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«Yawn» sbadigliò Sebastián

«Pss» bisbigliò la donna per richiamare la sua attenzione «Sebas sei sveglio?» sussurrò per non svegliare le bambine

«Dai cinque minuti mamma» rispose mezzo addormentato

«Per l'amor di dio guarda cosa non mi tocca sopportare» disse tra sé e sé «Svegliati forza!» gli intimò

«Ma è ancora presto!» si lamentò

«Beh io non mi sono ancora addormentata» ammise

«Eri proprio spaventata allora» affermò lui

«Certo che lo ero! E lo sono ancora adesso»

«Meno dieci giorni di inferno dai» disse per consolarla

«Come facciamo a sopravvivere per tutto questo tempo?» chiese più a se stessa che all'uomo

«Beh tu sei brava a sopravvivere, no?»

«Sì... cioè credo» disse titubante «Però è diverso quando ci sono altre persone di mezzo capisci?»

«Sì Angelica» rispose

Passarono altri tre giorni e Angelica fece molta attenzione a non far mai incrociare la sua strada con quella di Richard. Approfittava di tutte le occasioni per allontanarsi dalla locanda, andava sempre lei al mercato a posto di Sebastián e si portava dietro piccola Ev. Ogni pomeriggio, invece, faceva una passeggiata con Elèna mentre Sebastián rimaneva alla locanda con la piccola. Beh sicuramente la donna e le bambine stavano "sopravvivendo" alla grande; Sebastián anche, nonostante fosse il più escluso dal "piano di sopravvivenza" di Angelica, il quale consisteva nel passare più tempo possibile fuori dalla locanda...

I quattro, come d'accordo, si erano fin da subito trasferiti nella stanza di Felipe.
La camera era meravigliosa, molto più grande di tutte le altre. All'entrata c'era un salottino con un divano e delle poltrone color crema. Sebastián conosceva bene la stanza, mentre Angelica l'aveva vista di sfuggita e poche volte, non si era mai soffermata più di tanto su i particolari. Al di là del divano c'era una porta finestra che rendeva l'ambiente molto luminoso e confortevole. La porta finestra conduceva ad una piccola terrazza che dava sul cortile interno, sul poggiolo c'era un tavolino in ferro battuto e due sedie, era lì che Felipe ed Elèna facevano sempre colazione e merenda. Nonostante Felipe fosse un uomo molto devoto e impegnato nel suo lavoro non perdeva occasione di ritagliarsi qualche momento, pochi ma preziosi, con la sua bambina. Al contrario Jack faceva di tutto per evitare il più possibile Ev, neanche fosse un'untrice.
C'era qualche dipinto che ornava le pareti e qualche foto ritratto dei due sulle mensole. Sulla destra vicino al divano c'era una vetrinetta, doveva essere molto antica e di grande valore secondo Angelica, ma a che gli serviva avere un intero servizio di cristalleria lì?! Era sprecato, inutilizzato è più corretto dire dato che non aveva una cucina in camera. Verso il fondo della stanza sulla destra c'era una porta di vetro satinato con il telaio in legno chiaro. Non ci voleva un gran genio a capire che quello era il bagno. La vasca da bagno era bellissima e quando Angelica la vide le si illuminarono gli occhi. La vasca di per sé era in ceramica mentre i quattro piedini, rifiniti minuziosamente, erano in ghisa. Dal lato opposto del bagno si scorgeva un'altra porta, di legno, socchiusa: la camera da letto. Era una stanza piuttosto ampia, ma molto meno luminosa rispetto al salotto, infatti sul lato destro della parete c'era solo una piccola finestra. Il letto era matrimoniale e aveva l'aria di essere comodo e morbido, la testiera del letto era qualcosa di unico e meraviglioso...

«Legno di ciliegio» aveva affermato Sebastián alla donna non appena misero piede per la prima volta in quella stanza

Ai piedi del letto c'era un baule, non troppo grande, piuttosto vecchiotto. Nonostante non fosse in "tinta" con il resto dell'arredamento non stonava per niente. Forse era lì che Felipe conservava i ricordi di sua moglie...
Ai lati del letto c'erano due comodini piccoli, su di uno era poggiata una candela e sull'altro il ritratto di una donna. Senz'altro quella fotografia ritraeva Soleil. Angelica si avvicinò e la sollevò con molta delicatezza per osservarla, non voleva far notare né a Sebastián né alla bambina la curiosità che provava nei confronti dell'unica donna che avesse mai rapito il cuore di Felipe. Aveva lunghi capelli dorati, proprio come quelli di Elèna, i suoi però erano lisci al contrario di quelli della bambina; evidentemente Felipe da piccolo era riccioluto. I suoi occhi erano color ghiaccio, erano bellissimi e la rendevano molto attraente. La donna aveva dei lineamenti molto delicati e dal suo volto si capiva che era molto magra, la sua pelle era talmente chiara da risultare quasi "pallida".

Due cuori e una capanna Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora