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Lungo la via del ritorno Angelica si sentì smarrita, la sua mente era sommersa dai pensieri. Pensava incessantemente... ad Elèna, a Felipe e soprattutto a come lui avrebbe reagito al fatto che non erano nemmeno andati a cercarlo il tesoro di Barbanera. Non sapeva cosa aspettarsi una volta tornata alla locanda...

La donna non ci mise molto ad arrivare.
Esitò prima di entrare. Respirò profondamente un paio di volte, aveva paura, ma non poteva darlo a vedere. Doveva e soprattutto voleva comparire forte e fiera come sempre aveva fatto, la realtà però era ben differente. Angelica se la stava facendo sotto, era terrorizzata. Fece un ultimo respiro profondo, raccolse tutto il coraggio che aveva ed aprì la porta. La stanza era immersa in un silenzio assordante e la luce era soffusa, non vi era anima viva. In tutto quel silenzio Angelica riusciva a sentire il battito del suo cuore accelerare e il suo respiro che cominciava a farsi sempre più affannoso.

«Siete tornata presto» esordì una voce dal buio

La donna sussultò per lo spavento.

«Tranquilla, non avete motivo di avere timore, questa volta non vi farò del male» disse Felipe avvicinandosi a lei

Angelica non gli rispose, si limitò a fissarlo.

«Toglietemi una curiosità...» iniziò l'uomo girandole intorno «Come mai siete venuta da sola?»

«Jack non sa che sono venuta qui» rispose fissando il pavimento

«Ma non mi dite...» disse divertito «Avete ciò che vi ho chiesto?» domandò con tono serio

«Prima voglio vedere Elèna!» ribatté la donna

«Sta bene, state tranquilla, e comunque ora è al parco con Arabella» le raccontò

Angelica sorrise quando sentì che la bambina stava bene, era tutto ciò che voleva sentirsi dire dal locandiere. La donna sollevò il sacchetto di juta per darlo all'uomo. Felipe prese il sacco, si voltò e si diresse verso il bancone d'accoglienza, dove si appoggiò per esaminarne il contenuto.

La fanciulla si avvicinò a lui.

«Non c'è bisogno che li conti, sono 1300, ma se non ti fidi fai pure...» disse con tono sicuro

«Adesso mi dai anche del tu?» rise sadicamente

Angelica lo guardò facendo una smorfia, lui intanto aprì il sacco.

«Mi stai prendendo in giro?» chiese lui

«Ve l'ho detto che non esiste il tesoro, e anche se ci fosse non saprei dove andare a cercarlo» spiegò «E se anche fosse stato sulla nave, ormai essa è andata persa... io non ho ereditato niente da mio padre»

«Dove li avete presi questi?» chiese indicando il contenuto del sacchetto

«Ehm... ho rapinato una banca» esultò quasi vergognandosi di ciò che aveva fatto «E Jack mi ha aiutata ovviamente»

L'uomo la osservò senza esprimere giudizio.

«Sentite, se volete altro denaro ve lo posso procurare, non è un- » iniziò

«Non voglio altro denaro Angelica» la interruppe

La donna rimase a fissarlo stupita. Ma se non voleva altro denaro cosa diavolo voleva quell'uomo.

«Cosa volete ancora da me?» domandò con la voce tremante

«Dal momento in cui non avete rispettato la vostra parte del patto-» iniziò

«Non è colpa mia e lo sapete bene » lo interruppe

«Diventerai mia moglie!» espresse il suo volere

Due cuori e una capanna Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora