jeon jungkook, uno studente di danza un po' sbruffone, si ritroverà a dover temperare il proprio carattere, scontrandosi con il nuovo insegnante di ballo moderno, il professor park jimin.
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storia completa.
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Jimin si agitò nel sonno, prima di risvegliarsi lentamente.
Il biondo, inizialmente, fece vagare lo sguardo per la stanza, confuso.
Dopo qualche secondo la realizzazione di tutto quello che era successo lo colpì.
Nella sua mente la corsa in auto, lo schianto e il viso del corvino viaggiarono alla velocità della luce.
«Jungkook!» Jimin si alzò di scatto dal letto, buttandosi giù e trascinandosi dei macchinari con sé, poiché erano attaccati alle sue braccia con dei fili.
Jimin guardò gli aghi nella propria pelle, disgustato, cercando di toglierseli.
«Così si farà del male-» Il medico entrò nella stanza, avanzando verso Jimin.
«Dov'è Jungkook?»
Jimin assalì il dottore, prima di rendersi conto di avere solo una leggera vestaglia d'ospedale addosso, che lo lasciava quasi mezzo nudo.
«Merda, mi scusi-» Jimin arrossì, portandosi i palmi delle mani sul sedere.
Il medico rise apertamente, indicando alcuni pigiami che erano poggiati su una sedia.
«Può mettere uno di quelli, poi faremo dei controlli-» Il medico sorrise.
«Se risulterà abbastanza in forze potrà andare a visitare il signor Jeon domani mattina-»
Jimin sgranò gli occhi. «L-Lui sta bene, v-vero?»
Il medico smise di sorridere, aggiustandosi il camice.
«Il signor Jeon sta bene, ma ha perso davvero troppo sangue, quindi dovrà stare a riposo-»
Il medico portò una mano alla spalla di Jimin, per confortarlo.
«Non so cosa ci sia fra voi due e non dovrei nemmeno parlarne, ma i pompieri mi hanno detto che quel ragazzo ha rischiato la propria vita per salvarti-» Il medico rabbrividì.
«Quando me l'hanno portato su una barella, quasi morto, ho guardato il mio collega immediatamente, scuotendo la testa. Per me non ce l'avrebbe mai fatta, aveva perso quasi un quarto del sangue corporeo-»
Jimin portò una mano al cuore, sentendosi morire.
«Quando ti ha tirato fuori dall'auto un vetro gli ha reciso una vena importante della gamba, sarebbe potuto morire in pochi minuti, è stato un miracolo-» Il medico sorrise, prima di ridacchiare.
«Appena si è ripreso dall'operazione mi ha stretto il polso e mi ha minacciato-»
Jimin strabuzzò gli occhi, confuso. «L'ha minacciata?»
Il medico rise, annuendo.
«Mi ha guardato e mi ha detto che se non ti avessi salvato mi avrebbe rigato la macchina, poi è svenuto-»
Jimin ridacchiò, piangendo dalla felicità.
«Grazie per averlo salvato-» Il biondo sorrise con le guance bagnate.
«È il mio lavoro, ragazzo-» Il medico sorrise a sua volta.
«Ora faccio entrare l'infermiera per i prelievi e i controlli, dovrebbe uscire tutto positivo, la cintura di sicurezza ti ha salvato la vita, non hai nulla di rotto-»
Jimin annuì, non vedendo l'ora di vedere Jungkook.
L'infermiera, alla fine, entrò, iniziando a fargli un prelievo del sangue.
«Tu sei Jimin, vero?» L'inferimiera gli applicò del cotone bagnato con del disinfettante.
«Il ragazzo nell'altra stanza, quello con le cicatrici sulle gambe, mi ha parlato di te tutto il giorno-»
L'infermiera ridacchiò, senza accorgersi di aver destato del malessere nel biondo.
Jimin, infatti, non rispose, pensando a come il corvino adesso avesse probabilmente delle cicatrici sulle gambe per colpa sua.
I sensi di colpa iniziarono a divorarlo profondamente.
L'infermiera continuò il suo lavoro, prima di lasciare la stanza e girarsi verso il biondo con un'ultima frase.
«Gli esami usciranno domani mattina-» La donna estrasse una piccola chiave dalle tasche.
«Stanotte, quando tutti dormono, vallo a trovare di nascosto, si merita un po' di amore, è un angelo-»
Jimin annuì, sorpreso, sorridendo poi all'infermiera, non vedendo l'ora che arrivasse la sera.