ventisei;

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«Jimin, scendi dalla macchina-»

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«Jimin, scendi dalla macchina-»

Jimin scosse la testa, come un bambino.

«No-»

Erano passati alcuni giorni dall'incidente e Jimin si era ormai ripreso.

Il naso era ancora un po' dolorante, ma non più come prima.

La febbre era passata e Jungkook si era completamente preso cura di lui, soprattutto quando il biondo scoppiava a piangere perché non pensava di meritare quel tipo di attenzioni, con tanto di naso gocciolante che veniva asciugato sulle felpe del corvino.

Ora, i due, erano di fronte al centro di danza e Jimin si stava categoricamente rifiutando di entrare.

Prima di tutto perché aveva schiaffeggiato un alunno, lo stesso che ora pretendeva di andare in giro stringendogli la mano.

Secondariamente, era letteralmente precipitato come una quaglia, schiantandosi sul pavimento, il che lo faceva sentire leggermente in imbarazzo.

Jimin, seduto sul sedile, stava valutando l'idea di cambiare lavoro.

O di cambiare paese.

«Jimin, giuro che ti porto dentro come un sacco di patate-»

Jungkook incrociò le braccia, piantando i piedi a terra.

Jimin scosse la testa, di nuovo. Gli orecchini pendenti fecero rumore sbatacchiando contro le sue orecchie.

«No, ho vergogna»

Jungkook, ormai stanco, si calò verso il sedile, tirando il biondo per metterlo in piedi.

Una volta fatto ciò, lo prese di peso e se lo pose sulla spalla, esattamente come un sacco di patate.

«Ed ecco il grande ritorno del professor Park-»

Jungkook ridacchiò, mentre si avviava per il corridoio principale.

Immediatamente tutti gli occhi furono su di loro, non passando inosservati.

In un angolo, nel corridoio, vi erano Taehyung, Hoseok e Yugyeom, i quali avevano notato anche loro i due ragazzi.

Hoseok ridacchiò, avvicinandosi.

«Mettilo giù, così gli fai girare lo stomaco-»

Jungkook rise, ponendo Jimin a terra.

Il biondo immediatamente avvampò per l'imbarazzo, soprattutto quando subito dopo Jungkook gli diede un fugace bacio sulla guancia.

«Ciao, ragazzi-»

Jimin si morse il labbro nervosamente, cercando di ignorare lo sguardo assassino che Yugyeom gli stava rivolgendo.

«Ciao Jimin, spero tu stia meglio-»

Taehyung gli rivolse un sorriso flebile, quasi triste.

Jungkook abbracciò il biondo da dietro.

«Sta benissimo, l'ho riempito di coccole, l'ho anche avvolto nelle coperte come un piccolo burrito-»

Jimin abbassò la testa, sorridendo di nascosto.

«Wow-» Hoseok ridacchiò. «Sembra quasi di rivedere il Kookie di qualche mese fa»

Hoseok, Taehyung e Jungkook intavolarono immediatamente una conversazione e Jimin, per non essere di intralcio, si allontanò leggermente, guardandosi intorno.

O almeno finché Yugyeom non gli sussurrò nell'orecchio.

«Non conosci bene Jungkook-» Yugyeom parlò a bassissima voce.

«Un paio di giorni e tornerà a letto con me-»

Jimin si girò quasi subito, con una rabbia crescente nello stomaco.

Il biondo si avvicinò al ragazzo, sussurandogli a sua volta nell'orecchio.

«Non può tornare a letto con te visto che non ci è mai stato, Jungkook me l'ha detto-»

Yugyeom sgranò gli occhi, colto con le mani nel sacco.

Jimin sorrise soddisfatto. «A letto con me invece ci è stato davvero-» Il biondo ridacchiò.

«Dovresti vedere come mi fa stare bene quando mi scopa da dietro, spettacolare-»

Il biondo si allontanò con fare vanesio, avvicinandosi al corvino e tirandogli il polso, in modo da poterlo far abbassare e dargli un bacio a stampo.

Jungkook sorrise. «Niente più timidezza, Jimin-ssi?»

Jimin scosse la testa, lanciando un ultimo sguardo a Yugyeom che era pallido e irrigidito.

«Andiamo in aula, Kookie-»

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Jimin protegge ciò che è suo  h e l p

JUST ANOTHER DANCER | JIKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora