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«Jungkook, apri la porta, ti prego-»

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«Jungkook, apri la porta, ti prego-»

Yugyeom bussò per l'ennesima volta.

Stava cercando di convincere il corvino ad uscire da uno dei cubicoli del bagno della scuola di danza, o almeno di lasciarlo entrare.

Il ragazzo si sentiva estremamente a disagio, e ciò per vari motivi.

Prima di tutto non aveva mai consolato Jungkook, semplicemente perché il corvino non piangeva praticamente mai davanti a nessuno.

Il secondo luogo il ragazzo gli piaceva e aveva una paura matta di dire qualcosa di sbagliato.

Yugyeom girò di nuovo la maniglia, quando sentì un altro singhiozzo provenire dall'interno.

«Jungkookie, per favore-»

Il ragazzo sentì uno scatto e finalmente la porta si aprì.

Immediatamente il ragazzo entrò e vide Jungkook seduto a terra, vicino al water, con le ginocchia al petto, scosso dai tremiti.

Era la cosa più carina che avesse mai visto.

Dov'è finito il Jungkook di sempre?

«Scusa se sono corso via-»

Jungkook si stropicciò gli occhi, asciugandosi le lacrime con gli orli delle maniche della felpa.

Yugyeom sorrise. «Aish, sei così carino-»

Jungkook sollevò gli occhi, arrossendo.

«Io n-non-» Jungkook riprese a piangere. «Io non capisco-»

Intanto, un Jimin sudato per la corsa, entrava lentamente nel bagno, con passo leggero, chiudendosi nel cubicolo a fianco per sentire cosa stessero dicendo i due.

«Perché mi abbandonano tutti? Prima Yoongi, poi mio padre, perché mi lasciano tutti, Yugyeom? Nessuno mi v-vuole?»

Jungkook scoppiò a piangere, singhiozzando fortemente e affondando la faccia nelle mani.

Yugyeom si sedette di fronte a lui, portando una mano ai suoi capelli per dargli conforto.

«Jungkook, non è vero che nessuno ti vuole-»

Yugyeom prese una ciocca dei suoi capelli, giocandoci delicatamente.

Jimin, intanto, si era seduto anch'egli a terra, con la schiena al muro.

Non lo sapeva, ma proprio dall'altro lato della parete vi era la schiena di Jungkook.

«Yoongi è stato uno stronzo, lo sai anche tu, lasciarti in quel modo-» Il ragazzo scosse la testa.

«Tuo padre..» Yugyeom deglutì.

«Sai che non voleva abbandonarti, non l'ha deciso lui-»

Jungkook urlò, soffocando la voce nelle proprie mani, che erano poste sulla faccia.

Yugyeom sentì i brividi percorergli la schiena.

«Mi manca c-cazzo-»

Jungkook portò le mani ai capelli, tirandoli.

«Mi manca come l'aria, n-non ce la faccio! Non so cosa mi sta succedendo, da quando è morto mi sembra di non sapere più cosa diavolo sto facendo...»

«Cosa-» Yugyeom corrugò le sopracciglia. «Cosa stai facendo esattamente?»

Jungkook parve riflettere un attimo.

«Sono andato a letto con molte persone in questo mese, anche se con una ho cercato di instaurare qualcosa di più di una semplice botta e via-»

Il corvino tirò su con il naso.

«Chi?» Yugyeom prese una mano del ragazzo, accarezzandola con l'altra.

Jimin si irrigidì.

Ecco, ora dirà che abbiamo scopato e perderò il lavoro.

«Non posso dirtelo, scusa Yugy-»

Yugyeom annuì, anche se la discussione che Jungkook aveva avuto con Jimin lo indusse a fare qualche nesso logico.

Jimin rimase sorpreso, non aspettandosi che il corvino non spifferasse tutto.

«Non so perché, ma sento molto la voglia di amare-»

Jungkook sorrise. «Da quando..» Il corvino si morse l'interno della guancia. «Da quando ho conosciuto una persona sento il bisogno di amare-»

«Allora lasciati amare Jungkook, sono sicuro che qualcuno potrebbe farlo-»

Yugyeom si avvicinò, alzandogli il mento con le dita.

Jungkook schiuse le labbra.

«Io potrei farti sentire amato..» bisbigliò il ragazzo.

Jungkook rimase paralizzato, non riuscendo a parlare.

Yugyeom si avvicinò e posò le proprie labbra su quelle di Jungkook, dandogli un bacio a stampo.

Jimin potè sentire lo schioccò del bacio.

Il biondo si morse il labbro con forza, per farsi male.

Cosa ti aspettavi? Lui può farlo, può dargli di più di quello che tu hai da offrire

«Y-Yugy-»

Jungkook cercò di staccarsi, vedendo lampante nella sua mente l'immagine di un certo biondino.

«Shh-» Yugyeom lo baciò di nuovo, con più foga, mettendosi a cavalcioni su di lui.

Jungkook ricambiò il bacio, inserendo la lingua, cercando di scacciare i pensieri su Jimin, il quale lo aveva ingiustamente schiaffeggiato.

«Andiamo a casa mia-»

Yugyeom si staccò dal bacio e si alzò, tirando per il polso l'altro, facendolo alzare.

Jungkook, frastornato, lo seguì, finché i due uscirono dal bagno.

Quando Jimin sentì la porta sbattere, imprecò, accendendosi una sigaretta per allontanare le immagini improponibili che la sua mente gli stava rifilando di quei due che facevano sesso tutta la notte.

«Sono un coglione-»

Jimin fece un tiro di sigaretta. «Un idiota, cazzo-»

Jimin si spense la sigaretta sul polso, alzandosi poi di scatto e uscendo di corsa dal bagno.

Corse velocemente, fino a tornare in aula, dove lo stavano aspettando gli alunni.

«Ragazzi-» Jimin boccheggiò.

Taehyung, che era rimasto lì, fece saettare lo sguardo al polso del biondo, dove vi era un sottile rivolo di sangue.

«Per oggi la lezione salterà-» Il biondo si ricompose, portandosi una mano ai capelli per aggiustarli.

I ragazzi annuirono, iniziando a disperdersi per l'aula per raccogliere le proprie cose.

Jimin esitò, prima di parlare di nuovo.

«Ragazzi, scusate-» Gli alunni si girarono confusi verso di lui.

Jimin tossicchiò.

«S-Sapete dirmi dove abita Yugyeom?»

JUST ANOTHER DANCER | JIKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora