Capitolo 24

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Dopo varie settimane di schiavitù.
Finalmente posso occuparmi della contabilità, comodamente seduta alla mia scrivania.

Toc toc
"Avanti" dico.
"Ariel ti va un caffè sono quasi le quattro" dice Alice.
"Eccomi" mi alzo e vado.
Lascio il telefono sulla scrivania.

Rayan

Chissà cosa starà facendo - penso.
Mi alzo e vado nel suo ufficio. Busso nessuno risponde. Apro la porta non c'è.
Alzo gli occhi al cielo, è sempre in giro da qualche parte. Dovrei legarla alla sedia.

Non male come idea- penso.

Sto per uscire quando la mia attenzione è catturata dal suo telefono che squilla.
Mi avvicino per vedere chi è, potrebbe essere importante - penso.
Sam.
Che cazzo vuole.
Poso il telefono e vado nel mio ufficio.
Sono furioso. Ma aspetto che lei me ne parli, non posso passare per uno che invade la sua privacy, lei si fida molto di me, io faró lo stesso.

Ariel

"A dopo Alice"
Rientro nel mio ufficio.
Non ricordavo di aver lasciato la porta aperta.
Ma sbadata e come sono è probabile.
Mi siedo alla poltrona, lo schermo del mio telefono si illumina.
3 chiamate perse e 6 messaggi tutti di Sam.
Non ne posso più sono giorni che mi tempesta.

Mi alzo e vado da Rayan.
Busso alla porta.
"Avanti" dice.
Entro.
"Amore mio" ha lo sguardo sorridente.
Mi avvicino e lo bacio.
"C'è una cosa di cui vorrei parlarti, ma sia chiaro non voglio reazioni violente o esagerate" dico seria.
"Sentiamo" dice con voce roca.

" Si tratta di Sam" dico aspettandomi una sfuriata.
Lo vedo respirare, poggia le mani sulla scrivania e mi guarda.
"Cosa cazzo vuole ancora"? chiede con calma.
"Andare a prendere un caffè" dico.
"Per"? dice incrociando le mani al petto.
"Credo voglia chiarire la situazione vecchia, non ne ho idea, so solo che mi tempesta di chiamate e messaggi" dico esausta.

"Ok, andiamo a prendere il caffè con lui. Poi cambi numero di telefono" dice autoritario.
"Verresti con me"? chiedo.
"Ovvio" risponde.
"Ok lo chiamo"

Rayan

Sono furente di rabbia, mentre la osservo parlare a telefono con quel moccioso.
L'accompagno così una volta per tutte gli faró capire che Ariel non deve essere più uno dei suoi pensieri.
Se non capirà, dovró agire con le brutte maniere, ma non in presenza di Ariel.
Ecco ha finito.

"Domani pomeriggio allora, dopo il lavoro" mi dice.

Non la sopporto in questo momento, un pó penso che è colpa sua se siamo in questa situazione.
Ma poi penso che la colpa è soprattutto mia.

"Ok rispondo" freddamente.
"A dopo" dice uscendo dal mio ufficio.

Ariel

Ho combinato un bel casino.
Non avrei dovuto baciare Sam.
Ma non potevo prevedere che ne avrebbe fatto una questione di stato.
Uffa, mi appoggio con i gomiti sulla scrivania e la testa fra le mani.
Meglio continuare a lavorare.

Sono le 18.00, finalmente non vedo l'ora di tornare a casa.
Qualcuno bussa alla porta.
"Entra Rayan" dico "Sto prendendo la borsa".

"Hey" mi volto a guardare è Mark.
"Ciao Mark" dico e sorrido vedendo spuntare Alice dietro di lui.
"Ti accompagnamo noi a casa" dice "Rayan è uscito per un'urgenza".
"Tom è ancora qui"? chiedo.
"Si" mi risponde Alice.
"Allora evitatevi il traffico, torno con lui".
"Ok a domani" mi dicono.
"A domani" rispondo.

Provo a chiamare Rayan mentre mi avvio verso l'ufficio di Tom. Ma non mi risponde.

"Torno con te" dico.
"Qualcosa non va"? mi chiede
"Tutto ok" dico.

Ricevo un messaggio. È Rayan.
"Ho un impegno, ci vediamo direttamente domani per il caffè"

Domani per il caffè? Ma è serio.
Sembra così autoritario, l'uomo tutto di un pezzo e poi se ne esce con questi modi da bimbo capriccioso.
Non voglio nemmeno rispondergli.
Si fotta.
Alla fine la colpa è anche sua. Con questi comportamenti del cavolo.
Spengo il telefono.

Tom esce dal suo ufficio.
"Andiamo, ti va una pizza"? dice sorridente.
"E anche il gelato" dico?
"Si", mi avvolgo con un braccio al suo fianco e ci incamminiamo verso l'uscita.
La mia casa è Tom.

Ho passato una bella serata con mio fratello.
Era da tanto che non facevamo qualcosa insieme.
"Torniamo a casa"? mi chiede dolce.
"Si"

Rayan

È meglio che le sto lontano per ora.
Sono troppo nervoso.
Le invio un messaggio.

Non risponde.

La chiamo il telefono è spento.
Mi sento irrequieto. Non mi sono mai sentito così prima d'ora.
Non so affrontare queste situazioni con calma.
È meglio che vado a dormire.

Riprovo a chiamarla, non risponde.
Sono un coglione.
Le invio un messaggio su whatsapp.

R: Dove sei?

Ariel
Sono uscita da poco dalla doccia.
Mi butto sul letto. Accendo il telefono.
Mi arrivano delle notifiche su whatsapp.
Rayan.
Apro la notifica.
R: Dove sei?
A: Che ti importa?

Dopo poco risponde.
R: Sei nervosa?
A:Hai questo coraggio?
Sei un bambino.
R: Avevo un impegno.
Ti ho chiamata avevi il telefono spento.
A:"Ho un impegno, ci vediamo direttamente domani per il caffè"
R: Quindi? ci saremo visti domani.
A: Per il caffè?
R: Si

Non rispondo più.
R: Hey
Cosa vuole ancora- penso
A: Cosa vuoi?
Se devi scrivermi per prendermi in giro, evita.
R: Hai ragione.
Mi sono innervosito, non mi va giù questa storia.
A: Quale? Di Sam?
R:Si.Non riesco a capire perchè continua.
Vorrei spaccargli la faccia.
A: Pensi sia colpa mia?
R: No.
A: e allora?
Se non riesci a parlare con me delle cose che non ti vanno bene e mi tagli fuori , che futuro abbiamo?

R: vuoi lasciarmi?

A: No, ma non mi piacciono questi tuoi modi.
Se c'è stato qualcosa tra me e Sam è perchè tu non mi volevi e non perchè a me piace uscire col primo che capita. Ti sei comportato malissimo con me. Eppure io ci ho provato. E siamo ancora qui. E non c'è un giorno che ti rinfacci le cose passate.
Non penso di meritarmi di passare un pomeriggio e una serata di silenzio, perchè tu non sei in grado di dirmi cosa ti passa per la testa.
R: Mi dispiace.
A: Buonanotte.

Stacco la connessione e mi metto a dormire.
Sento una vibrazione provenire dal comodino.
È lui. Sta chiamando.
Rifuto la chiamata
e spengo il telefono.

Il migliore amico di mio fratello... Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora