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I tre uomini rimasero sempre nella stanza di Felipe, nessuno di loro voleva lasciare da sola Angelica. A turno ognuno andava a controllare e a fare un po' di compagnia alle due bambine. Elèna aveva capito che c'era qualcosa che non andava così suo padre le spiegò semplicemente che Angelica si era fatta male andando a cavallo e che aveva bisogno di molto riposo. Ev era piccola e di tutta quella situazione non ne aveva capito niente, aveva notato i continui spostamenti del padre e degli altri due e osservava silenziosamente, quasi in modo incuriosito. La neonata si era svegliata già da diverso tempo e sembrava essere tranquilla, però da lì a poco avrebbe cominciato a lamentarsi per l'inevitabile senso di fame.

Passò un'ora e tuttavia niente, la fanciulla era ancora dormiente. Felipe le controllava costantemente la temperatura e fortunatamente della febbre non c'era nessuna traccia.

Passò un'altra ora ed Evangeline iniziò a spazientirsi. Jack continuava a cullarla, se solo si fosse addormentata di nuovo...
Ma nulla da fare, la piccola ormai era sveglia e vigile.

Dopo tre ore Angelica iniziò a dare qualche segno di vita. Durante le ultime due ore Evangeline aveva pianto disperatamente e colmato il silenzio della locanda con delle grida strazianti. Jack non aveva mai visto così tante lacrime defluire dagli occhioni della sua piccola bimba. Si sentiva tremendamente in colpa per non poterla aiutare e ancora di più per aver causato quel gran disastro.

Probabilmente erano state proprio le lamentele della neonata a svegliare la donna, tant'è che la prima parola che pronunciò Angelica non appena riaprì gli occhi, prima ancora di capire dove si trovasse, fu il nome di sua figlia.

«Ev» sussurrò debolmente

«Amore sono qui» disse Felipe facendole una carezza «Adesso ti porto la tua bambina»

«No, non mi lasciare» rispose trattenendolo

Sebastián, dopo aver osservato la scena, si catapultò subito da Jack per prendere Evangeline.

«Si è svegliata e ha chiesto di sua figlia» disse tutto emozionato

«Io forse è meglio che per ora non mi faccia vedere» rispose Jack abbassando il capo

«Ma che stai dicendo? Vieni forza!» disse lui

«Tu portale la bambina intanto» rispose il pirata passandogli Evangeline «Io vi raggiungo tra qualche istante»

Sebastián obbedì, prese la bambina e la portò subito ad Angelica.

Non appena la donna vide sua figlia in quello stato iniziò a piangere per il dispiacere. Subito si mise a sedere nel letto nonostante fosse ancora tutta dolorante, non fece nulla per provare a nascondere ai due uomini il dolore che in quel momento le stava invadendo il corpo... non aveva le forze per farlo. La testa le girava talmente tanto da vedere sfocato, sentiva le gambe pesanti e la schiena le faceva davvero male, per non parlare del braccio...

Provò ad accogliere Ev tra le sue braccia, ma, poiché ne aveva fuori uso uno per lei era complicato. Felipe senza pensarci una seconda volta corse in suo soccorso e l'aiutò a sostenere la bambina, così che lei potesse allattarla liberamente e senza fare troppi sforzi.
Angelica non riusciva a rimanere sveglia costantemente, ogni due per tre la testa le cadeva sulla spalla di Felipe e si riposava per qualche minuto poi si rialzava per riprendere a tenere sotto controllo Ev che continuava a poppare voracemente.

Dopo più o meno quaranta minuti, da quando Angelica si era risvegliata, Jack riuscì a prendere coraggio e a bussare alla porta della camera da letto di Felipe. Fu Sebastián che aprì la porta al pirata.

La donna, nonostante la stanchezza e i dolori che continuava provare, sembrava essersi ripresa.

«Ciao» sussurrò timidamente Jack

Due cuori e una capanna Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora