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Esmeralda sembrava molto diversa da come se la ricordava Jack. La natura della donna era mutata con il tempo, era diventata svogliata ed insolente... natura che poco si addiceva ad una piratessa. ..."Piratessa"...non era nemmeno degna di quell'appellativo, era una vipera maligna come poche quella là.

Pochi istanti dopo Sebastián raggiunse Jack.

«Hey capitano!» esultò lui «Ti senti bene?» disse dopo averlo guardato meglio

In effetti Jack era impallidito per via dell'incontro con Esmeralda.

«Io?!» chiese Jack perplesso

«Sì» rispose lui «Sei un tantino pallido. Ti sei per caso imbattuto in un fantasma?» chiese curioso

«Ma quale fantasma, magari» rispose Jack sussurrando

«Cosa? Non ho capito» disse Sebastián

«No niente caro! Dicevo solo che ho bisogno di riposo, per ritornare ad essere... del mio...colorito naturale, ecco» rispose il pirata

«Capisco, beh allora va a riposarti» disse l'uomo

«È proprio ciò che farò!» rispose Jack sollevando l'indice e dirigendosi verso le scale

«È proprio strano quel tipo lì!» disse tra sé e sé Sebastián

Nel frattempo, nella stanza di Angelica, la piccola aveva smesso di dormire. Era durata poco la tranquillità della donna, che aveva passato quegli ultimi minuti immersa tra le pagine di un buon vecchio libro. Angelica posò il libro sul letto, aperto per non perdere il segno e si raccolse i capelli in uno chignon. Prese Evangeline dalla culla e cominciò a consolarla canticchiandole dei motivetti in spagnolo.

«Non hai proprio intenzione di smettere, vero?» chiese lei

La piccola continuò a piagnucolare.

«Non puoi mangiare ancora, hai mangiato poco fa» aggiunse guardandola

La neonata fece una smorfia, che Angelica interpretó come segno di disapprovazione, da parte della piccola, a ciò che aveva appena detto.

«Mangi sempre figlia mia, sei un pozzo senza fondo... come tuo padre. In fondo pure da lui dovevi prendere qualcosa» affermò la donna sedendosi nuovamente sul letto

Angelica adagiò delicatamente Evangeline sul letto, si sbottonò la blusa bianca e poi riprese sua figlia tra le braccia. La attaccò al seno, Evangeline guardava intensamente sua madre, che a sua volta le sorrideva. La piccola appoggiò la sua manina sinistra sul seno della mamma, quasi come a volerla accarezzare.

«Però non ti ingozzare, mi raccomando. Ci manca solo che ti strozzi come l'altro giorno» la rimproverò ridacchiando

Come se la bambina potesse capirla.

«E non mi mordere, grazie» aggiunse Angelica

Detto ciò la donna riprese il suo libro e continuò a leggerlo, ma stavolta lo fece ad alta voce. Così che anche Evangeline potesse ascoltare la storia, non che alla bambina interessasse particolarmente o che la capisse. Ma almeno non si sarebbe riaddormentata attaccata al seno di Angelica. Era giusto per tenerla sveglia.
Anche Jack irruppe nella stanza, con i suoi soliti modi "delicati", Angelica sussultò e smise immediatamente di leggere ad alta voce.

«Ti ho per caso spaventato cara?» chiese Jack con un sorrisetto beffardo

«Sì! Magari la prossima volta sii meno rumoroso e più delicato» si assicurò lei

Due cuori e una capanna Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora