dopo quella di Sam,non ci aspettavamo proprio."Una fetta di torta ti va?" mi chiede sorridente.
E come posso mai dirle di no?
"Certo" la avvolgo nel mio braccio e andiamo nella prima bakery che troviamo."Mmm che buona" dice con la bocca tutta sporca di briciole e panna. È bellissima anche così.
"Sei tutta sporca" le dico indicando le sue labbra.
Si pulisce con il fazzoletto e poi sorride addentando un altro pezzetto di torta. La amo alla follia, chissá se lo sa o se glielo dimostro come merita, darei la mia stessa vita per lei. Ho sempre pensato che l'amore non esistesse e grazie a lei ho scoperto cosa vuol dire amare, ma amare veramente. L'esserci l'uno per l'altra, il sostenersi, affrontare i problemi insieme senza mai mollare la presa, questo è amore. E credo che il nostro sia un amore fortissimo, eterno."Hei ti sei incantato?" dice sventolando la mano.
"Pensavo" dico.
"A quanto io sia unica?" ridacchia, amo quella risatina.
"Probabile" dico facendole l'occhiolino.
"Andiamo" dice alzando gli occhi al cielo.Ariel
Nel tardo pomeriggio ritorniamo a casa. Rayan mi ha fatto compagnia per tutto il pomeriggio, ora è chiuso nel suo studio da un pó ed è quasi ora di cena.
Vado in cucina a preparare qualcosa, apro il frigo controllo un pó e poi decido di preparare pollo con le verdure.
Preparo la tavola sulla veranda, fa molto caldo oggi e vado a chiamare Rayan.
Prima di bussare alla porta lo sento urlare a telefono, mi fermo per sentire cosa dice.
"No, tu avevi un debito e l'hai pagato ...
...ora che vuole?... si Romeo Santos"
Romeo, quel nome mi suona familiare, è il ragazzo di stamattina. Busso alla porta, Rayan mi guarda e dice
"Adesso devo andare" e stacca.
"Hei è pronto" dico.
Mi fa segno di sedermi sulle sue gambe e ci vado senza esitazioni.
"Ho ascoltato un pó e il ragazzo di oggi mi ha detto di chiamarsi Romeo" dico.
"Lo so"
"Come fai a sapere sempre tutto?" dico.
"È una brutta cosa, ma quando pensi di uscire da sola, non lo sei mai del tutto" dice.
"Mi dispiace di averti creato tutti questi problemi" sussurro sulla sua spalla.
"Ariel io ho problemi da quando ho iniziato a lavorare, quando ci sono i soldi di mezzo si avranno sempre e solo problemi "
"Non è bastato ripagare il debito?" chiedo.
"No, quando l'altro problema consiste nell'avere una moglie bella e sexy" ridacchia.
"Ah beh, tra non molto questo problema si risolverà dico indicando la pancia".
"Io ti trovo molto più bella"
"Andiamo a mangiare" .Non riesco a dormire, lo sguardo di quel ragazzo mi è impresso nella mente. Mi giro a guardare Rayan che dorme beato, analizzo ogni centimetro del suo viso è davvero bellissimo e mi sento grata alla vita per averlo messo nel mio cammino.
Una luce illumina la stanza, mi giro verso il comodino ed è lo schermo del mio cellulare ad illuminarsi, lo prendo e c'è un messaggio da un numero che non conosco.
"No creo en el amor a primera vista, pero tú eres ..."
Non so che lingua è, credo sia spagnolo.
Decido di non rispondere e di parlarne domani con Rayan. Mi accoccolo a lui e mi lascio trasportare a poco a poco nel mondo dei sogni.
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Il migliore amico di mio fratello...
Romansa•Il migliore amico di mio fratello Ariel Adams è una giovane ragazza di appena diaciannove anni, cresciuta dal fratello Tom dopo la morte della loro mamma e l'abbandono da parte del padre. L'estate dopo la fine del liceo, cambierà la sua vita in mod...