otto;

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(smut)

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(smut)

«Voglio fare di tutto-»

Jungkook sentì una scossa lungo la schiena, con gli occhi ancora chiusi.

Il corvino sapeva che era sbagliato.

Che stava per permettere di nuovo a qualcuno di usarlo per del sesso occasionale.

Perchè facevano tutti così. Tutti volevano farsi scopare da lui, ma nulla di più. Dopo andavano tutti via.

Era decisamente sbagliato accettare.

Ma Jungkook pensò che per uno come Jimin avrebbe sbagliato volentieri anche cento volte.

«Vuoi che ti fotta, Jimin-ssi?»

Il corvino aprì gli occhi, lentamente.

Il profumo del biondo che gli stava baciando sensualmente la mascella gli stava arrivando dritto al cervello, mandandolo in tilt.

Non riusciva a pensare tenendolo così vicino. Non riusciva a dirgli di no.

«Cristo, sì-»

Jimin sospirò sul suo collo, portando le mani alla camica del corvino per aprire gli ultimi tre bottoni che erano ancora attaccati.

«Pregami-»

Jungkook spostò le mani del biondo, tirando la camicia e facendo saltare i bottoni rimasti, spingendolo e sbattendolo poi contro il muro.

Il corvino schiacciò il corpo di Jimin con il proprio, contro il muro del bagno, guardandolo poi negli occhi.

Jimin ansimò, già pervaso dal piacere per quel lato del corvino che stava affiorendo in quel momento.

Lo guardò, con la camicia ormai rotta, il petto leggermente sudato.

Jimin pensò che fosse venuto direttamente dall'oltretomba per indurlo al peccato.

«Io non prego nessuno, Jungkook-»

Jimin decise di giocare un po', dopotutto, stava sviluppando una sorta di masochismo che lo spingeva a provocare la rabbia di Jungkook.

Il corvino scosse la testa, ghignando.

Premette ancor di più il proprio corpo contro quello del biondo, strusciandosi lievemente su di lui per far scontrare le loro intimità.

JUST ANOTHER DANCER | JIKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora