ventitre;

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«Merda, Jimin! Devi restare sveglio!»

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«Merda, Jimin! Devi restare sveglio!»

Jungkook imprecò, mentre con una mano muoveva il volante dell'auto e con l'altra teneva un panno sotto il naso del biondo.

Il corvino aveva superato minimo tre semafori con il rosso ed era un miracolo se non erano entrambi morti.

Al solo pensiero delle multe che gli sarebbero arrivate a Jungkook vennero i brividi.

«K-Kookie-»

Jimin si lamentò, sospeso in uno stato di semi-coscienza.

Finalmente il corvino arrivò nel parcheggio dell'ospedale più vicino.

Era lo stesso in cui avevano portato il padre quando ebbe l'infarto prima della sua imminente morte.

Al solo pensiero di rientrare lì dentro sentì i peli rizzarsi.

Ma non poteva permettersi di avere paura.

Jimin era in pericolo.

E per Jungkook in quel momento il biondo era l'unica cosa che contava.

Andava protetto, doveva essere al sicuro.

Jungkook scese dall'auto, facendo il giro per aprire la portiera dal lato di Jimin.

Lo prese in braccio, tenendogli il panno sotto il naso, avanzando verso l'entrata dell'ospedale a grandi falcate.

«Aiuto!»

Jungkook si precipitò alla reception.

«È caduto, ha perso tantissimo sangue! Per favore!»

Un medico si avvicinò, esaminando fugacemente il biondo che era bianco come un lenzuolo.

«Ora ci prenderemo cura di lui, tu aspetta pure qui-»

Il medico fece segno a due infermieri di avanzare con una barella.

Jungkook, come se stesse maneggiando dei bicchieri di cristallo, posò delicatamente il biondo sul lettino, dandogli un veloce bacio sulla fronte.

Jimin, inconsciamente, sorrise debolmente.

«Aish, che gran casino-»

Jungkook si sedette, osservandosi le mani piene di sangue.

Il sediolino nella sua macchina era anche peggio.

«Ciao-»

Un ragazzo gli si avvicinò.

«Io sono Jin, se vuoi ho una maglia in più da darti-»

Jungkook schiuse le labbra, sorpreso dalla gentilezza dello sconosciuto.

Sembrava più grande di lui, quasi sicuramente un suo hyung .

«Assisto mio zio che sta male, quindi ho dei cambi qui con me-»

Jin cercò di spiegare perché volesse donargli un indumento, rendendosi conto di poter sembrare strano.

JUST ANOTHER DANCER | JIKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora